41. Un piano malvagio

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Quella sera, nelle stanze dell'Imperatore si potevano udire solo i suoni di urla, il Faraone infatti, era in preda ad un furente litigio con la sua promessa sposa.

Il Faraone dopo la confessione di Alexander, non poté fare a meno di nutrire dei dubbi verso la parola di Lydia, e, nonostante inizialmente si fosse dato dell'idiota nel credere alla parola di uno schiavo, qualcosa nella sua mente gli aveva fatto cambiare idea, aveva letto la sincerità negli occhi del servo, e in quelli di Poblilia quando era andato a chiedere dove fosse stato Alexander quel dannato pomeriggio e, nonostante fossero passati mesi, le liti con Camille riguardo quella notte, erano sempre più frequenti. 

Anche quella sera i due si erano ritrovati a litigare per lo schiavo, era ormai una cosa giornaliera, soprattutto perché Camille, dopo mesi, ancora pretendeva che il corvino morisse.

"Tu ancora insinui che mia figlia stia mentendo?!"

"Ti ho già detto che lo schiavo rimarrà qui! Che tu lo voglia o no!"

La donna sgranò gli occhi e gli puntò un dito contro urlando;

"Come osi rivolgerti a me con questi toni?! Io sono la tua futura moglie! Devi portami rispetto!"

"E IO SONO L'IMPERATORE! IN QUESTO REGNO NON SI SPOSTA IL VENTO E NON SI MUOVONO LE NUVOLE SE PRIMA NON LO DECIDO IO!"

Con un ringhio indispettito la donna uscì dalle stanze di Magnus, e si diresse verso quelle della figlia, congedò le guardie che mesi prima aveva incaricato di proteggere la figlia, e quando si fu assicurata che fossero andate via, entrò nella stanza, come una furia.

"Hai combinato un disastro!"

La figlia, da che era tranquillamente distesa sul suo letto, si tirò a sedere preoccupata.

"Magnus non vuole cacciare via quello schiavo! SAI COSA SIGNIFICA?! Sé quella puttana portasse a termine la profezia per noi sarebbe la fine!"

"Maryse ha detto che per realizzare l'oracolo è necessario un erede"

La donna si voltò verso la figlia e la guardò ghignando soddisfatta.

"Un erede...un bambino, se tu portassi alla luce un bambino Magnus farebbe uccidere quell'essere! Penserà che gli abbia mentito!"

La figlia inizialmente non capì dove la madre volesse arrivare, ma in poco tempo comprese, e toccandosi il ventre disse;

"Oh madre, sono così disperata come farò ora con un figlio in grembo"

Camille rose di gusto per dall'interpretazione perfetta della figlia, e fingendo di asciugarsi le lacrime rispose;

"Così quel servo farà la fine che merita"

"Madre ma come faremo quando il bambino dovrà nascere?"

La matrona parve pensarci su, poi sorrise verso la figlia.

"Conosco il proprietario di un lupanare* sono certa che lì saranno ben lieti di venderci un bambino indesiderato"

*Il lupanare era il luogo dove gli uomini pagavano prostitute per i loro servizi.

Scusatemi per eventuali errori.

Avviso: per tutti coloro che seguono moon Blood, sappiate che entro domani pubblicherò una "mini" storia di 3 capitoli sulla Edcob, per farmi perdonare l'assenza di questi giorni verso quella storia.

Prossimo aggiornamento: lunedì alle 12:00.

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Cupido

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