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"Tae, mi sento in colpa" mormorò Jungkook, la testa poggiata sul petto del suo hyung.
"Non è colpa tua, Kookie. Nelle condizioni in cui era Jimin, non avresti potuto fermarlo, come non avrei potuto farlo io" tentò di rassicurarlo l'altro, forse cercando di convincere più se stesso che il minore.

Dopo essere stati all'ospedale a trovare il loro amico, erano tornati entrambi a casa di Jungkook, essendo quella la più vicina, e non volendo rimanere da soli.
I genitori di Taehyung, infatti, erano via per lavoro.
E in quel momento, non gli pareva proprio il caso di stare solo con se stesso.

Così erano stesi sul letto del più piccolo, abbracciati, ed evidentemente nessuno dei due riusciva a dormire.

Jungkook decise di fare la domanda che lo tormentava ormai da molto.
"Tae..?" lo richiamò.
"Dimmi".
"Da quanto sei bisessuale?"
Quello stesso pomeriggio si era detto che gliel'avrebbe chiesto, e quello gli sembrava il momento adatto.

Taehyung allargò leggermente gli occhi, nonostante il più piccolo non potesse vederlo, essendo con la testa appoggiata sul suo petto.
Non si aspettava una domanda del genere, così dal nulla.

"Perché me lo chiedi?" domandò di rimando, senza curarsi di nascondere lo stupore.
"Perché non sapevo nulla di questa storia, finché non l'hai detto a Jimin l'altro giorno, e ora voglio sapere" rispose Jungkook, calmo.
Quello era un argomento che lo faceva solitamente arrabbiare, ma in quel momento era così stanco - data la tarda ora - che non riusciva proprio ad essere arrabbiato, per di più con Taehyung.

L'altro rifletté.
Non ci sarebbe stato nulla di male nel dirglielo, no?
Dopotutto era il suo migliore amico.
E inoltre non sarebbe riuscito a capire che fosse bisessuale proprio per causa sua.

"E va bene, te lo dico. Da circa... Tre anni".
Dovette pensarci su, per ricordarsi di quanto tempo prima avesse iniziato la scuola superiore.

Il minore si sollevò di scatto dal petto di Taehyung, per poi voltarsi a guardarlo con aria piena di disappunto.
"CHE COSA?!" esclamò, ma ricordandosi che i suoi genitori dormivano qualche stanza più a fianco, lo disse a voce più bassa:"Che cosa?"

"Hai capito benissimo. Qual è il problema?" chiese il maggiore, appena ripresosi dallo spavento causatogli dalla reazione improvvisa del più piccolo.

"Qual è il problema? Seriamente Tae? Credevo fosse una cosa di qualche settimana, massimo qualche mese. Non posso credere che tu lo sia da quando abbiamo iniziato la scuola e che non me lo abbia mai detto, visto e considerato che io a te ho sempre raccontato ogni cosa!"
Dimenticate il 'era troppo stanco per arrabbiarsi', perché adesso era infuriato davvero.
Si sentiva quasi... ferito, nel non aver saputo prima una cosa simile, e non sapeva nemmeno perché.

"Jungkook, datti una calmata. Non te l'ho detto solo perché non sapevo come l'avresti presa, all'inizio, e col tempo è diventata una cosa così poco importante che non mi sembrava più che valesse la pena dirtelo. Cosa sarebbe cambiato se te l'avessi detto prima?" spiegò lui, gesticolando, e poi puntando il suo sguardo sul minore, attendendo una risposta.

Che cosa sarebbe cambiato se glielo avesse detto?

La risposta balenò nella testa di Jungkook all'improvviso.
Ma lui non poteva di certo dirglielo.

Si stese nuovamente sul letto, dando le spalle all'altro e addormentandosi dopo poco, lasciando il più grande interdetto.
E adesso che diavolo aveva fatto di sbagliato?

Lost • yoonmin    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora