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[Otto mesi dopo – Febbraio 2020]

Era tutto il giorno che Serin non sentiva e vedeva Minseok e la cosa la stava preoccupando tantissimo. E se gli fosse successo qualcosa? E se fosse stato male durante le prove pre-concerto?

Provò ancora a telefonarlo, ma anche quella volta partì la segreteria telefonica quindi chiuse la chiamata ed emise un sospiro nervoso. Nervosismo che le aveva tenuto compagnia per tutto il giorno e anche in quel momento lo sentiva; lo percepiva attorcigliarsi intorno al suo stomaco come un nodo ben stretto, facendola stare male anche fisicamente, oltre che mentalmente.

La piccola Jinsoul, di appena cinque mesi, stava dormendo appoggiata al suo petto mentre dalle labbra rosee e socchiuse uscivano delle piccole bollicine di saliva. Serin sorrise dolcemente davanti a quella scena poi prese ad accarezzarle la testolina scura, cercando di essere positiva e di non pensare subito al peggio.

Magari stava semplicemente lavorando, si provò a convincere, continuando a lasciare leggere carezze a sua figlia. Magari aveva il cellulare scarico e per quello non poteva né chiamarla e né risponderle alla miriade di messaggi che gli aveva lasciato.

Era anche molto nervosa perché doveva parlargli di una cosa molto importante che avrebbe cambiato la loro vita per la seconda volta e il fatto che non gli rispondesse ai messaggi e alle chiamate, non faceva altro che peggiorare il suo umore.

Un giro nella toppa della serratura, le fece scattare la testa verso l'alto, ma quando vide che non era Minseok, bensì Jisoo, si lasciò andare un'altra volta contro il divano, sbuffando con nervoso.

«Che succede Serinie?», Jisoo si avvicinò alla ragazza e prese in braccio la sua nipotina, incominciando ad ondeggiare in mezzo al salotto mentre Serin si mise seduta e si passò disperatamente le mani nei capelli.

«Tu sai dov'è Minnie-oppa?», le domandò frettolosamente e quando la vide annuire con un sorriso, spalancò gli occhi che vennero subito invasi da lacrime piene di ansia e nervosismo e che la fecero singhiozzare bruscamente.

«Ti sta aspettando in terrazza. Alla piccola Soul ci penso io», Jisoo le fece segno con la mano di muoversi, mostrandole un sorrisetto furbo e continuando a dondolarsi lentamente per evitare di svegliare la bambina.

Serin annuì subito, asciugandosi le lacrime con la felpa di Minseok che indossava poi indossando le ciabatte, corse a perdifiato sino al terrazzo di casa loro.

***

Serin arrivò sul terrazzo che era ormai senza fiato e quando alzò lo sguardo da terra, vide tante candele accese e moltissime rose rosse sparse in giro, ma di Minseok nemmeno l'ombra.

Dischiuse le labbra per la sorpresa mentre i suoi occhi si spalancarono per quanto incantevole fosse in quel momento il terrazzo di casa loro.

Era per caso un giorno speciale? Si era dimenticata di qualche loro festeggiamento? No, era impossibile. Si erano messi insieme a marzo e ora erano a febbraio quindi non era quello. Jinsoul era nata a settembre quindi non poteva essere nemmeno quello. Ma allora cosa doveva festeggiare?

«Minseok», gridò Serin per chiamare il suo fidanzato mentre fece un passo in avanti verso un mazzo enorme di rose disposto sul tavolino al centro della terrazza.

Lo prese fra le braccia e annusò le rose rosse, venendo inebriata dal loro dolcissimo e delicato profumo. Solo successivamente notò che c'era anche un bigliettino appoggiato sul tavolino quindi lo raccolse e in pochi attimi i suoi occhi vennero velati dalle lacrime per la seconda o forse terza volta in quella giornata.

"Kim Serin Moon vuoi sposarmi?"

Si portò una mano davanti alla bocca, ma quel singhiozzo trattenuto con forza le sfuggì dalle labbra mentre il suo corpo tremolò dall'emozione, «Sì, certo che voglio sposarti!», strillò tra le lacrime, lasciando poi cadere sul tavolino le rose.

Due braccia le cinsero la vita da dietro e lei si sentì subito a casa perché sapeva perfettamente a chi appartenessero poiché era l'unico che riusciva a farla sentire così bene e cullata. Era il suo Minseok.

«Vuoi passare il resto dei tuoi giorni con me, Serin?», le sussurrò Minseok in un orecchio, baciandole poi il lobo e successivamente una guancia bagnata dalle lacrime.

Serin, col corpo scosso dai singhiozzi, si voltò verso di lui e fra le lacrime farfugliò un «sì» che fece scoppiare a piangere anche Minseok che si inginocchiò di fronte a lei con la scatolina in mano e l'aprì, mostrandole l'anello che aveva scelto per la proposta.

«Quindi sei sicura di voler diventare la signora Choi?», le domandò ancora mentre le lacrime continuavano a bagnargli le guance color pesca.

La ragazza annuì piangendo. Minseok, dopo aver ricevuto il suo consenso, le mise l'anello al dito poi rimettendosi in piedi, la tirò per un fianco e fece combaciare alla perfezione le loro labbra in un bacio pieno di passione.

«Devo darti una notizia anche io», mormorò flebilmente lei dopo essersi staccati per riprendere fiato e aver abbassato lo sguardo sul suo meraviglioso anello scintillante.

«Cosa, piccola mia?»

Serin deglutì faticosamente, dato che si sentiva un nodo in gola poi prese un profondo respiro per cercare di calmarsi almeno un po' ed infine sputò fuori la novità: «Sono incinta, Minseok.»

Il ragazzo spalancò gli occhi e dischiuse le labbra dallo stupore, boccheggiando per qualche secondo poi abbassò lo sguardo verso la pancia della sua fidanzata e sorrise dolcemente.

«Un nuovo membro della famiglia in arrivo? Non vedo l'ora di conoscerlo», mormorò con un filo di voce poi abbracciò Serin che scoppiò nuovamente a piangere, singhiozzando nell'incavo del suo collo mentre a lui scivolarono silenziosamente delle lacrime lungo le guance per la felicità.

«Ti amo Minseok.»

«Ti amo anche io Serin.»

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F*cked  [Youth Series ~ Book #17]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora