0.8 Un cuore spezzato

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Urla, risate, musica il tintinnio delle brocche che si scontrano ecco cosa si poteva udire nella grande sala allestita a festa, dove quella notte si stava svolgendo i ricevimento più importante e vistoso dopo la morte della regina, in onore dei diciannove anni del re Egiziano.

Tutte le figure più importanti e rispettabili erano accorse quella sera alla Reggia dei Tolomei, Ministri e Senatori Romani, figure nobili Egiziane, per finire con importanti condottieri direttamente dalla Grecia*.

Le ballerine danzavano nei loro abiti succinti, il vino scorreva a fiumi e il cibo era abbondante, in tutto questo disastro di corpi, ubriachi e non, urlanti e gioiosi, di certo vi chiederete cosa mai potesse farci Alexander con una brocca pesante in spalla, intento a versare da bere agli invitati? Vi stupirete nel comprendere che non lo sapeva neanche lui, non sapeva perché fosse in quel caos non aveva idea della ragione di quella punizione che gli era stata inflitta, erano ormai parecchi giorni che non creava problemi, quindi; perché? Perché mai la sua sorte era improvvisamente diventata così crudele?

Non capiva cosa avesse spinto il cuoco di corte a scegliere proprio lui, fra tutti i servi avvenenti presenti a palazzo, per servire le bevande agli ospiti, non capiva perché ci fosse tanta allegria solo per festeggiare la misera copia di un sovrano, ma soprattutto non capiva perché dovesse sopportare quegli sguardi lussuriosi, quelle mani che provavano a toccarlo, quegli aggettivi impuri che gli venivano rivolti, e così si ritrovò a pensare a quale gusto ci provassero le ballerine, in tutto quello, a loro quegli occhi, quelle parole, quelle mani sembravano piacere e Alec non poteva fare a meno di chiedersi: perché?.

Lui ne era disgustato, avrebbe desiderato che a guardarlo in quel modo fossero due gemme verdi, che da labbra rosse e carnose uscissero parole dolci ed emozioni sussurrate, voleva che fossero quelle mani così morbide e affusolate ad esplorare tutto il suo corpo senza vergogna, e ora che si ritrovava lì a servire quei viscidi serpenti, era anche geloso, geloso di un ragazzo dagli occhi limpidi e azzurrini come le acque del Nilo, di un ragazzo che aveva tutto ciò che il corvino desiderava: L'amore di Harry, Harry che quel giorno lo aveva cercato implorando il suo perdono, Harry che aveva pianto e scongiurato per non perdere la loro amicizia, Harry che era stato perdonato "L'ho fatto per amore" gli aveva detto "Io lo amo Alec... non sono riuscito a dirgli addio" crac....crac...crac... lo sentite? Ecco questo era il cuore del giovane guerriero che si distruggeva lentamente a quelle parole.


*non sono sicura che i Greci frequentassero le cerimonie/feste Egiziane

capitolo di passaggio entro domani a quest'ora avrete il capitolo in sé. E' ormai finita la scuola quindi ho un po' di tempo in più per scrivere e aggiornare anche se fino al 22 dovrò studiare (esami di terza media). Abbiamo superato le 200 visualizzazioni sono sconvolta so che è un piccolo traguardo ma per me è un passo avanti incredibile ero convinta che non mi avrebbe filato nessuno e invece mi sono dovuta ricredere GRAZIE commentate e votate


Cupido

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