67. Incanto

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"Mamma non dovresti camminare"

"Sta zitta Lydia!"

Urlò la donna provando ad alzarsi dal suo letto, aveva partorito solo pochi giorni prima, le ancelle le avevano raccomandato di non muoversi per almeno due settimane, per far riprendere al meglio il suo corpo, ma lei non aveva ascoltato i loro consigli.

Appoggiandosi alla figlia, tornata a Roma il giorno dopo la nascita del fratello, Camille si alzò e zoppicante iniziò a camminare diretta verso la porta di quella che, ormai, era la stanza che la teneva prigioniera.

Proprio mentre stava per aprirla un forte dolore alla testa le fece perdere l'equilibrio, fortunatamente ci fu Lydia a reggerla, trascinandola a peso verso il giaciglio.

"Sei ancora troppo debole"

La donna scansò violentemente la giovane guardandola con astio.

"Ma non capisci?! Quel mosto che ho portato in vita è la nostra rovina! Se Magnus o chiunque altro vede il vero aspetto del bambino noi siamo spacciate! Non vedi quanto è diverso dal padre?!"

Lydia abbassò la testa, comprendendo il timore della madre, infondo il suo incanto non era così potente da stregare gli occhi di tutti coloro che avrebbero visto il bambino.

Capitolo brevissimo e soprattutto di passaggio.

Prossimo aggiornamento: oggi alle 17:00/19:00.

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Cupido

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