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{Jungkook's Pov}

Sento il telefono squillare senza una fine, va avanti così da ormai un'ora.
Mi alzo dal divano e prendo il telefono che ho lasciato in cucina, rispondendo alla chiamata senza guardare da chi provenga.
<Jungkook> mi sento nominare, non appena porto il telefono all'orecchio.
<Sentiamo, che vuoi oggi?> chiedo sapendo già di chi si tratti.
Il capo.
Lo sento ridere dall'altra parte dello schermo, immaginando un ghigno stampato sul suo volto.
<Ho appena ordinato ad un mio uomo di venire da te per la somma, spero tu sia pronto a stendere la mano con il mazzetto pieno> ride di nuovo.
Guardo verso il salotto, sorridendo a Yoora che mi sta guardando confusa.
Le faccio gesto con la mano che non deve preoccuparsi.
<Ora non posso, sono impegnato> dico riferendomi a Yoora.
<Impegnato Jeon? In cosa?>.
<A fare i cazzi miei, ora riattacca la chiamata e non cercarmi per almeno un mese> allontano in telefono dall'orecchio, ma lo sento controbattere.
<Va bene Jeon, riattacco. Ma aspettati una mia chiamata a breve, non ti lascio in pace>.
Spengo il telefono e lo lancio sul tavolo, spezzando quel lieve silenzio che si era creato a fine chiamata.
Yoora fa un sussulto e si alza in piedi, aspettando che io dica qualcosa.
Non posso dirle che a momenti arriverà uno sconosciuto a chiedere la somma di denaro. Non posso dirle nulla.
Mi avvicino a lei e la prendo per i fianchi, facendola stendere sul divano.
<Chi era al telefono?> chiede rimanendo impassibile a me.
Sposto i capelli dal suo viso, per vederla meglio negli occhi.
<Nessuno di importante, tranquilla> rispondo cercando di essere il più credibile possibile.
Improvvisamente sentiamo la porta d'ingresso aprirsi e chiudersi poco dopo, facendomi allontanare da Yoora in poco tempo.
Jimin, Tae e Yoongi fanno ingresso in salotto e si immobilizzano non appena vedono Yoora sul divano.
Taehyung mi squadra dalla testa ai piedi e se ne va schifato, lasciando soli Yoongi e Jimin.
<Ciao Yoora> la saluta Jimin.
Yoongi si avvicina a lei e si siede sul divano, impossessandosi della tv come se non esistesse nessuno.
Guardo la ragazza confusa e le sorrido leggermente, facendole gesto di seguirmi.
A momenti arriverà uno dei ragazzi del capo, e non posso mostrargli Yoora, potrebbe finire nei guai.
La porto in camera mia, sotto lo sguardo di Jimin che ci segue fino a che non entriamo nella stanza.
<Jungkook> mi richiama Yoora, sedendosi sul letto a braccia incrociate.
La guardo per vari secondi, aspettando che dica qualcosa.
<Ho visto come ti ha guardato Taehyung, credo che dovresti chiarire anche con lui> dice abbassando di poco la voce.
Scrollo la testa e mi metto leggermente a ridere in modo nervoso, Taehyung è l'ultimo dei miei problemi in questo momento.
<Non mi importa di Taehyung, ho altro a cui pensare> dico affacciandomi alla finestra di camera mia, osservando la città di Seuol da lontano.
<Hai altro da pensare? e sentiamo, cosa?> insiste.
Non mi giro e continuo a guardare fuori, cercando di mantenere un comportamento tranquillo.
<Yoora, io->.
La porta si apre di colpo, facendo comparire la testa rossa di Taehyung. Guarda prima Yoora poi mi cerca con lo sguardo e, quando mi trova, prende il respiro per iniziare a parlare.
<C'è uno dei tuoi clienti, muoviti invece di perdere tempo> dice per poi chiudersi subito la porta alle spalle.
Yoora si alza dal letto e si allontana da me, guardandomi leggermente delusa.
Non avrebbe dovuto sentire. Maledetto Taehyung, lo ha fatto di proposito.
<Scusa, devo andare> dico uscendo dalla stanza, senza darle il tempo di controbattere.
Entro nel mio ufficio e faccio entrare il ragazzo, già pronto con le mille domande e minacce imparate a memoria dal capo.
Non sono in vena di sentirlo parlare riguardo al mio errore che ho fatto per quelle dannate armi, dove ora potrei usarle per togliere questo ragazzo dai piedi.
<Dai, inizia a parlare> lo incito con un tono da menefreghista.
Non è sempre facile dover apparire quello più forte e senza paura, quando invece, tra i due, quello più terrorrizzato sono io. Non ho paura per me, non mi importerebbe nulla se morissi da un momento all'altro, d'altronde me lo merito dopo tutto quello che ho fatto. Ma per i ragazzi, per Yoora, per Jimin, per Taehyung, Jin e tutti gli altri che mi hanno accompagnato lungo questa strada fino ad un certo punto.
<Sai perchè sono qui, non ho bisogno di parlare, dammi quello che aspetta al capo e facciamola finita. Lo dico per te, amico> inizia a parlare, appoggiado i piedi sulla scrivania come se fosse lui dalla mia parte.
Mi alzo in piedi e appoggio le mani sul piano in legno, creando un forte tonfo che rimbomba in tutta la camera.
<Senti ragazzino, avrai si e no 17 anni, quindi portami rispetto e togli questi luridi piedi dalla mia scrivania> alzo di poco la voce, cercando di farmi valere.
<E non chiamarmi "amico", questo linguaggio non funziona con me>.
Il ragazzo torna in una posizione composta e abbassa lo sguardo sulle sue mani, cominciando a giocare con le dita rovinate.
Non è divertente fare del male alle persone, non più almeno.
Ritorno seduto e mi schiarisco la voce, cercando di calmarmi un minimo.
<Ho una piccola somma se vuoi> dico aprendo un cassetto della scrivania.
<Come ti chiami ragazzino?>.
<Homin> risponde con voce tremante.
<Senti, Homin, non voglio farti tornare da lui senza nulla. Prendi questi soldi e prega di non tornare più da me> dico porgendogli una mazzetta di denaro.
La afferra lentamente e mi guarda dritto negli occhi.
Mi sembra di vedermi qualche anno fa, con la stessa espressione terrorrizzata dal mondo esterno e dal giro di persone schifose e drogate di soldi.
Si alza dalla sedia e si inchina a me, per poi farmi capire di doversene andare.
<Buona fortuna Homin>.

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora