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Aveva saltato una giornata intera di Università, ma almeno alla fine era riuscita a scovare quel maledetto cellulare. E purtroppo per lei era un po' più sgangherato di quanto avesse pensato.

Lo fissò, pregando affinché si accendesse e funzionasse bene. Okay, non desiderava la perfezione, che andasse super velocissimo, ma almeno ad una velocità decente e che funzionasse per poter chiamare e scrivere messaggi, se non altro fino a quando non avesse comprato lei stessa un cellulare che non la avrebbe spennata di tutti i suoi risparmi.

Lo schermo si illuminò e sin da subito un'enorme crepa lo divideva orizzontalmente venne messa in bella mostra. Serin storse il naso, ma si sforzò di sorridere quando esso si accese completamente.

Collegò il cellulare al Wi-Fi della casa poi scaricò almeno l'app di Whatsapp per poter scrivere alle sue amiche e avvisarle di quanto era successo.

Nel frattempo che quel catorcio scaricava l'applicazione, Serin provò a riaccendere il suo cellulare, un samsung che aveva sì o no un anno e mezzo, ma lo schermo non accennava ad illuminarsi quindi si arrese. Sbuffando sonoramente, si lasciò cadere sul divano, con le gambe a penzoloni sul bracciolo e incominciò a muoverle a ritmo di musica che solamente lei poteva sentire poiché la udiva nella sua testa.

Serin si passò una mano sugli occhi a mandorla color cioccolato fondente, massaggiandoseli dato che aveva un sonno pazzesco. La notte prima non aveva dormito niente perché era stata tutto il tempo al cellulare col suo fidanzat— no, da ieri era diventato il suo ex fidanzato, che aveva deciso di porre fine alla loro storia dopo tre anni di relazione. Il motivo? Si era trovato un'altra ragazza che riusciva ad appagarlo più di quanto avesse mai fatto lei; quelle erano state le sue testuali parole prima di chiudere la loro relazione.

Figlio di buona donna, pensò la ragazza coreana digrignando i denti per il nervoso. Riuscì a calmarsi solamente quando vide l'ex cellulare di Mallory illuminarsi.

Lo prese in mano, notando che l'applicazione era stata finalmente scaricata quindi l'aprì e ci mise i suoi dati, ma ovviamente tutti i numeri più importanti erano rimasti sull'altro cellulare e, ora tutti quelli che aveva erano di persone con cui non aveva molta voglia di parlare. Le conversazioni con le sue migliori amiche e semplici amiche non c'erano e proprio per quello andò nel panico. Come avrebbe fatto a scrivere alle sue amiche se i numeri erano rimasti sull'altro?

Provò a ricordarsi il numero di Mallory, ma continuava a non venirle in mente l'ultima cifra. Come avrebbe fatto? Non poteva aspettare il loro arrivo... Sia Mallory che Lucky sarebbero tornate a casa tardissimo quel giorno. Glielo avevano detto quella stessa mattina prima di scappare all'università.

Si portò una mano tra i capelli, spettinandoseli con rabbia mentre il suo viso si contrasse in una smorfia piena di nervosismo, «Che diavolo faccio ora?», biascicò nel panico, «Non ricordo se l'ultima cifra era nove oppure sette... Forse era sette... Sì, sette.»

Serin digitò quel numero, salvandolo poi con il nome di Mallory ed infine decise di scriverle, non sapendo che avrebbe conosciuto qualcuno per cui moriva da anni, piuttosto che messaggiare con la sua coinquilina.

F*cked  [Youth Series ~ Book #17]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora