- Non ci pensare nemmeno. Sei fuori di testa!-
Michaela lo disse con tale convinzione da fare quasi paura, con le mani sui fianchi e gli occhi da furetto luccicanti. Ariana si limitò a sospirare.
- Ma sarebbe di aiuto a Rachel- le disse- Michaela, io non sono una semidea e non sono nemmeno un'eroina. Ho più sangue mortale degli altri e ovviamente vedo oltre la Foschia. Potrei tentare!-
- No, Ariana, tu non diventerai il nuovo oracolo. Non te lo permetterò- insistette la figlia di Ecate- tu devi stare con Reeve-
La ragazza si alzò in piedi, scuotendo il capo. Un lampo di rabbia balenò nei suoi begli occhi.
- Certo, come no, lui è un dio adesso- fece.
Michaela sospirò dispiaciuta. Da quando Reeve aveva rinunciato alla sua condizione di semidio e mortale per sconfiggere Orione, Ariana era cambiata. Se ne stava sempre per conto proprio e si chiudeva di più in se stessa. Michaela sapeva che stava soffrendo.
- Forse dovresti parlare con lui, lo eviti da parecchi giorni-
- Forse dovrei tornare a casa. Mamma fatica a gestire Diego senza di me, mio fratello è un terremoto-
Dopo un attimo di silenzio, Ariana si voltò verso l'amica.
- Non ce la faccio, Michaela- confessò, la voce rotta- non riesco a non pensare che lui ora sia così lontano da me... avrei dovuto agire prima, dirgli cosa provavo. Ormai è troppo tardi, capisci? Io sono solo una mortale, lui è un dio! Niente ci accomuna. E dubito che Artemide sarebbe felice di vedere il suo unico figlio frequentare una mortale come me-
- Beh, gli dei spesso hanno storie con i mortali- obiettò Michaela.
- Ma io non voglio una storia!-
- Lo so. Perché sei innamorata di lui e vorresti restare con lui per sempre, ma così non potrà mai esserlo, perché il suo per sempre non è il tuo... tu un giorno morirai e lui no-
Annuendo, la nipote di Efesto si passò una mano sul viso.
- Mio nonno mi ha mostrato una scena che non ho compreso fino ad oggi- continuò- quel filo tagliato... era quello della vita mortale di Reeve-
- Oh, Ariana... mi dispiace davvero-
Ingoiando un singhiozzo, Michaela balzò in avanti, abbracciando l'amica. Ariana sorrise, grata del suo conforto.
- E' strano- le disse, stringendola a sé- l'anno scorso mi avresti odiata e invece ora sei la mia amica più cara!-
- Beh, sai com'è, temevo potessi interessarti a Ian. Ma tu punti in alto, un dio!-
Ariana rise. Apprezzava il tentativo di Michaela di risollevarle il morale. La ringraziò e uscì dalla casa di Ecate, aveva bisogno di stare sola e di pensare. Si mise a passeggiare tra i campi di fragole, mentre i semidei erano intenti nelle loro attività quotidiane. Perché non diventare l'oracolo? Dopotutto, in questo modo avrebbe potuto mettere una croce sopra alla faccenda e far tacere il suo cuore. O forse no, non sarebbe servito a nulla. Era assurdo come le persone realizzavano le cose importanti una volta che queste erano perse. Non era mai riuscita a fare bene chiarezza riguardo i propri sentimenti, se non quando ormai era tardi. Forse, se avesse confessato a Reeve cosa provava, almeno si sarebbe sentita meglio; o forse no, perché magari si sarebbero messi assieme e poi sarebbe stato tutto più difficile. Ad ogni modo, non riusciva a rassegnarsi all'idea che tra loro si fosse creato questo gap incolmabile.
Mentre camminava, lanciò una veloce occhiata alla casa di Artemide. Reeve era sicuramente all'interno, non aveva voluto lasciare il campo, per aiutare gli amici in caso di bisogno, ma Artemide lo aveva reclamato al suo fianco.
STAI LEGGENDO
Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]
Fanfiction#1 in AVVENTURA Seguito della lunghissima, infinita fanfiction "Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo", dovevo snellirla prima mi sa, troppi capitoli. Continuate a seguirmi per favore! [CONCLUSA]