La cosa era sfuggita di mano all'incirca nel giro di dieci secondi. Il Campo Mezzosangue si aspettava un attacco, ma non di quella portata.
Massicce orde di mostri erano sbucate da ogni dove, seminando panico, dando fuoco a tutto e ingaggiando impegnative battaglie con i semidei. La situazione non era migliorata quando Chirone aveva ricevuto un messaggio allarmante dal Campo Giove: erano sotto violento attacco anche loro.
Per equilibrare le sorti del conflitto, Jason Grace era corso (o meglio, volato in senso letterale) a Nuova Roma assieme a Piper, Leo e Calipso, dovevano aiutare Reyna, Frank e Hazel, che da soli non potevano farcela.
Dal canto suo, il Campo Mezzosangue poteva contare su semidei del calibro di Percy Jackson e Alabaster Torrington, ma il punto era che i nemici erano troppi e sembravano non finire mai; non solo, morivano e si riformavano ad una velocità pazzesca, segno che il Tartaro ribolliva più che mai e Gea stava ormai acquistando il suo antico potere.
La casa di Apollo sembrava avere in qualche modo guadagnato il dono dell'ubiquità. Donovan aveva dovuto dividere la casa in due squadroni: uno, capeggiato da lui, aiutava a respingere gli attacchi e l'altro, capeggiato da Jemima, si occupava dei feriti, che aumentavano di numero in modo esponenziale. In caso di situazioni di estrema gravità, poi, Donovan correva da una parte all'altra del campo, usando il dono di Apollo per curare i semidei in punto di morte.
- Don, abbiamo un problema!-
Michaela arrivò di corsa verso di lui, intento ad abbattere un lestrigone con delle frecce esplosive. Aveva l'elmo rotto e i capelli neri bruciacchiati, ma almeno sembrava incolume.
- Mi sembra che ne abbiamo parecchi, di problemi- rispose lui, andandole incontro.
La figlia di Ecate annuì.
- Sì, ma dalla cima della collina, la casa di Demetra ha visto un intero esercito di mostri dirigersi in città!-
Donovan soffocò una gran brutta imprecazione. Non potevano difendere il campo e la città contemporaneamente e capiva benissimo il piano di Gea: li costringeva a scegliere.
Michaela lo fissò.
- Dobbiamo dirlo a Chirone- rispose infine il figlio di Apollo.
Con l'amica appresso, corse in mezzo alle varie battaglie, alla ricerca del vecchio centauro. Lo trovarono all'infermeria, difesa dagli incantesimi della casa di Ecate, intento ad aiutare la squadra di Jemima.
- Chirone, una squadra di mostri si dirige a Manhattan- dissero subito, senza starci a girare attorno- che facciamo?-
Tutti i semidei presenti nell'infermeria impallidirono. Chirone, chinato sulle zampe, si alzò faticosamente.
- Dobbiamo impedire che facciamo del male ai mortali- disse, grave. Posò una mano sulla spalla di Donovan- vai, corri a cercare Percy e Annabeth, ho bisogno di loro, qui e subito. E porta anche Clarisse, se riesci a trovarla-
Annuendo, Donovan corse fuori. Mandò Michaela a caccia di Clarisse e si mise alla ricerca del figlio di Poseidone e consorte. Per fortuna, le battaglie spettacolari di Percy si notavano a chilometri di distanza, solo lui poteva alzare muri d'acqua alti trenta metri. Raggiunse lui, Annabeth e un nutrito gruppo di semidei misti vicino al Pugno di Zeus.
- Percy, Annabeth, Chirone ha bisogno di voi, ora- ansimò.
- Che succede?- si allarmò subito Annabeth.
- I mostri attaccano New York-
Loro ci erano già passati. Avevano già visto cosa poteva accadere, avevano già difeso la città una volta, potevano forse rifarlo. Ma con i mortali svegli e in giro, la situazione si complicava.
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Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]
Fiksi Penggemar#1 in AVVENTURA Seguito della lunghissima, infinita fanfiction "Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo", dovevo snellirla prima mi sa, troppi capitoli. Continuate a seguirmi per favore! [CONCLUSA]