Donovan

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L'inaspettato era avvenuto, Persefone aveva ceduto Niemh e Demetra aveva anche procurato loro un veloce passaggio per il campo. Il problema restava Lamia. Non appena si furono nuovamente materializzati nel campo di granturco, Donovan e compagni sentirono i versi della creatura. Iris strinse forte al petto una spaventata Niemh.

- Come ritorniamo al campo?- chiese Ian, mentre tutti cinque se ne stavano acquattati nell'erba- Non siamo distanti, ma Lamia ci sbarra la strada-

Prima di rispondere, Donovan lanciò una rapida occhiata alla bambina. Proteggerla era la priorità, questo era sicuro. Sorrise nel vedere come sembrava dopotutto abbastanza tranquilla tre le braccia della figlia di Afrodite.

- Iris sarà un'ottima madre- pensò.

Riflettè anche sulle parole di Demetra riguardo la sua, di madre. Ci avrebbe pensato in seguito, ormai non la vedeva o sentiva da quella violenta litigata il giorno del Ringraziamento.

- Non ho idea di come fermare quella creatura- ammise, guardando poi Michaela- idee utili?-

La figlia di Ecate scrollò le spalle.

- Purtroppo no- rispose- so che esisteva un incantesimo per distruggerla, tempo fa, ma lo aveva Alabaster e mia madre lo ha fatto sparire quando ha deciso di non far morire né lui né Lamia-

- L'unica è correre più veloce che possiamo e difenderci fino al campo- intervenne Iris.

Alla fine, tutti d'accordo, sbucarono dal campo e si misero a correre come se avessero il diavolo alle calcagna. Come previsto, Lamia li attaccò immediatamente. Scansarono l'attacco, ma la donna serpente provocò una specie di esplosione che mandò tutti gambe all'aria. Iris cadde raggomitolata per proteggere Niemh. Ian afferrò Michaela con un colpo di reni, facendo atterrare anche lei sul morbido. Donovan riuscì a fare una capriola e a rimettersi in piedi, incoccando nel mentre una freccia, ma Lamia gli apparve a due centimetri dalla faccia, afferrandolo per il collo e stringendo forte. Le sue unghie affilate sembravano rasoi.

- Cosa credi di fare, figlio di Apollo?- sibilò.

- Crepitus!-

BOOM, Lamia saltò per aria come un fuoco d'artificio. Donovan cadde seduto e, per un secondo, non vide niente, le orecchie che fischiavano fastidiosamente. I ciuffi davanti dei capelli gli si erano carbonizzati e facevano odore di paglia secca. Si voltò indietro, cercando Michaela, ma la compagna era ancora a terra. Si voltò allora verso sinistra, dove sentiva dei passi e vide qualcuno arrivare da loro, mentre Lamia si riformava. Iris, alle sue spalle, sembrò sussultare.

- A quanto pare, sorella, tu e io proprio non ci capiamo-

Alabaster Torrington apparve di colpo davanti al figlio di Apollo. Non sembrava esattamente al massimo della forma, aveva i vestiti praticamente a brandelli e bruciacchiati, ferite bendate dappertutto e il volto coperto di fuliggine, sicuramente era sgattaiolato dall'infermeria per venire lì. Jemima lo avrebbe mangiato vivo.

- Non cederò, fratello!- ringhiò Lamia, riformandosi subito.

Per tutta risposta, Alabaster le lanciò qualcosa addosso e aprì il palmo della mano sinistra, sul quale era disegnata una runa, che iniziò a brillare di verde.

- Inrumpere-

Lamia venne ricoperta da una sorta di ragnatela spessa e di colore rosso acceso, che la imprigionò. Per quanto lei soffiasse e tentasse di romperla, non sembrava possibile.

- Uscirò anche da qui- minacciò.

Alabaster si avvicinò.

- Lo so- le rispose, calmo- ma questi semi provengono da una pianta che cresce solo nel Tartaro, probabilmente ti ci vorranno anni per farlo. Nel mentre, ricordati questo: non me ne importa niente della guida dei figli di Ecate. Ma lascia stare Iris o giuro che userò quell'incantesimo per distruggerti, dovessi per questo sfidare nostra madre-

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora