{Yoora's Pov}
In piscina non c'è quasi nessuno, sono tutti nelle vasche idromassaggio o nel piccolo centro di bellezza che si trova dentro l'hotel.
Siamo entrati in acqua da ormai un'ora e fra un pò dovremmo avere la breve crociera intorno a Manhattan. Non so di preciso cosa andremo a vedere, Jungkook si è informato su quasi tutto quello che faremo in questi sette giorni, mentre io non so nulla.
Abbiamo deciso insieme di fare una o due attività al giorno e il resto del tempo, lo passeremo a visitare i vari luoghi e quartieri a modo nostro.
Mentre mi perdo fra i vari pensieri, sento delle forte braccia abbracciarmi la vita per poi sentire dei piccoli baci sul collo.
<Dobbiamo andare?> chiedo girando di poco la testa, per cercare di vedere Jungkook alle mie spalle.
<Direi di si, abbiamo una guida che ci aspetta sulla nave>.
Annuisco e mi libero dalla sua stretta, uscendo dalla piscina con una punta di scocciatura nell'espressione. Mi stavo rilassando davvero tanto.
Andiamo nel nostro spogliatoio e prendiamo i nostri accappatoi, per poi andare in camera a prepararci.
Stranamente non fa tanto freddo, visto che ormai è arrivata la primavera.
Prendo dei jeans chiari a palazzo e una maglietta bianca a maniche corte, con una felpa gialla legata attorno la vita nel caso, più tardi, facesse freddo.
Mi do una veloce sistemata ai capelli e al viso, aspettando che Jungkook si prepari in camera. Non appena ho finito, torno in stanza da letto e mi metto un paio di stivaletti neri. Ho scoperto che Jungkook ne va metto per quelli in pelle nera, almeno so cosa regalargli per il suo compleanno o per qualsiasi altra occasione.
<Sto bene vestito così?> chiede Jungkook posando davanti a me.
Alzo la testa dai lacci degli stivali e lo squadro dalla testa ai piedi.
Si è vestito simile a me.
<Cosa ti sta succedendo?> mi alzo dal letto e poso le mani sulle sue guance, guardandolo negli occhi per vedere se è sotto qualche strano incantesimo.
<Credevo ti piacesse l'idea di vestirci in modo simile> si allontana da me, facendo finta di essere offeso.
Sorrido instintivamente per l'epressione tenera che ha in viso, non credevo ci rimarresse male.
<Mi piace, Jungkook. Davvero, ma non me l'aspettavo> lo prendo per la maglietta e lo porto vicino a me, dandogli un veloce bacio a stampo.
<Ora vogliamo andare o no? sono impazziente di vedere Manhattan da un'altra visuale>.Siamo finalmente saliti sulla piccola nave, la crociera durerà due ore e trenta minuti, dove vedremo tre fiumi, cinque quartieri, sette importanti ponti e la famosa statua della libertà.
Non appena parte la nave, prendo la mia macchina fotografica e la porto al collo.
La guida inizia a parlare, traducendo nelle varie lingue quello che ci sta raccontando.
Mi siedo su una piccola panchina bianca, mentre inizio a scattare varie foto ad ogni cosa che vedo. Provo tutte le angolazioni finchè non trovo quella giusta per ogni tipo di foto.
Jungkook ha deciso di creare un piccolo filmato di questa vacanza, infatti sta registrando il più possibile, persino le persone che ci sono sulla nave.
Punto l'obiettivo verso di lui e gli scatto una foto mentre è di profilo. Subito dopo si gira verso di me e inizia a riprendermi, salutandomi con la mano e sorridendomi.
Ricambio i gesti, per poi guardare la foto che gli ho appena scattato. I capelli sono leggermente scompigliati e le labbra socchiuse. E' venuta davvero bene ed è, probabilmente, la foto migliore che gli abbia mai scattato.
Potrei essere gelosa di questo scatto.
<Che fai?> mi chiede sorprendendomi.
Spengo subito la macchina fotografica e cerco di fare finta di nulla.
Voglio tenere quella foto solo per me, non voglio nemmeno mostrarla a lui.
<Faccio un pò di foto> rispondo sorridendo.
Si siede di fianco a me, mostrandomi le varie riprese che ha fatto. In molte ci sono anch'io dove spesso non mi accorgo neanche di essere ripresa.
<Sei appena diventata la protagonista del piccolo filmato che sto creando, onorata?>.
<Molto> rispondo appoggiando la testa sulla sua spalla.
Anche lui è diventato il protagonista delle mie foto, soprattutto da adesso in poi.
<Mostrami qualche foto> cerca di prendere la macchina fotografica, ma la afferro subito e la allontano.
<Non appena torniamo in hotel, ora c'è troppa luce e non si vedono bene dallo schermo> cerco di inventarmi una scusa credibile, infatti, sembra aver funzionato.
Torniamo entrambi a guardarci attorno, mentre ascoltiamo la guida che ci da varie informazioni su quello che stiamo vedendo.
Sembra essere tutto interessante, ma l'unica cosa di cui non vedo l'ora, è di vedere la statua della libertà.
Mentre cerco di fare altre foto al ponte che stiamo vedendo, una bambina si ferma davanti a me e a Jungkook cominciando a guardarci con un grande sorriso.
Non vado matta per i bambini, probabilmente è perchè non ci so proprio fare.
<Ciao> la saluta Jungkook, accovacciandosi davanti a lei.
Lui invece sembra cavarsela.
Le allunga una mano e le sorride in modo tenero, chiedendole come sta e dove sono i suoi genitori.
La bambina li indica e li saluta, mentre Jungkook la imita e fa segno ai suoi genitori di non preoccuparsi.
Iniziano a parlare fra loro, mentre io comincio a scattare delle foto a loro due, con il permesso dei genitori della bambina.
<Lei si chiama Yoora> sento dire da Jungkook.
La bambina mi saluta leggermente imbarazzata, per poi tornare a guardare Jungkook e a giocare con i suoi orecchini.
Rimane con noi finchè i suoi genitori non la chiamano e ci ringraziano per la pazienza che ha avuto Jungkook.
<E' stato un piacere> dice prima di salutare la bambina.
Lo guardo sorridere, mentre si sistema gli orecchini che aveva mostrato.
<Ci sai fare> dico riferendomi a quello che è appena successo.
Si gira verso di me a scrolla la testa, come per dire no.
<In realtà mi sentivo stupido, ma quella bambina era troppo carina per evitarla> spiega.
Eppure ce lo vedo come padre.
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𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•
FanfictionVERSIONE CARTACEA DISPONIBILE SU AMAZON KDP (LINK IN BIO) ~Sequel di Your Killer Bunny~ Ed è proprio quando pensi che sia tutto fallito, che sia tutto un ricordo, una promessa infranta, che lui torna a salvarti. . . •Vi auguro una buona lettura e s...