"Signora Park, può venire con me un momento?"
La stessa dottoressa di prima richiamò la madre di Jimin, che non poté fare altro che annuire, e seguirla fuori dalla stanza.Si chiuse la porta alle spalle, lasciando il biondo a riposare un po', e poi si voltò, attendendo che l'altra donna parlasse.
"Che cosa voleva dirmi?"
"Vede, dagli esami che abbiamo fatto a suo figlio abbiamo potuto constatare quanto sia a corto di zuccheri. Probabilmente anche se non avesse fatto quel che ha fatto, sarebbe svenuto lo stesso, anche se riportando dolori ridotti e senza rischiare così tanto" spiegò la dottoressa Choi, guardando a tratti la madre di Jimin e a tratti la cartella che teneva tra le mani."Le consiglierei di tenerlo sott'occhio in questo periodo, per assicurarsi che mangi regolarmente, o episodi simili potrebbero ripetersi anche in futuro, togliendo tutto l'alcool che ha ingerito questa sera e quello che ha fumato" continuò la donna, rivolgendole uno sguardo serio.
Tutto quello che poté fare la signora Park fu annuire, dando ragione all'altra.
Perché effettivamente negli ultimi tempi suo figlio le era sembrato più strano del solito.
Era costantemente con la testa tra le nuvole, distante, e con uno sguardo così terribilmente spento.Le si spezzava il cuore a vederlo in quel modo.
Più volte aveva provato a chiedergli che cosa avesse, o se gli fosse successo qualcosa di brutto.
Ma la sua risposta era sempre la solita: 'Non preoccuparti mamma, sono solo stanco'.
E il sorriso malinconico che aveva sul volto pronunciando quelle parole non faceva altro che incrementare il suo sospetto che in realtà ci fosse qualcosa di molto brutto dietro quei comportamenti strani.E inoltre era evidente quanto Jimin avesse drasticamente diminuito i pasti, senza una apparente ragione.
Fino a quel momento, lei almeno contava sul fatto che a scuola si riempisse tanto da non avere poi fame la sera, ma dopo le parole della dottoressa non ne era più così sicura.
Si passò una mano sugli occhi, sfinita da quella nottata così irrequieta, e si appuntò mentalmente di riuscire a capire cosa avesse il suo bambino.
---
"Ti ha detto quando potrò uscire da qui?" domandò impazientemente Jimin, una volta che la madre fu rientrata nella sua stanza.
Lui avrebbe voluto addormentarsi di nuovo, perché davvero, quel mal di testa lo stava massacrando, ma forse proprio per quello non era riuscito a riposarsi oltre.
Così aveva solo aspettato, passando il tempo cercando di contare quante mattonelle formassero il pavimento.
Era arrivato a 42, ma poi si era stufato.Non sapeva quanto tempo fosse passato da quando sua madre aveva seguito fuori la dottoressa, ma per i suoi gusti era decisamente troppo.
Era talmente impaziente di sapere quando avrebbe potuto abbandonare quella triste stanza.
E poi, per una volta era stato Yoongi a chiedergli di parlare. Non avrebbe di certo aspettato per incontrarlo.
E, nonostante l'ansia lo divorasse all'idea di passare una sera da solo con la sua cotta, non vedeva l'ora.Così aspettò con ansia la risposta di sua madre.
"Domani pomeriggio potrai uscire" disse lei, con un sospiro stanco.Jimin sorrise ampiamente, ed esclamò:" Fantastico! Domani sera mi devo vedere con Yoongi, allora".
"Non cantare vittoria, Jimin. Io e te dovremo fare un discorsetto".
STAI LEGGENDO
Lost • yoonmin
Fanfiction[COMPLETATA] «dove jιмιn perde la perѕona pιù ιмporтanтe della ѕυa vιтa ѕenza ѕapere percнè» { вoy×вoy } { angѕт } { ѕelғ нarм } { anoreхιa } don'т lιĸe? don'т read #1 su 'angst' il 24/08/2019