Adam

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I ragazzi erano partiti poche ore prima che arrivassero Emeraude e Sam al campo. Non sapevano nemmeno che dovesse arrivare una nuova semidea.

Michaela aveva preparato loro qualcosa di davvero bizzarro e anche un po' disgustoso, ma era la loro unica speranza. Si era presentata quella mattina con in mano tre orrende gelatine dal colore verde alga rivoltante.

- Mangiatele e potrete respirare come i pesci, ma non vi cresceranno le branchie veramente- spiegò.

Adam storse il naso.

- Che sapore hanno?- chiese.

La figlia di Ecate si strinse nelle spalle e gli porse la sua gelatina magica.

- Non ne ho idea, ma forse è meglio che tu non conosca gli ingredienti- rispose- funzionerà sicuramente, Amelia ha trovato la ricetta sul libro di Alabaster-

- Sempre che lo avete fatto bene- obiettò Adam.

Riley e Billy gli pestarono entrambi un piede e il nipote di Ares capì: niente proteste e lamentele, Michaela aveva fatto del suo meglio.

- Grazie del tuo aiuto, sei stata una vera amica- disse Riley, sorridendo. Guardò la propria gelatina e deglutì- ora dobbiamo solo tentare. Quanto dura l'effetto?-

- Negli appunti di Alabaster diceva 72 ore, ma... ecco, state sulle 48, per sicurezza-

Adam guardò Billy come a dire "visto? Te lo dicevo che non c'era da fidarsi del tutto", ma il ragazzo scrollò le spalle con una certa indifferenza. Si sarebbero fatti bastare 48 ore.

Salutata l'amica semidea, i tre andarono alla spiaggia, zaino in spalla, armi al fianco e gelatina verdognola in mano.

- Sembra vomito- brontolò Adam- ok, chi va per primo?-

- Oh no- fece Riley, alzando un sopracciglio- al mio via lo facciamo insieme. Tutti e tre-

Prendendo un bel respiro, Adam annuì. Si lanciò una veloce occhiata alle spalle, poi aspettò il conto alla rovescia dell'amica... e inghiottì. Michaela aveva suggerito loro di non masticare, ma di inghiottire direttamente, la piccola gelatina non era più grande di una moneta, dopotutto. Per poco non vomitarono. Il sapore era a dir poco orrendo e ricordò loro cose poche piacevoli: panni sporchi, fondo marino, rifiuti. Riley li afferrò di colpo per la maglia e si tuffò velocemente in acqua, del resto se non provavano a respirare in mare, che senso aveva quella tortura?

Con sua grande sorpresa, Adam si sentì meglio in acqua. Il sapore disgustoso sparì dalla bocca e respirò a pieni polmoni. Sì, stava davvero respirando.

- Wow- esclamò Billy, accanto a lui- possiamo parlare e respirare! Che forza-

- E niente saporaccio- aggiunse Adam- brava Michaela!-

- Ma se eri tu che dubitavi- sbuffò Riley. Si guardò attorno, per poi mettersi una mano nei capelli. Le sue perle parevano splendere con maggiore intensità- seguiamo la scia che ci porta alla corona di Anfitrite, ok? Dovrebbe condurci al palazzo del nonno-

Si misero a nuotare, seguendo tutti la scia luminosa che creavano le perle e i coralli di Riley. Mentre scendevano sempre più giù, Adam notò anche che nemmeno la pressione lo infastidiva.

Le perle sembravano effettivamente indicare una direzione precisa. Continuarono a nuotare per un tempo indefinito, era difficile riuscire a quantificare minuti e ore sott'acqua.

- Vedo qualcosa che brilla di più- annunciò Riley, voltandosi indietro.

Quando tornò a girarsi, la nipote di Poseidone si ritrovò un tridente puntato alla gola. Adam e Billy reagirono troppo lentamente e vennero bloccati anche loro da due tridenti di bronzo pronti a sfilettarli con merluzzi. A brandirli erano tre creature metà pesci e metà uomini dalla pelle verde, con mani palmate e branchie; tritoni.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora