Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]

Riley

Nemmeno a farlo apposta, Riley, Adam, Billy e Donovan tornarono al campo praticamente in contemporanea con tutti gli altri. La squadra di Annabeth era rientrata da poco e un messaggio Iride di Percy avvisava che anche loro erano di ritorno. Aprendo lo zaino, Riley consegnò subito la pergamena a Chirone.

- Avete fatto davvero un ottimo lavoro- disse loro il centauro- ora, riposate fino al ritorno di Percy e gli altri, ci sarà molto di cui parlare, credo-

- E la Profezia?- chiese Adam.

Chirone aprì il sacchetto di pelle e la prese fuori, srotolandola, poi sospirò e si voltò verso Annabeth.

- Illeggibile, come aveva detto Medea- disse.

Riley si affiancò a sua madre, sbirciando. C'era scritto qualcosa, ma pareva una lingua incomprensibile, ancora più antica del greco. Certamente era la lingua della magia, ma una magia che nemmeno Ecate era in grado di comprendere.

- Sembra scrittura greca arcaica- disse la figlia di Atena- bustrofedica. Il punto è che non possiamo leggerla-

Billy e Adam si scambiarono un'occhiata alla parola "bustrofedica". Guardarono entrambi Donovan in cerca di aiuto.

- I greci, agli albori, scrivevano senza punteggiatura, senza distinguere le maiuscole e senza dividere le parole- spiegò lui- e soprattutto, da destra verso sinistra o da sinistra verso destra allo stesso modo. Sono scritture difficili da decifrare, non sai mai da che parte inizia la frase-

- Come facciamo, allora?- domandò Riley, guardando sua madre- Hai detto che Medea vi aveva avvisato-

- Sì e ci ha anche detto che solo la profetessa Cassandra può leggerla per noi. Di questo dovremo parlare quando tuo padre e gli altri torneranno-

Richiudendo lo zaino, la nipote di Poseidone annuì. Stava per tornare alla propria capanna, ma notò Asha in disparte. Certo, lei era una semidea romana e probabilmente si trovava a disagio al campo greco, ma non era quello a turbarla. Continuava a rigirarsi tra le mani qualcosa.

- Che ha Asha?- chiese a Billy.

- Non lo so, o meglio, non so se ho capito esattamente- rispose lui- quando è tornata, mi ha mandato un messaggio Iride, dicendo cose abbastanza strambe. Era confusa-

- Riguardo cosa?-

- Diceva di non comprendere più i propri sentimenti. Non so, io non sono mai tornato dalla morte e forse non posso comprenderla. Una cosa è sicura: le è passata-

Intuendo che si riferisse alla sua cotta per lui, Riley accennò un sorriso. Lanciò un'ultima occhiata alla figlia di Giano e poi si diresse alla propria casa, necessitava di una doccia calda e un cambio. Mentre usciva di nuovo dalla casa 3 dopo aver udito il suono della conchiglia che invitava a riunirsi al padiglione della mensa per la cena, si chiese, profezia a parte, di quali altre cose dovessero discutere all'arrivo della squadra mancante. Andò a sedersi al tavolo di Poseidone, sola purtroppo, non aveva voglia di unirsi ad Atena. Incredibilmente, Emeraude Appleby era seduta al suo tavolo e sembrava abbastanza a suo agio, una nuova luce brillava nei suoi occhi scuri; era finalmente felice. Chirone batté lo zoccolo a terra un paio di volte per avere attenzione. Anche il suo tavolo, solitamente più animato, era quasi vuoto, perché il signor D non c'era e neppure Jordan. In compenso, Rachel e Niemh facevano le sostitute, ma parecchio silenziose. La donna era molto seria e fissava il tavolo, mentre la bambina, troppo attirata da ogni cosa, stava col naso per aria.

- Questa sera, al nostro solito falò, discuteremo di importanti questioni riguardo gli ultimi eventi- annunciò- la nostra ultima squadra di salvataggio dovrebbe rientrare in capo a poche ore, con altre informazioni, a quanto sembra. Ma nel frattempo, diamo il bentornato a Riley Jackson, Adam Rodriguez, Billy Grace e Donovan Winterbottom e festeggiamo la loro vittoria-

Gli applausi scrosciarono in maniera quasi esagerata. C'era voglia e necessità di concentrarsi su cose positive e piacevoli e il compimento di un'impresa rientrava tra queste. Niente allori per loro, che erano solo mortali, ma andava bene comunque.

Terminata la cena, si spostarono tutti all'anfiteatro per il falò, prendendo posto.

- Ehi, qualcuno per caso ha visto Ariana?- domandò Ian ai compagni- I ragazzi mi hanno fatto notare che è scomparsa da un po'-

- In effetti manca anche Reeve- notò Billy, guardandosi attorno- il tavolo della casa di Artemide era vuoto!-

- Oh, saranno imboscati da qualche parte, finalmente!- esclamò Adam, facendo un sorriso malizioso.

Donovan gli diede una gomitata. Forse aveva ragione, magari erano solo lì attorno, nella privacy data dal buio e magari finalmente si stavano parlando. Riley notò i satiri gironzolare più agitati del solito.

- Qui gatta ci cova- pensò.

Finalmente fecero la loro comparsa anche Percy, Jordan, Alabaster, Luke e Amanita. Luke pareva un po' stanco, ma stava bene. Riley sospirò sollevata e sorrise quando vide Iris correre incontro ad Alabaster col solito fare gioioso che la contraddistingueva. C'erano tutti, finalmente, non mancava nessuno. Jordan prese in braccio la figlia e si unì alla casa di Ares, prendendo posto accanto a Clarisse e Adam; Alabaster fece lo stesso, raggiungendo i ragazzi di Ecate e Luke e Amanita quelli di Ermes. Percy salì le scale di pietra e si sedette accanto a Riley.

- Pare che ce l'abbiamo fatta tutti, sardina- le disse.

- Già e sembra anche ci siano grandi novità- rispose lei- sai niente, papà?-

- Temo di no-

Quando anche il signor D si unì alla riunione, Riley comprese che si trattava di cose proprio serie. Anche Rachel era presente, ma non indossava più il suo mantello da pizia, lo teneva tra le mani ben ripiegato. Un lieve mormorio tra la casa di Efesto fece voltare la ragazza. Leo Valdez quando era arrivato? E Calipso era proprio accanto a Rachel, che pareva farle coraggio, col piccolo Diego intento a costruire qualcosa ai suoi piedi. Asha era invece scomparsa, forse era tornata al Campo Giove.

Chirone alzò una mano, attirando l'attenzione e spegnendo ogni chiacchiericcio.

- Ora che ci siamo tutti, ci sono cose importanti di cui parlare- esordì, stranamente non in tono cupo e preoccupato- la profezia nascosta da Gea, come sapete, è stata trovata. Tuttavia, non siamo in grado di leggerla, ma per farlo dovremo in qualche modo chiedere l'aiuto della profetessa Cassandra. Ora, il come... beh, lo vedremo. Inoltre, abbiamo scampato ancora una volta il ritorno di Crono, dunque possiamo tirare un sospiro di sollievo-

Osservò le facce dei ragazzi, la luce del falò che si rifletteva sul suo viso barbuto.

- Il signor D è stato a colloquio con gli altri dei fino ad ora- continuò- non soltanto riguardo la profezia, ma anche per parlare di altre questioni, che riguardano direttamente il campo. Medea non è in grado di curare il Vello d'Oro, non perché Alabaster ha limitato i suoi poteri, ma perché la magia del Vello è troppo pura-

Un mormorio di sorpresa e delusione ruppe il silenzio. Chirone pestò gli zoccoli, zittendo di nuovo la platea.

- Tuttavia, il Consiglio dei Satiri Anziani potrebbe aver trovato un'altra soluzione- disse e sorrise, cosa che Riley trovò rincuorante- a questo proposito, vorrei che fosse il signor D a spiegare meglio-

Quasi controvoglia, Dioniso si alzò pigramente dal suo scranno.

- Beh, sì, cerchiamo di essere brevi- fece, sbuffando- se fosse stato per me, non avrei mai permesso un simile abominio, ma tant'è...-

- Signor D- lo interruppe Chirone, fissandolo corrucciato.

Con un gesto della mano, Dioniso fece entrare nell'anfiteatro il Consiglio. Dietro di loro, Reeve camminava tranquillamente, ma ormai la sua aura divina lo rendeva completamente diverso dagli altri. Teneva per mano Ariana Valdez, la quale indossava un bellissimo chitone greco senza maniche, aveva i capelli castani sciolti sulle spalle e un cerchietto d'oro sulla fronte. Era bella da togliere il fiato.

- Il Dio Pan è morto- dichiarò solennemente Seleuco, il satiro più anziano- ma il suo potere si è reincarnato. L'antica profezia si è compiuta! Abbiamo un nuovo Dio delle Selve-

E si voltò, indicando con una mano Reeve. Rimasero tutti di sasso.

- Ave, Dio delle Selve- disse Chirone con rispetto, chinando il capo- a te e alla tua sposa-