Jordan

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- Ho come la sensazione che la questione si stia incasinando di nuovo-

Voltandosi, Jordan vide Percy Jackson raggiungerli alla Casa Grande. Amanita era ovviamente in stato di shock, ma reagiva agitandosi e quindi metteva in ansia tutti quanti.

- Assolutamente- confermò, grattandosi la nuca- e dobbiamo trovare Luke ad ogni costo. A questo punto non si tratta più di qualcosa che lui vuole o no, temo che questa volta la faccenda sia diversa-

- Se dovesse accadere di nuovo, temo non si riprenderebbe più- aggiunse Percy, osservando Chirone dare qualcosa da bere ad Amanita per calmarla- e non sarebbe giusto-

Dopo qualche secondo, dall'edificio uscì Rachel, più spettinata che mai, con in braccio Niemh, ancora un po' addormentata.

- Hai fatto a pugni col cuscino, Rachel?- le chiese Percy, alzando un sopracciglio- Sei uno straccio-

- Chiedo scusa, non ho dormito- rispose lei, sbadigliando.

Jordan si accigliò. Prese la figlia dalle sue braccia e la squadrò, un po' preoccupato. Rachel era solitamente attiva ed energica di prima mattina, ma negli ultimi tempi era sempre esausta e decisamente molto spenta.

- Cosa c'è che non va? Nelle ultime settimane non sembri più tu- le disse.

La donna si passò una mano nella chioma fulva, sospirando. Lo guardò un istante, poi sembrò a disagio, come se non volesse dire cosa stava succedendo.

- Non so, l'oracolo fa i capricci- cercò di spiegare, un po' vaga- sto davvero iniziando a pensare che devo diciamo andare in pensione e lasciare il posto a qualcuna più giovane, ma... chi vorrebbe essere il nuovo oracolo? Nessuno, mi sa. Non vedo giovani fanciulle che corrono qui perché hanno sentito la chiamata o perché ardono dalla voglia di farlo. Rinunci a tante cose, anzi, a tutto. Non è facile-

- Ma se per anni e anni è rimasto bloccato nella mummia a causa di Ade!- esclamò Percy- No, amica mia, non è l'oracolo... sei tu, temo. Non è che sta diventando troppo pesante?-

Rachel non rispose e Jordan capì che Percy aveva fatto centro. La capiva, assolutamente. Anzi, aveva sempre ammirato il suo coraggio, aveva preso una decisione importante e difficile. Forse da ragazzina non le era sembrata una rinuncia, ma ora che era adulta, sì. Del resto, Rachel era ancora una donna giovane, nel fiore degli anni, ma non poteva fare nulla: sposarsi, avere una vita, avere figli. Magari non le interessava, o magari, vedendo amici e conoscenti tutti sistemati, aveva iniziato a farci un pensiero e questo interferiva con le sue profezie.

- In ogni caso, non ho ancora trovato una sostituta- fece la donna, lanciando una veloce occhiata verso Amanita- quando è arrivata lei, ci ho sperato. Insomma, era una mortale speciale, come lo ero io all'epoca, ma... niente da fare. Era già innamorata cotta di Luke e quindi non avrebbe mai accettato. Nemmeno quando sembrava che lui l'avesse lasciata per sempre-

- L'amore non si può purtroppo negare- disse Jordan- non sarebbe stata un bravo oracolo, si sarebbe distratta-

Rachel annuì lentamente e, per un istante, il figlio di Ares ebbe la sensazione di veder balenare qualcosa nei suoi occhi verdi. Poi, scuotendo il capo, Rachel borbottò frasi incomprensibili e con finta allegria si allontanò.

- Troppi problemi tutti insieme- sospirò Percy.

Jordan annuì, posando a terra Niemh. La bambina raccolse da terra un lombrico e lo mostrò al figlio di Poseidone con orgoglio. Percy le sorrise.

- Bello- commentò- ma non mangiarlo, ok?-

Niemh rise. Mentre osservava quella scena tranquilla, ripensò a tutta la storia, da quando era iniziata per lui, almeno, ovvero quando Chirone lo aveva richiamato al campo.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora