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La prima cosa che fece Jimin tornato a casa fu buttarsi a peso morto sul letto.

Gli era passata la voglia di piangere, per fortuna, così non avrebbe inzuppato per l'ennesima volta il suo povero cuscino con le sue lacrime.

Era solamente molto stanco.

Stanco di quella situazione, stanco di quello che dicevano i suoi amici, stanco di non riuscire a lasciarsi tutto alle spalle.
Sarebbe stato tutto più semplice se fosse riuscito a fregarsene di tutta la faccenda.

Ma non era abbastanza forte da poter fare una cosa simile, e lo sapeva.

Rifletté su quello che gli aveva detto poco tempo prima Jin.
Forse era vero, ma non poteva saperlo con certezza.

Insomma, quello era solo il suo punto di vista, non doveva essere per forza così.

Avrebbe dovuto parlarne con Taehyung e Jungkook.

Così, inviò lo stesso messaggio ad entrambi:

Incontriamoci tra dieci minuti al parco a casa mia, devo parlarvi di una cosa importante

Era pronto a fare coming out anche a loro?
Probabilmente.
Non sapeva di che orientamento fossero loro, ma era certo che lo avrebbero accettato comunque.

Erano o non erano le persone più vicine che aveva in quel periodo?

Non avrebbero potuto abbandonarlo per una cosa simile.

O almeno era quello che sperava.

Prese una giacca, memore della febbre che si era beccato qualche settimana prima, e uscì.

---

Faceva davvero freddo quel pomeriggio, e Jimin era grato a se stesso per essersi messo quella giacca.

Stava seduto su una panchina del parco, ad aspettare i suoi amici, osservando le nuvolette bianche che si formavano al suo respiro.

Era lì ormai da dieci minuti, Jungkook e Taehyung sarebbero dovuti arrivare a momenti.
Ma sapeva come erano fatti quei due.
Erano ritardatari come pochi.

Per questo non si stupì di vederli arrivare di corsa, col naso arrossato per il freddo, una decina di minuti più tardi dell'orario stabilito.

"Hyung, eccoci!" esclamò Jungkook, per poi piegarsi mettendo le mani sulle proprie ginocchia, per riprendere fiato.
Taehyung si appoggiò alla schiena del più piccolo, tentando poi di scusarsi:" Perdonaci, Jiminie, ma stavamo facendo una partita ad Overwatch e non potevamo abbandonarla. Siamo venuti di corsa da casa sua fino a qui".

Jimin ridacchiò alle condizioni in cui si trovavano i suoi amici, dimenticandosi per un po' del motivo per cui li aveva voluti lì con tutto quel poco preavviso.

"Perché in questo parco e non a casa tua?" domandò Jungkook, una volta recuperato un ritmo di respiro normale.
"Avevo bisogno di prendere un po' d'aria, anche se con tutto il ritardo che avete fatto ne ho presa anche troppa" rispose, scrollando le spalle.

Taehyung si grattò la testa imbarazzato, mentre prendeva posto sulla panchina di fronte al biondo, subito seguito da Jungkook.
"Ti abbiamo già detto che ci dispiace, ora dicci il motivo per cui ci hai fatto fare mezza città a piedi di corsa con questo freddo".

Jimin prese un gran respiro, ed iniziò a parlare.


Spazio autrice:
amatemi anche se sono in ritardo e se il capitolo è corto <3

Lost • yoonmin    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora