Serin era sotto al corpo di Minseok mentre quest'ultimo continuava a farle il solletico ai fianchi, facendola muovere come un'anguilla e strillare di fermarsi.
Le sue guance erano arrossate e il suo respiro era affannoso, spezzato dalle risate che le uscivano dalla bocca ogniqualvolta il ragazzo sfiorava una parte di pelle più delicata dei suoi fianchi mentre quest'ultimo ridacchiava divertito, «Se vuoi che io smetta, devi promettermi che non indosserai mai più quell'orribile maglietta.»
La ragazza gonfiò le guance in fiamme, guardandolo di sottecchi e fingendosi offesa, «Quella maglietta è bellissima!», ribatté lei, esclamando con voce acuta.
Minseok scosse il capo, tornando a muovere velocemente le dita sulla maglietta di Serin, appena sopra all'ombelico, facendola iniziare ad ancheggiare sul divano per provare a sfuggire al suo tocco, «Ah, davvero? "Park Jimin è il mio amore" è migliore di "Choi Minseok è la mia anima gemella"?», le domandò con sfida.
Serin scoppiò a ridere, appoggiando entrambe le mani sulle spalle del ragazzo per provare ad allontanarlo da sé, «Sono entrambe bellissime», strillò tra le risa poi chiuse gli occhi, pensando a com'erano finiti in quella situazione.
Era successo tutto meno di venti minuti prima. La ragazza aveva tirato fuori dal forno i biscotti poi aspettando che si raffreddassero, aveva incominciato a sciacquare le varie ciotole che aveva usato e la frusta sporca di impasto. Dopo qualche minuto si era ritrovata tutta la maglietta zuppa d'acqua — nemmeno lei sapeva come aveva fatto a conciarsi in quel modo — quindi senza farsi vedere dal ragazzo, era corsa in camera sua e si era cambiata, indossando la t-shirt per cui era iniziata la tortura a base di solletico.
«Mi tradisci in questo modo?», Minseok sporse il labbro inferiore in fuori, mostrandole un tenerissimo broncio poi si tuffò su di lei, la quale emise un gemito soffocato e prese a tirarle dolcemente le guance.
«Cattiva», allungò l'a mentre continuava torturare la ragazza sotto di sé che si dimenava come un'anguilla fin quando non avvolse le gambe intorno alla sua vita e ribaltò la situazione.
Ora era lei ad essere sopra di lui. Si scambiarono un'occhiata, con gli occhi ancora lucidi per le risate di poco prima e in quel preciso istante si resero conto della posizione in cui si trovavano, arrossendo immediatamente per l'imbarazzo, tanto da ritrovarsi con i visi rossi come pomodori. Fulminei si staccarono uno dell'altro, sedendosi agli angoli del divano poi facendo finta di niente, incominciarono a mangiare i biscotti fatti da Serin, i quali si trovavano sul tavolino di fronte a loro.
«Sono molto buoni.»
«G-grazie mille, oppa.»
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F*cked [Youth Series ~ Book #17]
Teen FictionDICIASSETTESIMO LIBRO DELLA SERIE "YOUTH" Dove a una ragazza si spacca il cellulare quindi decide di usare quello della sua migliore amica, ma ha perso tutti i contatti e invia per sbaglio una sua foto ad un numero che pensava fosse quello della sua...