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"Jin hyung".

"Mh?"

"Ora tu muovi il culo e vai a dire a Namjoon quello che provi per lui".

Seokjin quasi si strozzò con la sua stessa saliva, al sentir pronunciare quella frase.
"Sei completamente rincoglionito, Hoseok? Stavo studiando, perché mi hai interrotto per una cosa simile? Tanto sai che non lo farò" esclamò il castano, tentando di coprire con le mani il rossore sul suo viso.

Il rosso lanciò il suo libro di storia sul letto, evidentemente stufo di studiare.
Sospirò, per poi guardare il suo hyung negli occhi:" Perché non ti fidi mai di quello che ti dico, hyung? Potrei mai dirti qualcosa solo per farti dispetto?"
Si portò una mano sul cuore con modo teatrale.

"Ehm.. Si? Ricordi due anni fa, quando mi hai detto che ci sarebbe stata una festa in maschera a casa di Im Changkyun, e invece alla fine ero l'unico in costume? Quello come lo chiami, un gesto di bontà?" sbuffò Jin, al ricordo della clamorosa figuraccia che gli aveva fatto fare il minore.

Hoseok scoppiò a ridere.
"Oddio, come ho fatto a dimenticarlo? Il tuo costume da Super Mario non era male però, dai".
Jin roteò gli occhi e tornò a studiare, sperando solo che Hoseok non avrebbe insistito con l'argomento iniziale.
Per esperienza sapeva quanto il rosso potesse essere insistente ed esasperante quando voleva ottenere qualcosa. E onestamente quel giorno si sarebbe voluto concentrare sul libro di storia, non sui suoi problemi di cuore.

Sospirò sconfortato, però, quando il minore parlò ancora senza smentirsi:" Hyung, seriamente, devi andare a parlare con lui".
Jin decise semplicemente di non dargli corda.
"Hyung?"
Nessuna risposta.
"Hyung!"

Il maggiore si vide costretto a rispondere, quando Hoseok gli lanciò il proprio libro sulla schiena.
"Mi hai fatto male, brutto idiota!" cercò di massaggiarsi la schiena, per poi lanciargli il libro indietro.
"Dimmi un solo motivo per cui dovrei sconvolgere la mia vita e andare a confessare i miei sentimenti a qualcuno che non ricambia e che molto probabilmente ora ce l'ha con me. Uno solo" disse incrociando le braccia, abbandonando l'idea di studiare.

"Sai che è la cosa giusta, hyung. Ora che non vi parlate più lui è triste, me lo ha detto".
Okay, non era vero, ma era palese.
Hoseok aveva avuto modo di osservare Namjoon. Vedeva con che occhi tristi guardasse il maggiore, non potendo stare in sua compagnia. E inoltre non credeva al fatto che non provasse qualcosa per Jin. Anzi, la sua negazione gli aveva dato proprio la conferma che sperava.

"Ma smettila, Hobi. Guarda che ha iniziato lui a comportarsi in modo così strano" si difese Jin.
"E secondo te perché si comporta in modo strano?" chiese il rosso, sperando che l'altro ci arrivasse da solo.
"E io che cazzo ne so?"
Hoseok sbuffò. "Perché gli piaci, ecco perché! Gli piaci, e non sa come gestire la cosa".

Jin era ancora scettico a riguardo. "E tu come fai a saperlo, sentiamo".
"Me lo ha detto lui, ovviamente".
Altra bugia, ma sennò era sicuro che non si sarebbe convinto.
"Ah si, eh? Allora facciamo così: adesso lo chiamo e glielo chiedo".

Senza aspettare una reazione da Hoseok, estrasse il telefono dalla tasca e compose il numero del viola.
Il rosso gli corse incontro, cercando di togliergli il dispositivo dalle mani. "Aspetta, dai, non puoi chiedere una cosa del genere!"
Ma si zittì quando Namjoon rispose.
"Namjoon? Si, senti... Ah, capisco. Che hai detto di star facendo? Dopo? Si, si, va bene. Allora a-" si interruppe, perché il viola gli aveva chiuso in faccia.
"Che ti ha detto?"
"Mi ha dato appuntamento per dopo. A quanto ho capito, ora ha da fare con Taehyung e Jungkook".

---

"Esattamente perché sono qui?" chiese leggermente a disagio Taehyung, seduto sul divano di casa di Namjoon.
Dopo scuola, il maggiore aveva insistito perché lo seguisse a casa sua, e lui non aveva obiettato.
Però credeva che avrebbero studiato, quel pomeriggio, invece erano da una mezz'ora buona seduti sul divano a non fare assolutamente niente.
E Taehyung stava iniziando a sentirsi in imbarazzo, con tutto quel silenzio.

"Lo vedrai" rispose Namjoon, con un sorrisetto che il minore non seppe come interpretare.
"Non dovremmo studiare? Credevo di essere qua per questo".
Il viola scosse la testa ridacchiando:" No, potrai studiare una volta tornato a casa".

Taehyung rimase interdetto.
E fu ancora più stranito quando il maggiore controllò l'orologio attaccato alla parete e disse, più a se stesso che altro:" Ci siamo quasi".

Anche il più piccolo guardò l'orologio.
Mancavano già cinque minuti alle quattro.
"Ci siamo quasi a cosa?" domandò ancora, sperando in una risposta più esaustiva delle precedenti.
"Non fare domande, Tae. Aspetta e basta".

L'altro non replicò, decidendo semplicemente di fare come gli era stato detto.

Passò un altro paio di minuti, e Namjoon si alzò di scatto dal divano, non prima di aver controllato di nuovo l'ora.
"Io devo andare in bagno. Se qualcuno suona alla porta apri tu, d'accordo?"
Senza attendere risposta, sparì al di là della porta del salotto, mentre Taehyung fissava ancora con disappunto il punto in cui era sparito.

Poco dopo, come aveva detto Namjoon, qualcuno suonò il campanello.
Forse era quella la visita tanto attesa dal maggiore.
Si diresse alla porta, e appena visto chi vi fosse dall'altro lato, fu fortemente tentato di richiuderla.

"Jungkook?" esclamò incredulo. "Che ci fai qui?"
"Potrei farti la stessa domanda. Io sono qui per Namjoon" replicò.

Taehyung si fece indietro, permettendo all'altro di entrare in casa.
Arrivarono in salotto e si sedettero sul divano, a debita distanza.

"Allora... Dov'è Namjoon?" domandò dopo un po' Jungkook, tamburellando le dita sulle proprie ginocchia.
L'altro scrollò le spalle:" È andato in bagno prima che arrivassi tu, ma a questo punto credo che sia caduto nel water".
Jungkook rise appena. "Come mai sei qui, quindi?" chiese ancora il più piccolo.
Già non gli piaceva quella situazione, dato che si sentiva estremamente a disagio. Il silenzio rendeva solo il tutto più imbarazzante. Per questo tentava di fare conversazione con disinvoltura.
"A dire il vero non lo so. Mi ha semplicemente detto di seguirlo qui a casa sua, poi non mi ha detto altro".

E il silenzio calò di nuovo.
Namjoon non accennava a tornare in salotto.

"Jungkook..?". Fu il turno di Taehyung di parlare per primo.
Il minore non rispose, aspettando che l'altro andasse avanti, ma temendo già cosa potesse chiedergli.
"Perché mi stai ignorando?"
Era esattamente quello che si aspettava.
Non sapeva bene come rispondere, però. Di certo non poteva dirgli che lo stava ignorando perché molto probabilmente era innamorato di lui.

Evidentemente, però, ci mise troppo a formulare una scusa credibile, perché il maggiore parlò di nuovo:" Senti, se è per il fatto di non averti parlato prima della mia bisessualità, sappi che mi dispiace, non credevo che per te fosse così importante saperlo. Da ora in poi ti dirò tutto, se è quello che vuoi, e-".

Si interruppe bruscamente, sentendo le labbra di Jungkook sulle proprie.



Spazio autrice:
yo guys amatemi perché ho pubblicato anche oggi
come state?
io un po' una merda perché ho la febbre ma vabbè
comunque manca veramente poco alla fine della storia sono contenta
bye~

Lost • yoonmin    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora