53. Stai lontano da lui

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Il rumore di cocci rotti risuonava per la Domus, così come le urla che provenivano da una delle stanze.

"Che cosa significa che non hai concluso niente?!"

La Matrona urlava istericamente contro la figura di un corvino, che provava a schivare ogni colpo inflittogli.

La furia della donna venne bloccata dal Corvino che le bloccò le mani.

"Non è colpa mia se tuo marito era sempre lì intorno! Era troppo rischioso!"

La donna si liberò dalla sua presa ringhiandogli contro, lo congedò con ira e continuò a sfogare la sua rabbia contro ogni cosa si imbattesse sul suo cammino.

Arrivata la sera, Camille uscì da quella stanza che ormai assomigliava ad un campo di battaglia, e si diresse verso le sue stanze, sentì una dolce ninnananna e, spinta dalla curiosità, si avviò dalla strada secondaria quella che passava per il giardino.

E lì vide una scena che la fece ribollire di rabbia, quello schiavo maledetto era abbracciato a suo marito, mentre quest'ultimo gli accarezzava la pancia.

Tanta fu l'Ira nel corpo della donna, che dovette pregare gli Dei per non andare ad ucciderli entrambi, poi un idea le balenò in testa.

Così aspettò che il corvino lasciasse il giardino per poi precederlo verso l'ala degli schiavi, si appostò nel corridoio più buio e vicino alla piccola cella del servo, e aspettò che Alec passasse di lì.

Lo schiavo in questione si sentì agguantare da due braccia esili ma forti, che lo spintonarono contro il muro impedendogli di parlare.

"Ascoltami bene puttana, devi stare lontano da mio marito, Magnus ama me, io aspetto il suo bambino tu solo un bastardo"

Scusatemi se aggiorno oggi ma ieri l'ansia aveva preso il sopravvento su di me, e non volevo portarvi un capitolo mediocre scritto alla bene e meglio così ho preferito aspettare di modo di postare qualcosa che spero sia migliore.

Prossimo aggiornamento: lunedì alle 10:00/12:00

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Cupido

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