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{Yoora's Pov}

Sono passate solamente due ore, eppure, mi sembra di essere qui da un giorno intero.
Intorno a me non c'è davvero nulla, se non una piccola stanzetta dove si trova il bagno, un tavolino e una brandina con solo il materasso completamente scoperto.
Non c'è nemmeno una coperta per riscaldarmi, visto che qui dentro fa davvero freddo.
Non ci sono finestre nemmeno per fare circolare l'aria o per far entrare luce, solo lo spiraglio della porta e una lampadina grande quanto la mia mano.
Non ho niente che mi aiuti a far passare il tempo, non riesco nemmeno a dormire in queste condizioni.
Mi alzo dalla brandina e mi avvicino alla porta per guardare fuori dalla piccola fessura, non vedendo nulla se non una guardia armata dalla testa ai piedi.
C'è ne una ogni qualche metro, non capisco se siano per me o per qualcos'altro... o qualcun'altro.
Non appena mi allontano dalla porta per tornare sulla brandina, sento una voce fin troppo familiare, una voce che mai avrei pensato di risentire qui dentro, ed oltre a lui c'è anche Minho.
Corro alla porta e ritorno a guardare fuori, sperando che sia tutto uno sbaglio e che non si tratti di chi penso.
Vorrei avere qualcuno qui con me per sentirmi più protetta, ma questo significherebbe essere in pericolo in due, e non voglio che sia qualcun'altro ad esserlo oltre a me.
<Dov'è Yoora?> chiede.
Le voci si avvicinano sempre di più alla mia stanza, a momenti dovrei vederlo.
<Più vicino a te di quanto pensi, ma non puoi vederla>.
<No, voglio vederla. Non può restare da sola chiusa in una stanza, starà morendo di paura> insiste.
<Se la caverà, Park> dice Minho.
E' lui, è Jimin.
<No!>.
Dopo pochi secondi li vedo passare davanti alla mia stanza, solo loro due. Jimin è completamente amanettato e pieno di graffi sulle braccia spoglie.
<Jimin!> urlo cominciando a tirare dei pugni alla porta.
Sento i passi cessare per poi sentire il mio nome da parte di Jimin.
<Yoora stai bene?> chiede alzando la voce.
<Si!> mento, anche se ora sto meglio, sento comunque la paura e la rabbia nei confronti di tutti.
Poco dopo sento un forte tonfo e dei passi correre verso la mia porta, per poi vedere il viso di Jimin all'altezza della fessura.
<Qualsiasi cosa accada usciremo da qui, resisti Yoora, sei la più forte qui dentro> dice prima di essere afferrato da Minho e trascinato via da me.
Appoggio la fronte alla porta e chiudo gli occhi, cominciando a pensare alle sue parole e al suo sguardo spaventato e felice allo stesso tempo.
Credevo volessero solo me, eppure, ora anche lui è qui. Chissà se arriverà qualcun'altro o se verranno catturati tutti quanti, compresa Kiree.
Mi allontano lentamente dalla porta e mi stendo sul materasso, portando le mani sotto la testa per farmi da spece di cuscino, per poi provare a dormire.
Ma invece di chiudere gli occhi per addormentarmi, li chiudo per cessare le lacrime.
<Qualsiasi cosa accada, Jimin... qualsiasi cosa accada>.

{Jungkook's Pov}

<Sei sicuro di trovarlo qui?> chiede Taehyung entrando lentamente nel piccolo bar.
Annuisco e lo sorpasso, mettendo le mani in tasca pronto per tirare fuori la pistola.
<Non è il tuo genere, vero?> mi giro verso Taehyung.
Non è il tipo di persona che frequenta bar del genere, pieni di criminali di alto e basso livello.
Scuote la testa e ritorna a guardarsi in torno in modo schifato.
Andiamo verso il bancone, dove trovo il solito cameriere e la sua collega, pronti a fare le loro solite battutine nei miei confronti.
<Guarda chi è tornato, il nostro caro Jeon> dice il ragazzo non appena mi vede, poi guarda dietro le mie spalle e fa un cenno a Taehyung.
<Hai portato il ragazzo?> chiede la ragazza avvicinandosi al mio amico, prendendolo per il colletto della felpa.
<No, è solo il mio collega> dico.
Dopo le mie parole, guardo Taehyung e noto la sua espressione schifata. Non più per il luogo, ma per le persone e me.
<Ora sono solo il tuo collega?> chiede spingendo la ragazza lontano da lui.
Sorrido leggermente, non credevo se la prendesse così.
Mi giro verso il ragazzo e mi appoggio al bancone del bar, chiedendogli di avvicinarsi leggermente a me.
Ho intenzione di trovare l'uomo che mi ha consigliato l'azienda in cui ho preso le armi. Sono quasi sicuro che si ricordi nome e luogo in cui si trova.
<Sto cercando Jung Jihoo, ho qualche domanda da fargli> dico a bassa voce, mostrando poi la pistola che nascondo sotto la giacca.
Lo vedo sorridere per poi guardare in fondo al bar, dove indica un tavolino con solo una persona di spalle.
<Da spacciatore a poliziotto è un attimo, non è vero Jeon?> scherza dandomi poi una pacca sulla spalla.
Se non mi servisse d'aiuto, lo avrei già preso a pugni.
<Muoviti, è già alla terza birra, sai poi come diventa se gli prende di matto> dice.
Annuisco e mi giro verso Taehyung, ancora intento a togliersi la ragazza di dosso, per poi prenderlo e trascinarlo da Jihoo.
<È qui> sussurro per fargli capire.
Arrivati in fondo alla stanza, metto da parte Taehyung e mi siedo di fronte all'uomo.
Ha il solito berretto tutto rovinato a coprirgli mezzo viso, la sigaretta in bocca e la solita espressione impassibile. Mi sembra di tornare alla prima volta che l'ho visto.
Prendo la pistola e la appoggio delicatamente sul tavolo, avvicinandola a lui con una leggera spinta.
<Devi aiutarmi> dico con tono serio.
Nonostante la vasta differenza di età, mi sento comunque in grado di usare un certo tipo linguaggio, ora non c'è tempo per il rispetto.
Alza di poco la testa per guardarmi, ma la riabbassa subito dopo verso la pistola.
<Riconosci il marchio?> chiedo.
Rimane in silenzio a fumare la sua sigaretta e a bere qualche sorso di birra ad ogni tiro che fa.
Guardo verso Taehyung e gli faccio gesto che va tutto bene, mentre lui si guarda in torno a disagio.
<Y.S. armory> sento dire da Jihoo.
Ripeto il nome nella mia testa e ritorno a ricordare tutto. Ha ragione, non si sta sbagliando.
<Sai dirmi dove posso trovarla?> chiedo riprendendo la pistola.
Alza di nuovo la testa per guardarmi, sembra avermi riconosciuto ma probabilmente non si ricorda il motivo.
Si guarda in torno varie volte, per poi sporgersi sul tavolo verso di me.
<Posso darti la via, ma in cambio voglio quella pistola. A nessun prezzo> dice mentre tira fuori un bigliettino dalla tasca.
Guardo la pistola e poi Taehyung, se provassi a contrattare potrebbe perdere la pazienza e far saltare tutto. Non ho altra scelta.
<Va bene, ma voglio la via adesso> dico riprendendo di nuovo la pistola e appoggiandola sul tavolo.
Mentre lui mi lascia il bigliettino, io gli lascio l'arma.
Guardo che non mi abbia imbrogliato e mi alzo dal tavolo, prendendo Taehyung per il polso trascinandolo verso l'uscita.
Finalmente ho chiuso anche qui, ora devo solo tornare a casa per prepararmi con tutto il necessario e radunare gli altri.
Ho bisogno di riunire la piccola squadra che eravamo, sperando che siano tutti d'accordo.
<Sto arrivando Yoora>.

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Il capitolo precedente vi ha davvero scosso, positivo da parte mia.
Avete ancora altro da capire, ad alcuni non è ancora chiaro il ruolo di Minho, ma presto capirete meglio.

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora