{Yoora's Pov}
La giornata di ieri è passata talmente in fretta che non capisco se io stia solo sognando o se stia ancora vivendo il tutto.
Ho conosciuto Minhui e ci siamo scambiate il numero di telefono, promettendoci di uscire qualche volta. Sembra una ragazza a posto, con la voglia di sognare ma con la testa sulle spalle, in più, si vede davvero tanto che ci tiene a Tae. Forse è un pò gelosa, infatti non mi sono permessa più di tanto di interagire con lui, ma non vuol dire che non sarò più me stessa con nei suoi confronti.
Riguardo Jungkook, sembra che riuscendo a sistemare i rapporti con gli altri, soprattutto con Yoongi, anche se ha ancora molto da lavorarci.
Alzo lo sguardo verso l'orologio a pendolo di mia madre, ha preferito lasciarlo a me invece che portarselo via. È quasi ora di pranzo e non ho niente da preparare, dovrò per forza andare a mangiare fuori.
Mi alzo dal divano per andarmi a preparare, ma sento una macchina fermarsi davanti casa mia e, poco dopo, suonano al campanello.
Vado a vedere chi è, notando subito di chi si tratta.
Faccio un lungo respiro e rilasso i muscoli, devo apparire sciolta e tranquilla.
<Minho> lo nomino non appena è davanti a me.
Mi sorride e allarga le braccia per abbracciarmi, ma riceve ben poco da parte mia. Non riesco a dargli troppa confidenza, neanche dopo che l'altra sera mi ha aiutata a tornare a casa insieme ai miei genitori.
Gli sorrido fintamente e gli faccio spazio per entrare in casa.
<Come mai qui?> gli chiedo curiosa.
Si siede sul divano, mettendosi comodo prima di parlare.
<Volevo vederti e darti alcune nuove notizie, niente di importante> spiega.
Incrocio le braccia e mi siedo su una poltrona, lontano da lui.
Oggi riesco a guardarlo dritto negli occhi senza problemi, non sento più la paura e l'insicurezza che avevo nei suoi confronti.
<Ad esempio?> chiedo con tono impassibile.
<Ho lasciato il mio lavoro, il negozio. Li dentro perdevo solo tempo, ed ora posso recuperarlo senza problemi>.
<E come farai senza soldi? Non piovono dal cielo> gli chiedo.
Si mette a ridere, una risata strana. Sembra sia divertito di se stesso.
<I soldi sono gli ultimi dei miei problemi, so come guadagnarli>.
Piego la testa da un lato, il tono che ha usato mi ha fatto sentire strane sensazioni.
Si alza dal divano e si avvicina a me, porgendomi una mano. Non capisco.
Lo guardo negli occhi ma non reagisco, voglio prima sapere che intenzioni ha.
<Ti porto a fare un giro, non vorrei mai che qualche maniaco entri di nuovo in casa tua e mi picchi. Abbiamo vari ristoranti da provare> si mette leggermente a ridere.
Lo allontano da me e mi alzo dalla poltrona, andando verso l'attaccapanni. So alzarmi da sola, non ho bisogno di una sua mano.
Prendo un cappotto, il telefono e le chiavi, per poi uscire fuori aspettando che Minho mi raggiunga.
<Se non vedevi l'ora di uscire, bastava dirlo> dice ironicamente, chiudendo la porta di casa mia alle sue spalle.
Non avevo per niente voglia di uscire, ma lo faccio solo per non rischiare davvero che Jungkook si presenti fuori casa.
Tornando a Minho, sento di non avercela più con lui, semplicemente faccio ancora fatica a guardarlo con gli occhi di prima. Ma per il momento, sono convinta che trattarlo "male" sia la cosa giusta. Anche se conoscendomi, non durerà per molto questo mio lato.
Cominciamo a camminare verso il centro, che distanzia da casa mia solo dieci minuti a piedi.
Fa meno freddo del solito, ma le mie mani sono comunque fredde e violacee. Cerco di scaldarle fra loro in modo da farle tornare al colore della mia carnagione.
<Dammi le mani> dice Minho afferrandole.
Le stringe fra le sue, per poi metterle nelle tasche del suo cappotto.
<Non è una gran bella posizione per camminare, ma le mie mani si stanno già riscaldando> cerco di non inciampare sui miei stessi piedi.
Il mio tono si è già addolcito, proprio come pensavo. Basta un piccolo gesto per farmi intenerire.
Quando siamo arrivati in centro, decidiamo dove andare a prendere qualcosa da bere e da mangiare, visto che enteambi, non abbiamo ancora pranzato .
Entriamo in un piccolo ristorante dove non siamo mai stati.
Chiediamo se c'è qualche posto da due persone e ci accomodiamo non appena ci danno la conferma.
Guardo i vari piatti che portano i camerieri ai clienti, non sembra male la cucina qui.
Aspettiamo che vengano a chiederci l'ordine e a farlo è una ragazza giovane, forse poco più grande di me.
Mi assomiglia.
<Benvenuti, cosa desiderate?>.{Jungkook's Pov}
<Non li ho tutti e quelli che ti ho dato due settimana fa bastano. Le tue armi non sono poi così formidabili come dicevi>.
Stessa storia, stessa persona, stesse parole.
Non sono ancora riuscito a guadagnare i soldi, ultimamente lavoro poco.
Proprio quando mi metto in testa di voler uscire da questo mondo, finisco in affari difficili da portare a termine senza problemi vari.
<Jeon, ti do un mese a partire da oggi. Se non avrò i miei soldi, finirai male> mi minaccia.
<Allora fammi fuori adesso, quei soldi non li avrai nemmeno fra un anno. Credi che io spacci costantemente? Credi che io vada ad uccidere a comando come facevo una volta?> alzo di poco la voce, non può pretendere nulla da me.
<Perfetto, alla fine del mese avrò la tua vita in cambio dei soldi. Del tuo lavoro e di quello che fai, non me ne può fregar di meno. Ciao Jeon> riattacca la chiamata senza darmi tempo di dire l'ultima parola.
Lancio il telefono a terra, cominciando a tirare pugni al muro di camera mia.
<Maledetto bastardo!> urlo.
Sento il cuore andare a mille, mentre le mie mani iniziano a sanguinare dalle nocche tutte graffiate.
Sono un codardo, un fottutissimo codardo.
Non voglio dare la mia vita a nessuno e non voglio nemmeno toglierla a chi fa star bene. Che poi di me, importa solo a poche persone.
Sento gli occhi farsi lucidi, iniziano a bruciare troppo per lasciar si che le lacrime non scendano.
Sento bussare alla porta ma non reagisco, se quel qualcuno vuole entrare che entri pure, io non sono in vena di discutere.
<Jungkook?> mi richiama entrando in camera mia.
Yoongi.
Lo guardo confuso, non sapevo nemmeno fosse qui.
Mi asciugo velocemente le lacrime e abbasso la testa, mi vergogno a farmi vedere in queste condizioni.
<Hyung> sussurro facendogli spazio sul letto.
Tra me e lui si sta riappacificando il rapporto, nonostante sia ancora lontano dal "tornare come prima".
Non ricordo nemmeno perché abbiamo litigato, ricordo solo le sue mani attorno al mio collo, poi uno specchio distrutto e infine io accasciato a terra.
<Era da tanto che non mi chiamavi così> dice sedendosi di fianco a me.
Faccio comparire un piccolo sorriso, che poi distruggo subito dopo, pensando a quanto tempo ho sprecato per colpa di qualcosa che nemmeno ricordo.
Alzo lo sguardo e lo incrocio nel suo.
Ho distrutto Min Yoongi, gli ho tolto l'unica cosa che aveva. L'unica persona capace di renderlo felice anche in un postaccio come questo.
Ero solo geloso di loro due insieme, lei non doveva stare con lui. Non potevo vedere due persone felici sotto il mio tetto.
Non mi stupirei se ora, lui, facesse la stessa cosa con me e Yoora. Ne tantomeno stupisco del suo odio nei miei confronti.
Appoggio una mano sulla sua spalla e la stringo affondando le dita della sua carne, senza provocargli dolore.
<Scusa Yoongi, perdonami>.______________________________
Ecco di nuovo Minho fra noi, e in più, i soliti problemi di Jungkook.Vorrei farvi una domanda riguardo lo Yoora's Pov, ma vi spoilerei qualcosa riguardo a questo capitolo, che magari, alcune di voi hanno sottovalutato.
Do sempre un senso a tutte le parole, state attente e non sottovalutate nulla.
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𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•
FanfictionVERSIONE CARTACEA DISPONIBILE SU AMAZON KDP (LINK IN BIO) ~Sequel di Your Killer Bunny~ Ed è proprio quando pensi che sia tutto fallito, che sia tutto un ricordo, una promessa infranta, che lui torna a salvarti. . . •Vi auguro una buona lettura e s...