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I giorni seguenti furono pressoché uguali al primo.
Jimin che andava a scuola da solo, Yoongi che gli lanciava occhiatacce senza motivo, Jungkook e Taehyung che flirtavano in continuazione e Hoseok che indagava su quanto fosse successo.
A quanto pareva nessuno dei due voleva spiegargli perché effettivamente la situazione fosse così tesa.

Rimanere indifferente alla situazione per Jimin era sempre più difficile. Aveva provato a non pensare a Yoongi, a distrarsi facendo altro, a convincersi che la colpa di tutto quello che stava accadendo fosse del maggiore, ma non era riuscito nel suo intento.

Cominciò a credere che le parole dette da Taehyung qualche giorno prima fossero vere. Davvero la situazione non si stava risolvendo dopo pochi giorni, e davvero lui iniziava a sentire la mancanza del suo migliore amico.

Non voleva parlarne con i suoi amici perché non voleva ammettere che avessero avuto ragione, e inoltre voleva credere ancora di essere abbastanza forte da non avere bisogno di una persona infantile come Yoongi.
Insomma, uno che non vuole dirti nemmeno il motivo per cui ce l'ha con te non può essere poi così maturo.

Per farla breve, nella testa di Jimin regnava il caos più totale.
Non sapeva cosa fare.
Forse doveva mettere da parte l'orgoglio e ammettere a Yoongi che gli mancava.
Ma tutte le volte che si trovava col telefono in mano, con quel 'mi manchi' già digitato sulla tastiera, si chiedeva perché non potesse essere lui a ricevere quelle semplici due parole.
Così si incaponiva, lanciava il cellulare sul letto e stava lì, a braccia incrociate, a fissare con rabbia qualsiasi cosa avesse davanti.
Poi, quando si calmava, ricominciava a stare male, e tutto si ripeteva.

Ogni cosa era diventata monotona, senza quella scintilla che Yoongi portava nella vita di Jimin.

Finché un giorno il telefono di Jimin vibrò, e il ragazzo lesse il messaggio:

Seokjin Hyung

Dobbiamo parlare.
Sono preoccupato per
Yoongi

Lost • yoonmin    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora