64. Spensierata fanciullezza

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I due ragazzi vennero sistemati e cambiati d'abito, le loro tuniche vennero sostituite da scedit vecchi e logori, i capelli vennero accorciati e gli occhi pittati di nero.

Così vennero spediti in quella che sarebbe stata la loro piccola cella in comune, e dal giorno dopo avrebbero iniziato i loro lavori.

Simon sembrava incomprensibilmente allegro, mentre Alec non spiccicava parola, se ne stava sdraiato sul suo pagliericcio ad accarezzarsi la pancia, sorridendo internamente ad ogni minimo movimento del suo bambino.

Il corvino era ormai abituato alle delusioni, al dolore alla rabbia, ma quel giorno tutte le emozioni che credeva di conoscere al meglio si erano intensificate, era convinto di aver visto il buono negli occhi del moro, era sicuro che lui non lo avrebbe abbandonato, ma si era sbagliato.

Aveva dato fiducia a colui che gli aveva rovinato la vita, si era fatto stregare dalla sua falsa bontà, era rimasto incantato da quegli occhi bugiardi ma che sembravano così sinceri.

Il suo cuore, così come la sua mente, erano una tempesta di emozioni, di pensieri, di paure, a tranquillizzarlo però ci aveva pensato il suo bambino, che con i suoi piccoli calcetti gli rendeva tutto migliore.

Anche il castano era stregato dai movimenti dello schiavo, non aveva mai visto nessuno portare in grembo un bambino e curarlo con così tanto amore, ma infondo non aveva mai visto nessuno amare un bambino.

Ripensò alla sua infanzia, alla madre uccisa dal padre, a quest'ultimo che lo aveva venduto per pochi denari, e poi alla sua vita come schiavo, alla casa dove aveva vissuto per tutta la sua fanciullezza, ai suoi padroni che non vedeva mai se non quando organizzavano feste e banchetti, alla donna che gli aveva insegnato tutto ciò che conosceva, e poi a lui quel bambino dalla chioma corvina con cui giocava quando non aveva da lavorare, a tutte le volte che con quel bambino aveva varcato le soglie di quello stesso palazzo per andare ad incontrare il figlio della regina, poi però quel bambino era sparito, scomparso nel nulla come se una forza più potente di lui lo avesse estirpato dalla terra.

Quando ci ripensava gli salivano le lacrime agli occhi, chissà se quel ragazzino era ancora vivo, chissà se era cresciuto nella ricchezza in cui era nato, chissà se si ricordava di lui...Se rammentava tutti i guai che avevano combinato insieme, tutti i pomeriggi passati a giocare, tutte le volte che veniva a portargli qualche spuntino avanzato da uno dei tanti ricevimenti.

"Perché piangi?"

Simon sorrise all'ascoltare la domanda che gli aveva posto il corvino, dato che la stessa domanda era stato lui a porgliela solo poche ore prima.

Ok alla fine la maggioranza ha votato per il sabato quindi eccomi qui con un nuovo piccolo capitolo, voglio in oltre informarvi che ho aggiornato anche la Edcob quindi andate a dargli un occhiata <3.

Prossimo aggiornamento: lunedì alle 10:00/12:00.

Votate e commentate ^-^

Cupido

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