- Perché c'è una foresta in mezzo al Labirinto?- chiese Adam, guardandosi attorno- Sembra una vallata da cartolina-
- Non lo so, ma non dovremmo stupirci- rispose Riley, sbattendo le palpebre velocemente- il problema è che non c'è proprio niente qui e la nostra porta è scomparsa. Dovremo trovare un altro modo per andarcene-
- Beh, direi di dividerci e perlustrare il posto! Ma restiamo nella radura, il bosco direi di farlo assieme, non si sa mai-
- Concordo a pieno-
Adam andò a destra e Riley a sinistra e si misero ad esplorare il luogo. A parte tantissima e incontaminata vegetazione, sembrava non esserci nulla di strano. Adam non lo trovò tanto diverso dal Montana o dal Wyoming. Ci misero comunque parecchie ore per battere ogni centimetro, bosco escluso, segno che il posto era davvero enorme.
Stanchi, affamati e quasi al buio, si fermarono nel mezzo della radura, accendendo un fuoco e dividendosi le razioni di cibo che Riley aveva nello zaino: biscotti e patatine, niente di più, ahimè.
- Siamo sicuramente all'aria aperta, perché è diventata sera- disse Adam, pungolando il fuoco con un bastoncino- e sento l'odore della natura-
- Non penso però che siamo usciti dal Labirinto- replicò Riley, osservando uno strano insetto volarle sopra la testa- non si sta male, sembra di essere in campeggio!-
Adam sorrise.
- Ti ricordi che fino a qualche estate fa riuscivamo ad andare a Montauk coi tuoi? Che bei momenti!-
- Ci torneremo-
- Lo spero. Sono parecchio preoccupato per Rachel e ora anche per Jordan. So che lui può cavarsela meglio di noi, però... cavolo, solo nel Labirinto!-
Scuotendo il capo, Riley prese dallo zaino una bottiglietta d'acqua e la passò ad Adam con un piccolo lancio, poi ne prese un'altra per sé.
- Il Labirinto è subdolo e crudele, ti inganna la mente e sottopone il tuo spirito a dura prova. Ma Jordan può farcela! Anzi, secondo me ha già trovato Rachel e la sta salvando, così la poverina morirà del tutto-
- Oh, beh, andiamo, Jordan è un gran figo- disse Adam, ridacchiando- un po' la capisco, insomma, ci sta-
Riley gli scoccò un'occhiata divertita.
- Infatti, ne subisci il fascino anche tu- lo rimbeccò bonariamente.
Alzando le mani in segno di resa, Adam si sdraiò nell'erba con le braccia incrociate dietro la nuca, fissando il cielo stellato sopra di loro.
- E' platonico, ma sì, possiamo metterla in questo modo- confessò- vorrei solo poter diventare come un lui, un giorno-
- Molto forte?-
- Sì, abbastanza da poter proteggere le persone che amo, come ha fatto lui. Per Armonia non poteva farci niente, ma per Niemh ha lottato e alla fine l'ha riavuta indietro. Credo sia un bellissimo esempio di come la forza, sottomessa all'amore, sia due volte più forte! Non per niente, Ares da retta solo alla sua fidanzata Afrodite, no?-
Riley stava per replicare, ma un rumore zampettante poco piacevole dal bosco la fece voltare di scatto. Adam non sentì il fruscio, ma si allarmò nel vederla di colpo tesa e voltata all'indietro.
- Riley?-
- Ho sentito qualcosa. Non me lo sono immaginato-
Lentamente, Adam si mise seduto e toccò con le dita della mano destra l'elsa della sua spada, cosa che lo fece sentire molto più sicuro. Ma rimase impreparato a ciò che uscì dal bosco da lì a pochi secondi: una vera e propria invasione di automi di bronzo grandi come pulmini scolastici, una via di mezzo tra un ragno e uno scorpione, con zampe lunghe e affilate e occhi laser rossi come rubini. Sciamarono verso di loro con una tale velocità da lasciarli basiti.
STAI LEGGENDO
Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo 2 [CONCLUSA]
Fanfic#1 in AVVENTURA Seguito della lunghissima, infinita fanfiction "Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo", dovevo snellirla prima mi sa, troppi capitoli. Continuate a seguirmi per favore! [CONCLUSA]