Sam

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Mentre seguivano nuovamente le tracce di Emeraude grazie all'incredibile fiuto di Reeve, Sam si accostò ad Ariana Valdez.

- Senti, posso farti una domanda riguardo Reeve?- le bisbigliò.

La ragazza s'irrigidì appena, ma annuì, osservando velocemente di sottecchi il figlio di Artemide, pochi passi avanti a loro assieme a Jordan.

- Cosa vuoi sapere?-

- Beh, tu passi molto tempo con lui, quindi lo conosci bene, immagino-

- Oh, ehm, a dire il vero... non molto. È difficile che si lasci andare, c'è sempre una certa tensione tra di noi. Non so se capisci-

Sam annuì.

- Credo capiti sempre quando due persone si piacciono e non riescono a dirselo- fece, annuendo con fare comprensivo- è che lui ha un odore particolare, quasi di... selvaggina-

Ariana accennò un sorriso.

- Artemide lo ha tenuto nascosto per centinaia di anni in forma di cervo, probabilmente è per quello- disse- o forse perché è figlio della dea della caccia, non saprei. Si trasforma, a volte-

- Oh. Interessante!-

- Ma perché lo chiedi?-

- Beh, no, così... è solo che prima, quando mi ha toccato la spalla, ho avuto la sensazione che forse... nah, lascia perdere! Cavolate da satiri-

Aggrottando le sopracciglia, Ariana evitò altre domande, aveva capito poco del discorso di Sam e sembrava che nemmeno lui sapesse bene quello che stava dicendo.

Il satiro, dal canto suo, si era messo a canticchiare qualcosa, probabilmente per scacciare via le preoccupazioni. Alzò gli occhi scuri, osservando Reeve.

- Davvero strano, questa dovrò dirla a papà, sicuro lui capirà- pensò.

Jordan e Reeve si fermarono di colpo. Sam andò a sbattere contro il figlio di Ares, immerso nei propri pensieri non aveva visto che si erano fermati.

- Che c'è?- domandò Ariana, confusa.

- Ho sentito uno strano rumore- rispose Reeve, gli occhi d'argento scintillanti come stelle in piena notte- arriva qualcosa!-

Jordan sguainò la spada e Ariana prese fuori dallo zaino un coltello di bronzo celeste. Nessuno li attaccò, però, in compenso vennero investiti da una specie di onda d'urto pazzesca, che fece tremare le case, la terra, le montagne e gli oceani. Fu la scossa di terremoto più tremenda che avessero mai sentito e creò delle crepe nel terreno.

- Un terremoto?- fece Jordan, non molto convinto. Osservò le crepe come se si aspettasse che ne uscisse qualcosa, ma non fu così- A quanto pare, sì, solo un terremoto. Siamo in California, è abbastanza normale, credo-

- Era bello forte- fece Ariana, sospirando, per poi guardare Reeve- lo hai avvertito prima che arrivasse, come hai fatto?-

- A volte riesco a predire anche gli eventi naturali- rispose semplicemente Reeve, stringendosi nelle spalle.

Sam spalancò gli occhi caprini, fissandolo ammirato e stupito.

- No, non è possibile- borbottò tra sé, scuotendo il capo.

Jordan si chinò accanto ad una delle faglie aperte dalla potente scossa, mentre dalla città più vicina iniziavano a provenire i rumori tipici post terremoto: gente in strada spaventata, ambulanze e pompieri. Toccò con le dite i bordi della fenditura, ritrovandosi sui polpastrelli dei granelli di sabbia. Trasalì all'istante.

- Non è possibile- fece, attonito.

Sam e Reeve si voltarono verso di lui, inclinando entrambi la testa, senza capire. Ariana mosse con il piede alcuni granellini di sabbia e incontrò lo sguardo di Jordan. Fu allora che comprese, fecero lo stesso pensiero e sbiancò anche lei.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora