65. Matet

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Era notte fonda quando all'interno della Domus si iniziarono a sentire delle urla strazianti.

Le urla di una donna, una donna che stava portando alla luce una nuova vita, la stessa donna che portava sulle spalle le responsabilità di un imperatrice.

Le ancelle la aiutavano come potevano, alcune però non osarono neanche avvicinarsi quando videro lo stato della
Donna, gli occhi color del sangue, i canini appuntiti che guizzavano fra le sue labbra, le mani, prima delicate e candide, ora erano scarne ed ossute e le unghie si conficcavano nella paglia del materasso.

Le urla svegliarono tutti all'interno della casa, primo fra loro fu proprio il padre del bambino che, ansioso, aspettava fuori dalle stanze della consorte.

Ci vollero alcune ore ma a Magnus, stranamente, parvero pochi secondi e quando finalmente udì il pianto del neonato, un sorriso gioioso si dipinse sulle sue labbra, aspettò che le ancelle lo facessero entrare e, quando varcò la soglia della stanza, vide la moglie distesa sul giaciglio, stanca e sfinita, e un piccolo fagotto dentro una Graziosa culla, fatta costruire pochi giorni prima.

Si avvicinò a quest'ultima prendendo in braccio il bambino, scostò le lenzuola dal suo corpo e lo guardò bene, non gli assomigliava affatto.

La pelle era lattea, i pochi capelli che spiccavano sulla sua testa erano di un color rosso acceso, gli occhi che lo stavano osservando erano verdi come le foglie in piena primavera, se Magnus non avesse saputo con certezza che quello era figlio suo ne avrebbe sicuramente dubitato.

"Matet*"

*uno dei sette scorpioni devoti ad Iside.

Scusatemi se il capitolo è piccolino ma è solo di passaggio oggi aggiornerò due volte.

Prossimo aggiornamento: oggi alle 17:00/19:00.

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Cupido

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