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La ragazza strascicò i piedi, minuti di calzini antiscivolo, verso la porta d'ingresso e sbadigliò rumorosamente, spalancando di molto la bocca per poi fare spallucce.

«Sì, ora arrivo», strillò Serin, aumentando di poco il passo quando il campanello suonò nuovamente.

Una volta davanti alla porta, si stampò sul viso un sorriso sforzato poi la spalancò in un nano secondo. Il suo sorriso divenne una smorfia sorpresa mentre i suoi occhi si allargarono e si illuminarono per la sorpresa, «Oppa?», domandò con un filo di voce, strozzandosi poi con la sua stessa saliva per quanto fosse bello.

Minseok abbassò di poco la mascherina e le mostrò un dolcissimo sorriso gommoso che le fece esplodere il cuore nel petto poi le porse il mazzo di fiori che teneva in una mano, «Questi sono per te. È anche un modo per scusarmi per non essermi fatto sentire per due giorni.»

A Serin vennero immediatamente gli occhi lucidi poi gli gettò le braccia al collo, spezzandogli il respiro in gola e conficcò il viso nell'incavo di esso, inspirando a pieni polmoni il suo profumo che l'era mancato tantissimo, «Mi sei mancato così tanto, oppa.»

«Anche tu, piccolina», biascicò Minseok con le guance color pesca e un timido sorriso sulle labbra.

F*cked  [Youth Series ~ Book #17]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora