Riley

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Il ritorno del gruppo di Jordan lasciò parzialmente in secondo piano la questione dell'impresa, ma Billy ne sembrò sollevato. Prima di partire, era necessario sapere da Emeraude cosa era successo esattamente.

Chirone fece sedere la figlia di Ade e i suoi compagni nel salotto della Casa Grande, dando alla ragazza e a Sam una tazza di cioccolata calda.

- Allora, bambina, raccontaci tutti dall'inizio- le chiese gentilmente.

Emeraude annuì.

- Gea è entrata nella mia testa ed è riuscita a manipolarmi per rubare l'elmo di mio padre- spiegò senza giri di parole la semidea, avvampando appena per la vergogna- probabilmente mi controllava da mesi-

- E' accaduto anche a mio padre- intervenne Ariana, quasi per tranquillizzarla- anche se, in modo forse assurdo, Era è intervenuta per diciamo proteggerlo da lei-

- Nel mio caso, ci ha provato Ethan, quando l'ho... accidentalmente fatto uscire dal Tartaro-

- Come hai fatto?- le chiese Alabaster, ovviamente interessato.

Sulle prime, Emeraude si agitò nervosamente sul divano. Guardò tutti, poi cercò di raccogliere i pensieri.

- Non lo so con precisione- rispose, sincera- so però che qualcosa è successo poco prima che arrivaste voi a cercarmi a Londra. Sapevo che qualcuno mi cercava, c'era Sam e poi altri, forse mostri... Gea mi ha fatto avere sogni stranissimi. In seguito sono stata attaccata e mi sono difesa senza nemmeno rendermene conto, credo di aver solo desiderato di far finire tutto. Poi Ethan è comparso all'improvviso e mi ha salvato da alcune dracene... dopo è successo quello che sapete, il Tartaro ha inghiottito Alabaster come pagamento per la mia magia. Ma non l'ho fatto apposta, davvero!-

- No, è stata Gea, voleva togliere di mezzo un semidio potente- disse Riley- ti ha usata, come ha fatto in realtà per tutto il tempo-

Sospirando, Emeraude posò la tazza ancora calda.

- Mi dispiace davvero- fece, in tono contrito- sono stata debole e, soprattutto, non ho voluto fidarmi di nessuno-

Sam belò appena, quasi ferito da quelle parole. Aveva cercato in ogni modo di esserle amico e sentire che non si fidava di lui era una bella botta. Emeraude si voltò verso di lui, scuotendo il capo.

- Non mi riferivo a te- si affrettò a spiegare- voglio dire, con te è stato diverso, Sam... mi fidavo, ma avevo paura che tu, sapendo com'ero veramente, non volessi più essere mio amico. Avevo paura di deluderti e stupidamente mi sono tenuta tutto dentro! Ho causato un sacco di guai-

- Fortunatamente, non così tanti- le disse Chirone- Gea non ha l'elmo e non può più fartelo usare per rubare il vaso di Pandora-

- Troverà qualcun altro certamente- sbottò Amanita, che con Luke li aveva raggiunti da pochi minuti- è la mammina di Crono, no?-

- Almeno non userà Emi, però- disse Sam.

- Giusta osservazione- ammise Luke, sorridendo- e abbiamo guadagnato una potente alleata!-

La figlia di Ade sorrise in segno di ringraziamento e finalmente bevve la sua cioccolata, molto più tranquilla.

Era davvero bello che Emeraude fosse salva e che le cose non fossero precipitate, eppure Riley sentiva che qualcosa non andava. E se la semidea non fosse mai stata il vero piano di Gea? Certo, se le cose fossero andate bene, Emeraude sarebbe dalla parte del nemico, eppure era stato tutto troppo facile... per modo di dire. Gea era scaltra, aveva certamente messo in conto una possibile ritorsione della ragazza. Era tornata, ma i suoi poteri non erano ancora così forti da poterla manipolare completamente. Un brivido percorse la schiena della nipote di Poseidone. E se Emeraude fosse stata una trappola per distrarli da altro? Crono, in passato, aveva usato questo trucco molte volte e, come aveva puntualizzato Amanita, Gea era sua madre. Anche Caos era stato un maestro di inganni.

- Emeraude non avrebbe mai potuto rubare il vaso- rifletté- non se prima Gea non fosse riuscita a scoprire dove si trova. Quindi, o lo sa già, oppure ha usato il tempo che noi abbiamo perso dietro al furto dell'elmo per scoprirlo-

Annabeth le mise una mano sulla spalla.

- A che pensi?-

- Mamma, ho la sensazione che siamo stati gabbati di nuovo-

- Ce l'ho anche io, purtroppo. Ma sono sicura che trovare la profezia sia fondamentale-

Annuendo, Riley tornò a pensare a tutta la faccenda. Sua madre aveva ragione, senza sapere cosa li aspettava, era difficile agire in maniera corretta. Cercò anche di immaginare dove Zeus potesse aver nascosto il vaso. Doveva certamente essere in un luogo blindato e super sicuro.

- C'è un'altra cosa molto preoccupante- parlò Jordan, con in braccio Niemh addormentata- il sangue da versare. Sicuramente fa parte della profezia che non conosciamo-

Istintivamente, tutti si voltarono verso Iris, che si strinse il ventre con fare preoccupato.

- Non è detto che intenda un neonato- disse subito Alabaster- anche se più innocente di così...-

- Un bambino in generale- sussurrò Jordan, guardando la figlia.

- Meglio se è il mio, dato che deve ancora nascere- replicò Iris- perché Niemh è già qui, quindi speriamo non si tratti di lei!-

Gli occhi verde mare di Riley si spostarono da Niemh a Iris. Sì, un neonato era l'ipotesi più probabile, ma un coinvolgimento di questo tipo per la figlia di Jordan avrebbe spiegato il suo ruolo nella storia. C'era da augurarsi che entrambe le ipotesi fossero errate.

- Cosa c'è di più innocente?- si chiese mentalmente, ripetendo la riflessione di Alabaster.

I suoi pensieri erano come il mare in burrasca, una schiarita sarebbe arrivata, ma ci sarebbe voluto tempo.

- Bene!- esclamò Chirone, cercando di sorridere- Credo sia ora che lasciamo andare a dormire i nostri amici appena tornati e che Billy interroghi l'oracolo. Dov'è Rachel, a proposito?-

- Di sopra- rispose Percy- quindi Billy deve salire in soffitta alla vecchia maniera!-

Con colpetti affettuosi sulle spalle, Chirone incoraggiò il giovane a farsi avanti. Prendendo un bel respiro, Billy si alzò e poi uscì dalla stanza, salendo le scale per la soffitta.

- Ora che ci penso, c'era qualcosa di strano in Gea, sulla montagna- rivelò Emeraude a Sam- la sua voce era come... come se fossero due, sovrapposte-

Riley e Adam tesero le orecchie, fermandosi sulla porta e voltandosi verso i due.

- Che intendi per due?- la incalzò Sam- Tipo un eco?-

- No, due voci distinte e anche due figure. È stato solo un attimo, poco prima di mettermi l'elmo, quando voi siete stati spediti da Orione-

Adam guardò l'amica, le sue rotelle erano in movimento.

- Poteva essere il potere residuo di Caos- ipotizzò.

- Ma non ne sei convinta- rispose Adam, scoccandole un'occhiata eloquente- ti conosco, non ci credi nemmeno un po'-

- Allora preghiamo non sia qualcosa di peggio-

Emeraude rabbrividì e uscì assieme a Sam. La notte era calma e il cielo pieno di stelle. Riley notò Reeve fermo a fissarle in solitario.

- Strano essere un dio, vero?-

- E' tutto diverso, in effetti, ma credo di dovermici abituare. Anche se credo io sia un dio minore, dubito di vincere uno scontro con Ares o Efesto-

Riley fece spallucce.

- Sei comunque un dio, anche se non so bene di cosa- insistette, sorridendo. Guardò Ariana in fondo alla valle, che parlava con Michaela- lei non l'ha presa benissimo-

- No, cioè, all'inizio sì. Anche io l'avevo presa bene, ma a mente fredda onestamente vorrei poter tornare indietro-

- Forse è arrivato il momento che vi chiariate. Non hai più nulla da perdere, no?-

Gli appoggiò una mano sul braccio e lo oltrepassò, raggiungendo Adam e Donovan. Si voltò un momento indietro, alzando gli occhi verso la soffitta, ancora scura e silenziosa. L'oracolo non aveva ancora parlato? Lo avrebbe fatto? Chissà. Stava quasi per voltarsi, quando una familiare e inconfondibile luce verde illuminò le finestre: l'oracolo di Delfi aveva finalmente parlato e stava comunicando a Billy il suo verdetto sull'impresa.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora