84. Una Vita Infelice.

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Con il passare del tempo nella bella Alessandria tutto sembrava migliorare, erano ormai trascorsi tre lunghi mesi dal ritorno del Faraone in patria, tre mesi lunghi e faticosi, che avevano distrutto la precedente organizzazione di Maryse, ormai segregata per propria volontà nelle sue stanze, e dato nuova vita a tutto il regno.

Tuttavia, nonostante il regno sembrasse aver recuperato la sua normale tranquillità, nella mente del suo sovrano nulla sembrava tranquillo, gli incubi non cessavano, i pensieri si accavallavano nella mente del figlio di Iside, le continue lettere da Roma lo mandavano ancor più in confusione, e, come se tutto ciò non bastasse, la sua amata Consorte aveva deciso di raggiungerlo in Egitto giusto due mesi prima.

Si era gettata fra le sue braccia piangente, informandolo della prematura morte della sua amata figliola, ma questo non aveva fatto sciogliere il cuore di Magnus, che strabordava di collera verso di lei per averlo privato del giovane corvino, per aver ingannato il suo consigliere e per aver tentato di incastrarlo, ma la ragione si era fatta strada nella mente del figlio di Iside, come avrebbero reagito i senatori Romani se avessero saputo che una delle loro Matrone era stata uccisa ingiustamente? Avrebbe perso tutto, i suoi regni, il potere, il denaro, e cosa ancor più cara, avrebbe perso la vita.

Così aveva pazientato, avrebbe atteso il minimo passo falso della donna per ripudiarla, ma il destino sembrava essere contro di lui, erano passati due mesi, e la Romana sembrava essere una compagna perfetta, trascorreva le giornate chiusa nelle sue stanze, e le notti a soddisfarlo, tutto di lei sembrava perfetto.

Magnus perciò altro non poté fare se non accettare il suo destino, avrebbe condotto una vita difficile e rancorosa, ma c'era  una cosa che rallegrava il moro, spesso capitava che, nel suo passeggiare per il palazzo, si concedeva la possibilità di vedere il suo amato erede, passava così nell'ala dedicata agli schiavi, e trascorreva alcuni minuti ad accarezzare il viso angelico del piccolo Shai, e con la scusa del bimbo, spesso capitava che il suo sguardo si posasse sullo schiavo che aveva concepito quella creaturina così pura.

Avrebbe trascorso ore ad osservarli entrambi, ma la maggior parte delle occasioni in cui si concedeva questo piccolo piacere, la sue visite duravano solo pochi attimi fugaci, prima di ritornare sui suoi passi e riprendere il suo lavoro che era ormai arrivato a detestare ma di cui non poteva fare a meno.

Sono finalmente tornata! Vi sono mancata?

Mi era mancato così tanto scrivere, ma questo è stato davvero un brutto periodo, ma ora finalmente tornerò ad aggiornare con regolarità!

Spero che il capitolo vi piaccia

Prossimo aggiornamento: mercoledì alle 10:00

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Cupido

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