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[Quando troverete delle parti scritte in questo modo vuol dire che parlano in inglese]

{Yoora's Pov}

Percepisco una forte luce provenire dalle grandi finestre della stanza, quasi da accecarmi non appena cerco di aprire gli ochhi.
<Buongiorno> sento dire, è la voce di Jungkook.
Apro gli occhi del tutto e mi metto seduta sul letto, stirando i muscoli delle braccia e delle gambe, come faccio ogni mattina.
<Abbiamo una grande colazione che ci aspetta> dice sedendosi sul letto, proprio di fianco a me, stringendomi in un forte abbraccio.
<Soffoco> cerco di dire mentre mi lascio stritolare fra le sue braccia.
Dopo qualche secondo mi libera e mi lascia mettere seduta sul letto. Solo dopo essermi guardata in attorno, noto un carrello pieno di vari piatti, bicchieri e caraffe.
<E quello?> chiedo indicando il carrello.
Jungkook mi sorride e lo avvicina a me, cominciando ad appoggiare alcuni piatti sul letto.
<La nostra colazione, ho chiesto ad un cameriere se sarebbe stato tanto gentile da servirci il pasto in camera> spiega versando un pò di caffè nella sua tazza.
Guardo le varie, ed enormi, pietanze scegliendo cosa mangiare per prima. Prendo un waffle ricoperto di nutella e spicchi di fragole. Non ho mai ricevuto una colazione così buona e abbondante.
Sento Jungkook cominciare a ridere, mentre ha lo sguardo puntato sulle mie labbra.
<Cos'ho?> gli chiedo confusa.
Prende un fazzoletto da sopra il carrello e comincia a pulirmi i contorni della bocca. Sento di diventare improvvisamente rossa per l'imbarazzo.
<Ti sporchi come i bambini> sussurra baciandomi il naso, prima di tornare a fare colazione.
Sorrido leggermente, senza guardarlo, spero non abbia notato il leggero rossore che ho in viso.
<Sei bella anche quando arrossisci>.

La nostra prima tappa mattutina non poteva essere altro che Central Park, essendo a cinque minuti di distanza dall'Hotel.
Abbiamo deciso di provare a percorrerlo tutto, prima di tornare in Hotel per il pranzo, ma non credo sia molto fattibile visto che è davvero enorme per essere visto in un giorno solo.
<Ci sono più scoiattoli che persone> dice Jungkook osservandone uno passarci davanti.
Non hanno nemmeno paura, ci saranno talmente abituati che ormai aspettano anche qualche briciola di pane da chi passa per di qui.
<La metà saranno nascosti fra gli alberi>.
Alzo lo sguardo verso le chiome degli alberi, per poi chiudere gli occhi e prendere un grosso respiro.
L'aria di New York potrebbe risultare come le altre, ma io riesco a sentire molto di più. Riesco a sentire quella sensazione di stress che domina il corpo e la mente di molte persone.
Riesco a sentire l'arte, quella di strada.
Riesco a sentire un'aria piena di sogni, rimpianti e obiettivi.
Riesco a sentire tanto solo in un respiro. Forse mi sto immaginando tutto questo, ma alla fine è così.
<Quanto sei felice da uno a mille?> chiede Jungkook prendendomi la mano.
Non lo fa spesso, ma la sensazione che sto provando è talmente piacevole che spero si ripeti all'infinito.
<Non esiste un numero per determinare quello che sto provando> rispondo guardandolo.
Amo come mi guarda, sembra essere felice solo nel vedermi così. Leggo la soddisfazione nel suo sorriso.
<Grazie> dico appoggiando la testa sulla sua spalla.
Improvvisamente le nostre mani si stringono ancora di più, facendomi aumentare i battiti.
È proprio vero quando dicono che, più passi il tempo con quella persona e più te ne innamori ogni giorno che passa. Impari sempre qualcosa in più, provi sempre qualcosa in più.
In certi momenti non capisci nemmeno perché tu stia così bene dopo quel gesto che, magari, si è gia ripetuto varie volte, ma che in quel momento ti fa perdere un battito o te lo fa aumentare all'improvviso.
Mi sembrava impossibile amare di più una persona giorno per giorno, ma ora ne ho le prove.
<Non devi ringraziarmi, non c'è motivo per farlo>.
<Continuerò a farlo comunque> dico sorridendogli.
Sono qui solo grazie a lui.
Camminiamo per ancora un'oretta, finché non decidiamo di tornare in Hotel per il pranzo.
<Che ne dici se ordiniamo in camera? Poi dopo mangiato andiamo a farci un bagno in piscina e più tardi andremo a fare quella breve crociera> dice Jungkook stringendomi una guancia.
Lo allontano da me e lo spingo sul letto, per poi saltargli addosso. Ora tocca a me a torturarlo.
Mentre cerco di bloccarlo, sentiamo squillare un telefono.
Mi giro verso il comodino, è quello di Jungkook e lo sta chiamando Taehyung.
<Passami il telefono donna> dice ridendo alla fine.
<Donna?> chiedo sorpesa passandogli il cellulare.
Risponde subito non appena legge il nome.
<Hyung!> esclama sorridendo.
Non l'ho mai visto così felice per una chiamata da parte di Taehyung.
<Lo so, ma non eri in casa così sono partito comunque>.
<Si, con me c'è Yoora> alza lo sguardo per puntarlo nel mio, per poi farmi un veloce occhiolino.
"Ti saluta" mima con le labbra, riferendosi a me.
<Ciao Tae!> urlo per farmi sentire.
Mi mancherà anche lui, mi dispiace non aver salutato nessuno di loro. Spero di fare altri viaggi anche insieme ai ragazzi.
<Ci sentiamo, ciao> riattacca la chiamata.
Spegne il telefono e lo appoggia sul materasso, per poi iniziare a fissarmi con insistenza.
<Che c'è?> gli chiedo confusa.
Sorride leggermente, quasi da non far notare nulla, per poi prendermi le mani e trascinarmi verso di lui, facendomi stendere sul suo corpo.
Mi stringe in un forte abbraccio e inizia ad accarezzarmi i capelli.
Non capisco perché faccia così, ma sono felice di riuscire a tirare fuori questa sua parte dolce e sensibile. Per ora, penso di essere stata l'unica nel riuscirci.
<Ordiniamo il pranzo e prepariamo un ripiano su cui mangiare, non vedo l'ora di riempirmi lo stomaco> dice prendendo il telefono dell'hotel e digitando il numero della cucina.
Chiede cosa offre il menù di oggi e ordina dopo aver deciso insieme a me.
Non so se riuscirò a mangiare tutto, Jungkook ha ordinato troppe cose per due persone.
<Sei sicuro di voler mangiare tutti quei piatti?> gli chiedo.
Lui annuisce, picchiettandosi la pancia in segno di "fame".
Mi metto a ridere, in momenti come questi sembra un bambino in preda ai suoi piatti preferiti.
<Perché mi guardi così?> chiede avvicinandosi a me.
<Sembri un bambino> rispondo ridendo.
Lo vedo subito mettersi in ginocchio sul materasso, tirarsi su le maniche della felpa e scrocchiare il collo e le dita delle mani.
<Io un bambino? Ti faccio vedere> mi prende in braccio prima che io riesca a reagire e mi porta fino alla colonna che si trova vicino alle vetrate, bloccandomi fra lei e il suo corpo.
<Hai mai visto un bambino così forte e bello?> chiede a pochi centimetri di distanza dal mio viso.
Sento il suo profumo, sembra essere nuovo. Mi piace.
Lo guardo dritto negli occhi e lascio comparire un piccolo ghigno sul viso, seguito da lui.
<Un bambino così no, ma un ragazzo si>.

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Tempo fa avevo postato su instagram un pezzo di questo capitolo, lo avete riconosciuto?
Vi avevo spoilerato qualcosa senza farvelo sapere.
Ora sparisco, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non vi abbia annoiato (visto che era di passaggio)

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora