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{Yoora's Pov}

Sento solo freddo e qualche graffio sul corpo, per il resto, non sento nient'altro.
Cerco di aprire gli occhi, ma le palpebre sembrano essere il doppio più pesanti del solito.
Appoggio tutte e due le mani a terra e provo ad alzarmi con le poche forze che ho in corpo, ma per vari dolori alle braccia non riesco a farlo.
Cerco di nuovo di aprire gli occhi e mi impegno a tenerli aperti per guardarmi intorno, ma la vista ofuscata non mi aiuta tanto.
Non ricordo nulla, solo il dolore causato da Minho, ma ho idea di quello che possa essere successo dopo.
Guardo il luogo in cui sono e non capisco nulla, intorno a me ci sono solo macchine da lavoro, armi e oggetti coperti da delle enormi lenzuola bianche. Il pavimento è freddo e sporco, sembra essere macchiato dalla polvere da sparo, dato le tanti armi che ci sono qui.
Mi metto seduta con le poche forze che ho e appoggio la schiena ad una macchina spenta, cominciando a pensare su come uscire di qui.
Non so dove io sia, ma conosco il motivo, e non sono quale sia peggio fra due.
Mi giro e mi aggrappo alla macchina alle mie spalle, stando attenta a non spingere nessun tasto, per poi prendere forza nelle gambe e alzarmi da terra.
Sento ancora male al collo, probabilmente l'effetto non è svanito del tutto, le mie gambe tremano ancora e il mio fiato è affannato. Sono troppo stanca per riuscire a scappare da qui.
Cammino fra una macchina e l'altra, aiutandomi a reggermi in piedi appoggiandomi ad ognuna di loro, fino ad arrivare alla prima porta che trovo.
E' sigillata e ha solo un piccola fessura per poter vedere fuori da questa enorme stanza buia e fredda.
Appoggio la mano sulla maniglia e comincio a sforzarla, ma è impossibile da aprire, ha troppi sigilli di sicurezza. Mi abbasso leggermente fino ad arrivare alla piccola fessura, per poi guardare fuori.
Un lungo corridoio bianco con altre stanze sigillate, sono in un luogo protetto, eppure, non mi sento per niente al sicuro.
Jungkook mi aveva parlato di una piccola azienda d'armi dove comprò li tutto, ma più che una piccola azienda, mi sembra un grande edificio per maniaci.
Mentre guardo ancora sento delle voci provenire dal di fuori, avvicinandosi sempre di più alla stanza in cui mi trovo.
Mi guardo intorno e mi aggrappo alla prima macchina che trovo, cercando di nascondermi dietro in modo da non farmi vedere nel caso entrasse qualcuno.
Dopo qualche secondo sento la porta aprirsi e dei passi avvicinarsi in modo lento.
<L'avevo lasciata la> sento una voce familiare.
Minho.
Quindi c'entra davvero con tutto questo?.
<Valla a prendere allora, prima che si svegli> questa volta è una voce femminile a parlare.
Sento il respiro diventare sempre più affannato, mentre il cuore inizia a battere sempre più veloce. Non posso scappare ora che si trovano davanti alla porta, e di certo non potrò nasconcermi per sempre, prima o poi mi troveranno.
Stringo le mani in due pugni e porto le braccia al petto, cercando di trannere i singhiozzi provocati dalla paura.
<Non c'è> è di nuovo Minho a parlare.
<Impossibile, non può essere già sveglia> dice la ragazza avanzando di qualche passo.
Mi sporgo di poco per vedere di chi si tratti, ma vedo solo Minho e una figura femminile di spalle.
<A quanto pare lo è, ma non può essere andata così lontano> Minho si guarda intorno, ma per fortuna, ritorno subito a nascondermi.
Alzo lo sguardo da terra e lo porto alla parete di fianco a me, dove trovo una mensola con varie pistole.
Mi alzo da terra senza far rumore e ne afferro una, sperando sia carica.
<Cercatela> ordina la ragazza.
Dopo le sue parole, si sentono vari passi pesanti che si spargono per tutta la stanza.
Ora è impossibile che non mi trovino, almeno che io non reagisca prima di loro per salvarmi.
Porto le dita sul grilletto della pistola e mi concentro sui rumori dei passi, mentre stendo le braccia in basso e mi preparo a sparare.
Chiudo un attimo gli occhi, cercando di mantenere la calma e di reagire come mi insegnò Jungkook. Impassibile e decisa, non devo mostrare a loro la mia debolezza e la mia paura. Se ora fosse qui sarei più tranquilla e di certo non sarei ancora qui nascosta a pregare che vada tutto bene.
<Trovata!> sento esclamare mentre vengo presa per un braccio e trascinata via da dietro la macchina.
Comincio a pressare sul grilletto ma, come temevo, la pistola è scarica. Sono stati più furbi di me, e la cosa non mi sorprende.
<Lasciami!> inizio a dimenarmi, ma è inutile, qui dentro sono tutti armati e più forti di me.
Da sola non posso fare nulla... se solo Jungkook fosse qui.
In poco tempo mi ritrovo di nuovo a terra, con due pistole puntate e una ragazza familiare davanti a me.
Si inginocchia per arrivare alla mia altezza e mi alza in viso con due dita, ghignando in modo beffardo e divertito.
<Quindi sei tu la ragazza di quel pazzo, vero?> chiede riferendosi a Jungkook.
Le tolgo la mano da sotto il mio mento e mi allontano da lei, mettendomi seduta a distanza.
<Non osare chiamarlo pazzo, qui l'unica ad esserlo sei tu!> dico decisa.
Nonostante tutto, non può permettersi di parlare male della persona che amo. Anche se ora sono qui per colpa sua.
<E come dovrei chiamarlo uno così? guarda dove ti ha mandata grazie ai suoi errori> si mette a ridere, avvicinandosi di nuovo a me.
<Non era sua intenzione farlo, quando ti troverà si vendicherà senza pietà> così spero.
Mentre la ragazza sorride divertita, mi giro per guardare Minho.
Il suo viso è spento e non ha nemmeno il coraggio di guardarmi e ti puntarmi la pistola in testa come stanno facendo tutti gli altri. Non capisco, eppure è stato lui a portarmi qui.
<So quanto possa essere cattivo Jungkook, non ebbe nessuna pietà con me>.
Cosa sta cercando di dire con questo, anche lei è stata rapita in passato?.
<Non è cattivo, non più almeno> cerco di difenderlo.
<Davvero? non ti ha usata come cavia? non ti ha chiusa in una stanza lontano da tutti? non ti ha lasciata in mezzo alla strada durante una fredda notte buia?> alza la voce, puntandomi un dito contro.
Cavia, lontano da tutti... una fredda notte buia. Ho già sentito una storia del genere.
Comincio a guardarla attentamente, pensando alle descrizioni che mi ha appena dato e che si collegano alle parole di Jungkook. Poi penso a Yoongi e a quel giorno sulla grande collina, alla sua storia, alle dediche e a lei.
Yoosan.
<Si Yoora, sono proprio lei. Ti avranno raccontato di me, specialmente una persona a me cara> si abbassa di nuovo alla mia altezza.
Non può essere, mi avevano detto fosse morta.
<Non fare quella faccia, nemmeno io credevo di sopravvivere sai? Jungkook non è stato abbastanza crudele quella notte>.
Alzo una mano per spingerla, ma vengo subito bloccata dalle sue guardie. Credevo fosse tranquilla proprio come mi disse Yoongi, invece, ora sono imprigionata da lei.
<Hai ragione, se solo ti avesse uccisa davvero, a quest'ora non sarei qui> dico trovando tutto il coraggio che nascondo.
Non posso stare zitta, non posso mostrarmi debole. Devo rispondere a tutto e farmi vedere più forte di quanto io pensi.
Comincia a ridere divertita, per poi fare un gesto e allontanarsi da me.
<Legatela e portatela nella sua nuova stanza> dice prima di sparire dietro la porta.
In pochi secondi vengo presa e amanettata, poi caricata in spalle e portata via da quella fredda stanza.
<Dalla a me> dice Minho fermadosi davanti all'uomo che mi tiene in braccio.
<E' un ordine> insiste allungando le braccia verso di me.
Vengo lasciata cadere a terra, per poi essere di nuovo presa dalle mani delicate di Minho. La persona di cui avevo deciso di fidarmi proprio nel momento sbagliato.
Rimango in silenzio mentre vengo trascinata da lui, fino ad arrivare in un'altro posto sigillato.
<Vorrei dirti che non c'entro nulla ma->.
<Ti prego stai zitto, hai fatto abbastanza. Qualsiasi cosa tu dica non cambierà la mia nuova idea su di te... mi fidavo Minho, eri il mio migliore amico> entro nella stanza da sola, non voglio stargli vicino e non posso fare altro che rassegnarmi di scappare.
Per il momento è troppo difficile anche solo provarci, ci sono guardie armate ovunque.
Vado in fondo alla stanza con le mani legate e mi siedo sulla piccola brandina in fondo, aspettando di essere abbandondata dalla persona che mi disse di non farlo mai.
Non credo più a nessuna promessa, non credo più a nessuno. Non riconosco nemmeno me stessa, mi sono arresa a tutto e ho tirato fuori la parte più nascosta di me.
Alzo lo sguardo verso Minho e scuoto la testa delusa e affranta, per poi cominciare a piangere in silenzio.
<Vattene, vattene ora che puoi farlo>.

{Jungkook's Pov}

Non risponde ai messaggi, nemmeno alle chiamate. L'ha rapita davvero e non so nemmeno da dove partire per cercarla.
Se solo sapessi dove si torvi l'azienda sarei già li, ma a quanto pare non ho nulla per cercarla, non ricordo nemmeno il nome che mi dissero prima di comprare le armi li.
Cerco fra i vari fogli, magari trovo qualche indizio o un qualcosa che mi aiuti ad iniziare.
<Jungkook> mi sento richiamare.
<Non è il momento Taehyung> dico non distogliendo lo sguardo da quello che sto facendo.
<Jimin è sparito>.
Mi blocco improvvisamente, alzando lentamente la testa verso di Taehyung.
Non posso avere preso anche lui.
<Non risponde alle chiamate, nemmeno ai messaggi. Ho ricevuto una telefonata e->
<È stato rapito dal capo, hanno preso anche Yoora> dico in modo veloce.
Lo vedo paralizzarsi e alzare le mani all'altezza delle sue spalle, come per fermarmi da qualcosa.
<Avresti dovuto dirlo subito!> urla entrando nel mio ufficio.
Afferra la prima cosa che gli capita per le mani e cerca di colpirmi, ma riesco a schivarlo in tempo.
<Lo so, ma ora non abbiamo tempo da perdere. Devi aiutarmi Taehyung> dico avvicinandomi a lui.
Porto le mani in avanti per cercare di tranquillizzarlo, ma mi spinge indietro facendomi cadere sopra la scrivania.
Si avvicina con passo svelto a me e mi afferra per lo scollo della maglietta, sollevandomi di poco la schiena.
<Se non trovi il luogo in cui sono Yoora e Jimin, te la farò pagare cara. Sono stanco delle tue cazzate> mi lascia e si allontana da me.
<Ora muoviti e trova una soluzione, io vado a chiamare gli altri> sparisce dietro la porta.
Vorrei farlo, ma non ho idea di come fare.
Mi fermo a pensare una soluzione, finché non mi viene in mente di avere ancora un'arma proveniente da quell'azienda.
Scendo al piano di sotto e corro verso la piccola stanza nascosta, dove tengo tutto il necessario per difendermi e per guadagnare soldi.
Inizio a guardare ogni arma, finché non trovo quella cercavo, rigirandola fra le mani finché non trovo il marchio dell'azienda.
Ora devo solo trovare qualcuno che riconosca il marchio.


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Minho non è il capo, sarebbe stato troppo scontato no?.
Che io sappia, solo una persona è arrivata a capire del vero capo, ovvero Yoosan.
Wow.

Fatemi sapere cosa ne pensate e... sono pronta ai vostri scleri.

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora