25. È colpa tua

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"Magnus? Magnus svegliati tesoro"

Lentamente il faraone aprí gli occhi, e quando vide chi lo stava chiamando, sbiancò di colpo.

"Oh tesoro, finalmente ti sei svegliato!"

La donna gli sorrise dolcemente, accarezzandogli una guancia;

"M-madre?"

Il Faraone sussurrò quella domanda, con timore, per Osiride sua madre era morta!

La Regina continuò a sorridergli, e abbassò gli occhi verso il Fagotto che teneva in braccio;

"Guarda, non è bellissimo?"

L'imperatore si sporse a guardare fra quelle lenzuola, e vide uno splendido bambino*, dalla carnagione olivastra e dagli occhi dorati che gli tendeva le manine.

Il figlio di Iside si ritrovò a sorridere a quel piccolo fagotto, gli accarezzò una guancia paffuta e si beò delle risate del bambino, sorrise ancora di più quando quest'ultimo gli prese il dito fra le piccole dita sorridendo felice.

Il sorriso, però, gli si spense sul viso quando si guardò intorno, il piccolo era sparito, davanti a sé vide solo le mura spoglie delle sue terme, in una delle vasche, apparve la sua figura insieme a quella dello schiavo con cui aveva avuto rapporti proprio quel giorno.

Poté rivedere con quanta brutalità aveva sfruttato il corpo dello schiavo, e a quella vista, inizialmente, sorrise. Poi qualcosa gli fece morire quel ghigno beffardo, vide l'acqua della vasca tingersi di rosso, e il servo galleggiare in essa, privo di vita.

"Oh Magnus guarda, non è bellissimo?"

La regina apparve al fianco del figlio, mostrandogli nuovamente il fagotto che poco prima, nascondeva un meraviglioso bambino, il Faraone spostò leggermente il candido lenzuolo di lino, ma quello che vide lo fece allontanare di scatto.

La povera creatura era ricoperta di sangue, e un lungo pugnale lo trapassava proprio sul cuore, quando il Faraone riconobbe l'arma si mise le mani nei capelli.

"Oh bambino mio cosa hai fatto?"

Alzò lo sguardo verso la madre e cadde in ginocchio;

"No...no...io non ho fatto niente! No!"

La Regina si avvicinò al figlio, posandogli una mano sui capelli, il moro alzò gli occhi e guardò la madre con aria di supplica.

"Mi dispiace tesoro...questa è colpa tua"

La Regina si allontanò dalla vista del moro, fino a sparire, lasciando il figlio in una pozza di sangue, il Faraone si guardò le mani e vide quel liquido scarlatto scorrergli lungo le dita, si avvicinò ad una delle vasche, e vi immerse le mani sfregandole fra di loro, ma quel sangue così rosso che sapeva di morte, non se ne andava.

"No, no....No!"

Si svegliò di colpo, e l'improvvisa consapevolezza delle sue azioni lo travolse.

Si alzò dal suo letto, e andò velocemente verso la porta.

*Se qualcuno avesse dei dubbi, il bambino che sto descrivendo, rappresenta Magnus da bambino, la morte del pargolo per mano dello stesso pugnale di Magnus è una metafora per indicare come, il Faraone abbia ucciso se stesso, o meglio, la parte buona o "fanciullesca" di se stesso.

Non nego che scrivere questo capitolo è stata per me una grandissima soddisfazione :).

Spero che piaccia a voi leggerlo tanto quanto è piaciuto a me scriverlo, personalmente credo sia uno dei capitoli che mi sono riusciti meglio, fatemi sapere cosa ne pensate.

Prossimo aggiornamento, oggi alle 15:00.

Votate e commentate ^-^

Cupido

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