56.lettera

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"Isabelle!"

La donna immersa in una vasca d'oro piena d'acqua calda chiamò la sua ancella più fidata, essa la raggiunse velocemente aiutandola ad uscire e a coprirsi.

"Dimmi mia cara, tu e quel tuo amico lo schiavo in attesa, avete parlato ultimamente?"

Camille si allontanò attraverso una piccola porta che conduceva direttamente nelle sue stanze, seguita dalla corvina.

"Oh certo, proprio oggi mi ha chiesto di riferire un messaggio all'Imperatore"

Ridacchiò Isabelle preparando le vesti per la sua padrona.

"Quale messaggio?"

"Oh non lo so mi ha dato una pergamena ordinandomi di non leggerla"

L'Imperatrice assunse un espressione d'ira e, allontanando la schiava da se, afferro la pergamena che ella teneva in mano leggendola, le parole erano scritte male e velocemente come se chi avesse composto quel messaggio lo avesse scritto di nascosto.

"Incontriamoci Sta notte davanti al nostro albero, vi prego non mancate. -Alexander"

Strappò la lettera in mille pezzi e spedì Isabelle lontano da se, rimandando sola a sfogare la sua rabbia.

Si abbigliò come meglio poteva e, dopo essersi sfogata contro una parete ammaccando il muro, si accasciò contro di esso rimpiangendo di aver lasciato la Figlia ad Ostia, in quel momento lei sarebbe stata perfetta per distrarre lo schiavo, o ucciderlo magari, ma i piani di Lydia erano ormai saltati e la sua presenza creava solo intralcio nell'impero della madre.

Rimase per molto tempo in quella posizione, pensando a cosa potesse fare per tutelare i suoi poteri, a darle l'idea giusta fu proprio un innocuo consigliere che era passato nelle sue stanze per errore.

Ho notato che il capitolo precedente non vi è piaciuto molto, spero che questo sia migliore, mi scuso per eventuali errori e per la breve durata del capitolo.

Prossimo aggiornamento: oggi alle 17:00/19:00.

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Cupido

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