Amanita

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Amanita stava camminando per le affollate via del mercato settimanale di Jodie, in Texas, quando notò un banchetto diverso dagli altri. In apparenza era un fiorista, ma la giovane donna minuta che aspettava i clienti aveva un aspetto fin troppo familiare. Dopo qualche secondo, le si avvicinò, sorridendo divertita.

- Oh, dunque la punizione di cui parlava Chirone era questa!- esclamò, volutamente sarcastica.

- Taci, mortale. È tutta colpa tua se mi ritrovo ad essere un misero umano che vende fiori!-

- Per quanto dovrai fare la misera mortale, Egle?-

L'Esperide sembrò volerla incenerire, poi forse si ricordò di non avere alcun potere e sospirò.

- Zeus mi ha condannata a cento anni mortali- rispose, risentita- cento anni! A meno che io non mi riscatti, ovviamente, così ha detto-

Piantò il suo sguardo antico e astioso su Amanita.

- Le mie sorelle ridono di me- continuò- mio padre... ah, persino lui, dall'alto della sua montagna, riesce a prendersi gioco di me!-

Malgrado tutto, Amanita quasi si sentì dispiaciuta per lei. Ma durò pochi secondi, tornò subito a trovare quella punizione appropriata e molto, molto divertente.

- Il signore del cielo ha una bella ironia- commentò semplicemente- non hai pensato che redimerti potrebbe farti tornare subito al tuo bel giardino?-

Egle non rispose. Incrociò le braccia al petto e fissò la gente che passava davanti al suo carretto pieno di fiori freschi.

- Senti, adesso puoi anche dirmelo- insistette Amanita- perché ci tenevi tanto a vendicarti, in particolare di Luke?-

La domanda parve infastidire Egle, che s'irrigidì. In tutto quel tempo, Amanita si era chiesta cosa avesse spinto Egle ad odiare tanto Luke. Possibile che fosse solo a causa di quella sua impresa fallita anni prima? Egle non sembrava così superficiale, benché rancorosa.

La ninfa prese un giglio e se lo rigirò tra le mani delicate.

- Avrai sentito parlare della storia di mia sorella- disse.

- Ti riferisci a Zoe Nightshade? Certo- rispose Amanita, annuendo.

- Saprai anche che, dopo quello che ha fatto, noi l'abbiamo bandita. Intendo, aver aiutato un eroe, quel patetico Ercole!-

Amanita fece un gesto con la mano, sapeva benissimo la storia. Egle sembrò di colpo intristirsi.

- Quello che forse non sai, è anche io ho commesso un errore simile al suo. Mi sono solo fermata prima. Ecco perché detesto gli eroi-

- Per questo hai tentato in tutti i modi di uccidere Luke? Perché era entrato nel tuo giardino ed era un eroe? Wow, che simpatia, Egle-

Gli occhi di Egle lampeggiarono di nuovo, ma non rispose. Amanita serrò le labbra, studiandola, poi comprese.

- Oh- fece- Oh... oh, dei, adesso ho capito! Ti sei lasciata incantare da Luke, dico bene? Anni fa, durante la sua impresa, ti ha raggirata e lo stavi per aiutare, ci ho visto giusto? L'errore di tua sorella non ti aveva insegnato niente. Probabilmente ti sei lasciata affascinare dai suoi modi gentili e dal suo bel faccino e per poco non gli hai permesso di prendere un pomo d'oro. Poi però ti sei svegliata, Ladone ha fatto il resto ed ecco perché Luke fallì l'impresa. Per colpa tua-

- Non è... non è andata esattamente così!- strillò Egle, furibonda.

- Come vuoi. Non importa, comunque sia sei una stupida-

L'Esperide la guardò, sbigottita, ma Amanita le sorrise con una certa gentilezza.

- A mio parere, questo tuo errore di giudizio, come sicuramente la pensi tu, ti rende quasi più simpatica. Ti rende umana- spiegò- io, invece, credo ti abbia fatto capire che tua sorella forse non era così debole come credevi, perché anche tu ci sei cascata-

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora