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Arrivò davanti al condominio in cui alloggiava Minseok dopo una mezz'oretta e il suo cuore in quel momento sembrava essere sul punto di scoppiare, ma nemmeno quello la fermò da entrare nell'edificio e dal dirigersi verso l'ascensore, dopo aver salutato la receptionist.

Aspettò nemmeno cinque minuti all'interno dell'ascensore poi le porte di metallo si aprirono e lei con passi titubanti si diresse verso l'appartamento "303", sperando vivamente di trovarlo. Ma anche se non ci fosse stato, lei avrebbe aspettato fino al suo arrivo perché aveva davvero bisogno di parlargli e dirgli ogni cosa.

Si fermò davanti alla porta di legno, contemplando per qualche minuto i numeri dorati intagliati e inchiodati su di essa, poiché non ce la faceva proprio a suonare per paura di vedere una brutta reazione da parte del ragazzo che avrebbe potuto ferirla.

Ma alla fine lo fece. Suonò al campanello e da dentro si sentirono dei passi strascicanti e Minseok gridare che stava arrivando.

Le mani di Serin iniziarono a sudare mentre il suo cuore prese a martellarle nel petto, percependolo come dei tamburi nelle orecchie poi inspirando bruscamente, si aggiustò i capelli e quando sentì la porta venir aperta lentamente, provò a sorridere, ma tutto quello che fece fu far tremolare gli angoli della bocca.

«Serin?», Minseok spalancò gli occhi per l'incredulità e il suo cuore perse un battito alla vista di Serin davanti a sé.

La ragazza non disse niente, gli gettò semplicemente le braccia al collo e scoppiò a piangere, soprattutto dopo accumulato per giorni interi tutta la preoccupazione che aveva provato per lui, dato che non si era mai fatto sentire.

«M-mi hai fatto preoccupare così tanto», strillò tra le lacrime per poi singhiozzare contro la spalla del ragazzo che accennando un sorriso triste, avvolse le braccia intorno alla sua vita e l'abbracciò stretta a sé, senza fiatare.

«Stavo morendo dalla preoccupazione e dall'ansia», singhiozzò ancora, aggrappandosi alla felpa di Minseok, «Tu non mi rispondevi e io stavo, sto impazzendo... Non sapevo se stessi bene... Se ti avessi fatto qualcosa di male. Non farlo mai più», mormorò con la voce impastata dalla saliva e dalle lacrime.

Minseok rimase in completo silenzio, senza più fiato in corpo per l'ansia. Non pensava l'avesse fatta stare così male, ma lui aveva voluto solamente restare un po' da solo per schiarirsi le idee. Ora però, con lei che piangeva aggrappata al suo petto, capì quanto l'avesse fatta stare male dopo averla allontanata in quei giorni e quanto lui stesso aveva sofferto per la sua mancanza, ma soprattutto quanto fosse coinvolto da lei.

Se ne stava innamorando e ormai non poteva più negarlo, né a se stesso e né a Serin.

F*cked  [Youth Series ~ Book #17]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora