Annabeth

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Il gruppo di Annabeth era partito dal Campo Mezzosangue e, accompagnato da Argo, era arrivato alla stazione degli autobus di Manhattan.

Dovevano aspettare Asha, che li avrebbe raggiunti in breve tempo. Michaela aveva studiato con Amelia un incantesimo di localizzazione per Medea. La sua magia residua era così forte che non era stato difficile individuare una scia di potere che portava a lei. Nessuno a parte la figlia di Ecate era in grado di vedere quella scia residua, ma lei insisteva che si stesse dirigendo verso il New Jersey.

- Ho pregato mia madre Ecate di darmi una mano e per una volta lo ha fatto, mi sembra incredibile- aveva detto Michaela, sorridendo- di solito da retta solo ad Alabaster-

Annabeth aveva escogitato milioni di ingegnose strategie per non finire nei guai con Medea, ma nessuna alla fine le era sembrata abbastanza buona. Ci stava ancora pensando mentre il gruppetto era fermo alla stazione, in attesa di Asha.

- Medea è la più potente strega che sia mai esistita, se ho ben capito- disse Iris, giocherellando con la sua collana con la runa- e se Alabaster ha ragione, ci sarà utilissima quanto sarà difficile convincerla ad aiutarci-

Annabeth annuì.

- Piper mi ha detto che ha un fascino... particolare. Anni fa ha quasi fatto sì che Jason e Leo si ammazzassero tra loro. Se non fosse intervenuta lei, sarebbero stati dolori. Ecco perché avevo bisogno di una figlia di Afrodite. Medea usa un potere praticamente identico alla Lingua Ammaliatrice-

Iris fece una smorfia, osservando Michaela che cercava di prendere un piccione, osservata a vista con pazienza da Ian.

- Mi sa che tutti quelli che hanno sempre pensato che Ecate è una dea di categoria B debbano rivedere le loro idee- fece- sbaglio o i semidei e mostri più potenti discendono da lei? Comunque sia, farò del mio meglio per esservi d'aiuto. Ma non la vedo bene-

Uno scintillio poco distante fece voltare tutti e quattro. Dal niente apparve letteralmente una porta e da quella emerse Asha. Niente armatura romana sta volta, per non dare nell'occhio, ma abiti semplici da comune ragazza mortale: un paio di jeans strappati, una maglietta viola del Campo Giove e una lunga sacca sulle spalle che sembrava contenere uno strumento musicale, ma che in realtà era la custodia della sua arma. Aveva legato i lunghi capelli neri in una coda di cavallo e sembrava meno altezzosa e rigida della prima e unica volta in cui avevano avuto a che fare con lei. Forse la morte l'aveva cambiata.

- Ho fatto il più in fretta possibile- disse- ma il mio potere ha un raggio di azione limitato e devo fermarmi di continuo-

- E' comunque fantastico- disse Michaela, impressionata- vero, Ian?-

- Già, non è da tutti aprire porte in giro per l'America- assentì il semidio.

Con un sorriso un po' impacciato, Asha si sistemò la sacca sulle spalle. Annabeth guardò l'ora.

- L'autobus arriverà tra poco- comunicò- Michaela dice che la scia magica di Medea porta nel New Jersey. Vediamo se sapremo essere più precisi-

Con una piccolo broncio, Michaela si fece ancora più piccola. Iris le mise una mano sulla spalla con dolcezza.

- Non credo intendesse dire che è colpa tua- le bisbigliò- sai che Annabeth a volte è un po' brusca, ma non lo fa apposta-

L'autobus arrivò pochi minuti dopo. Era una delle ultime corse di fine giornata e non c'era tanta gente a bordo. Alcuni ragazzini vestiti metal, con le cuffiette nelle orecchie e l'aria annoiata, un paio di vecchietti con buste della spesa tra le mani e un commesso viaggiatore con la valigetta immacolata e l'aria fissa nel vuoto. Annabeth si accorse dell'occhiata sospettosa che Asha lanciò all'uomo con la ventiquattrore.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora