52

1.1K 106 11
                                    

"Hyuuung..?"

"Si, Jiminie?"

"Come faccio a capire se ho una cotta per qualcuno?"

Jin si voltò di scatto verso il biondo, sorpreso da quella domanda.

Il minore stava steso a testa in giù sul letto di casa Kim, con aria pensierosa.
All'uscita da scuola Jimin era corso in fretta e furia dal suo hyung, dicendo che doveva parlare con lui.
Il moro era stato molto stupito di vederlo così attivo, e aveva subito acconsentito a farlo venire a casa sua.
Appena arrivati, però, Jimin si era steso sul letto senza proferire parola, e dopo vari e vani tentativi di farlo parlare, Jin aveva iniziato a fare i suoi compiti.
Stava iniziando a pensare che si fosse addormentato, quando gli aveva posto quella domanda.

"Come scusa?"

"Hai capito benissimo" disse Jimin, tirandosi su e mettendosi seduto composto sul letto. "Come si fa a capire se si ha una cotta per qualcuno?"

"Bhè.." iniziò a parlare Jin, ma prima di continuare il discorso volle sapere una cosa:" Perché vuoi saperlo? Ti interessa qualcuno?"

Il biondino distolse lo sguardo da quello del maggiore, iniziando a torturarsi le piccole mani.
"Forse" rispose dopo una decina di secondi.

"Uhhh!" esclamò l'altro, curioso di sapere di più.
Onestamente pensava che Jimin, con tutti i problemi che stava avendo in quel periodo, non avesse proprio il tempo di pensare a quelle cose.
Per questo era felice che potesse aver trovato una distrazione.
E poi Jimin era uno dei ragazzi più popolari della scuola, per lui sarebbe stato facile conquistare la sua cotta.

Così si alzò dalla sua sedia alla scrivania, lasciando stare tutti i compiti di inglese, e si sedette sul letto, di fronte al suo amico.
"E chi è questa persona? Voglio sapere tutto. Dove vi siete conosciuti? Siete mai usciti insieme? Avete mai-" cominciò a chiedere a raffica, ma il più piccolo lo interruppe:" Hyung, calma la pettegola che è dentro di te e fammi parlare".

Jin si ricompose subito, scusandosi, e aspettando che il minore rispondesse alle sue numerose domande.

"Per ora non posso dirti chi è-" cominciò, ma subito venne interrotto da un verso di disappunto da parte del maggiore.
"Fammi finire. Non posso dirti chi è perché voglio prima essere sicuro che mi piaccia, in modo da non far spargere troppo la voce" concluse, calmo.

"Ehi! Mi stai dicendo che credi che io possa dirlo a qualcuno?" esclamò Jin, sentendosi offeso nel profondo.
Okay, amava i pettegolezzi e roba varia, ma sapeva anche tenere la bocca chiusa quando si impegnava.

"Si, hyung" rispose l'altro, con un risolino divertito.

Jin mise il broncio, anche se dentro di sé sapeva che il più piccolo non aveva tutti i torti a considerarlo uno non in grado di mantenere i segreti.

"Allora perché sei venuto proprio da me a parlarne?" domandò poi il maggiore.

"Perché tu sei ottimo a dare consigli, e perché voglio fidarmi di te" Jimin rispose, con un sorriso lieve.

Il moro si sentì onorato dalle parole del più piccolo, a tal punto da chiudere un occhio su quello che aveva detto prima.

"E va bene, ti aiuterò a capire che cosa provi per questa misteriosa persona".
Jin si batté le mani sulle ginocchia, pronto ad iniziare il suo lavoro da psicologo improvvisato.

Jimin pendeva dalle sue labbra.
Non vedeva l'ora di sentire un parere esterno sulla sua situazione.
Voleva fare chiarezza nella propria testa, stanco di tutti quegli intrecci di pensieri che aveva ogni giorno.

"Allora.. Inizia col dirmi che cosa senti ogni volta che vedi quella persona".

Jimin allora iniziò a raccontare.
Raccontò delle farfalle nello stomaco ogni volta che incrociava Yoongi nei corridoi, di come tutte le volte volesse corrergli incontro e abbracciarlo, perché i suoi rari abbracci erano tra le cose che gli mancavano di più.
Disse di come ad ogni notifica di un messaggio saltava per l'agitazione, sperando che fosse lui ad avergli scritto, e di come si sentiva un peso sul petto quando scopriva che non era così.
Parlò anche di come si preoccupasse quando non lo vedeva per troppo tempo, iniziando a pensare che si fosse fatto male o che fosse finito in qualche guaio.
Di quanto in quel periodo fossero come solo due conoscenti, e di quanto lui volesse solo poter entrare di nuovo nella sua vita, per ascoltare quello che aveva da dire, per poter ridere con lui, o consolarlo tutte le volte che stava male.
E anche di quanto fosse incredibilmente bello (cosa a cui aveva fatto caso solo pochi giorni prima), e di quanto le sue labbra sembrassero così morbide.
E come ultima cosa, spiegò di come avesse esageratamente bisogno di lui, sempre.

Alla fine del suo discorso, Jimin si accorse di aver gesticolato tutto il tempo, guardando punti a caso nella stanza del suo amico, senza mai incrociare il suo sguardo.
Così lo guardò negli occhi, attendendo una risposta da parte sua, che non tardò ad arrivare:" E dopo tutto questo... Hai ancora dei dubbi?"


Spazio autrice:
raga mi commuovo per una volta ho pubblicato prima di mezzanotte, e questo capitolo è anche abbastanza lungo wow

com'è andato il primo giorno di scuola?

a me sostanzialmente male, dato che la mia classe mi fa ribrezzo, ma pazienza

spero che il capitolo vi sia piaciuto, bye~

Lost • yoonmin    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora