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{Jungkook's Pov}

Sposto le coperte e mi alzo lentamente, stando attento a non svegliare Yoora.
Siamo arrivati a casa solo 3 ore fa, e stanno dormendo tutti, tranne me.
Non riesco a chiudere occhio, nemmeno se so che lei è qui con me.
Da quando il capo è entrato in casa mia, ho paura di lasciare da soli tutti e soprattutto di lasciare sola Yoora.
I ragazzi riuscirebbero anche a difendersi, d'altronde anche loro facevano parte di questo mio mondo, ma Yoora no.
Le ho insegnato a sparare, lo ha fatto una volta per salvarmi, ma non riuscirebbe mai a proteggersi nel caso fosse sola.
Non posso farle capire quanto stia rischiando, non voglio spaventarla, non voglio allontanarla.
Ma non posso nemmeno obbligarla a vivere con me, potrebbe rischiare comunque.
Una casa vale l'altra, l'unica differenza sarebbe la mia presenza e quella dei ragazzi.
Esco da camera mia e vado in cucina per prendere qualcosa da mangiare.
Sono solo le 7:00 del mattino, non mi alzavo così presto da tempo.
Prendo dalla dispensa una scatola con l'impasto già pronto per preparare i pancake, devo solo aggiungere il latte, e inizio a preparare la colazione per me e per gli altri.
Mentre leggo le istruzioni, lascio che la testa navighi per i fatti suoi. Non riesco a concentrarmi, nemmeno per leggere quattro righe.
È come se sentissi mille voci parlare nella mia mente, facendomi fischiare le orecchie.
Provavo la stessa sensazione quando scappai per la prima volta di casa, non sopportando più i miei genitori litigare.
Succedeva tutti i giorni, dovevo restare chiuso in camera mia a sentire le urla di mia madre contro quelle di mio padre. Poi tonfi vari e alla fine la porta di casa sbattere violentemente. Succedeva sempre così.
Uscivo solo quando le lacrime di mia madre cadevano sul pavimento, formando una scia di piccole gocce che partivano dal salotto e arrivavano fino in camera sua.
Solo li smettevo di sentire le voci.
Era come una distrazione, ogni pensiero si appropriava di un tono e iniziava a parlare nella mia testa.
Ora sta succedendo la stessa cosa. Ma nessuno sta urlando, nessuno si sta picchiando. Nessuno sta per morire davanti ai miei occhi.
Per ora, almeno, è così.
<Jungkook> sento richiamarmi.
Le voci cessano e la mia mente si collega di nuovo al mondo esterno.
<Tae... Taehyung> quasi sussurro.
Improvvisamente mi viene in mente la lettera che mi ha scritto. Ho evitato questo momento per tutta la serata, ma ora è il momento di parlarne.
Si siede a tavola e si strofina gli occhi, sembra aver passato tre ore in bianco anche lui.
<Come mai sveglio a quest'ora?> chiede.
Mi giro verso di lui e mi appoggio al banco della cucina, aspettando che i pancake si cuociano.
<Potrei farti la stessa domanda. Io non riesco a dormire, tu?>.
Butta l'occhio lungo il corridoio delle camere, poi torna a guardarmi.
<Nemmeno io, non riuscivo a stare fermo e non volevo svegliare Minhui> spiega a bassa voce.
Annuisco e riprendo a cucinare.
<Come va con lei?> chiedo riferendomi alla sua ragazza.
<Bene... solo che vuole passare troppo tempo con me e io non sono il tipo da stare spesso in compagnia> spiega.
È vero, Taehyung può sembrare molto socievole e amichevole, ma quando vuole stare da solo nessuno lo deve disturbare.
<Capisco, sei sempre stato così> dico.
Metto i pancake in tavola, insieme ai bicchieri, latte e farciture varie.
<Li ho fatto un po' per tutti, dovrebbero essere due a testa> spiego iniziando a mangiare.
Improvvisamente cala un silenzio imbarazzante, per fortuna la casa è ancora un po' buia, quindi non riesco a vedere bene il viso di Taehyung.
Non capisco quale sia la sua espressione in questo momento.
<Yoora... sta bene?> chiede dal nulla.
Alzo improvvisamente la testa dal piatto, confuso per la sua domanda.
<Si, perché?>.
<Nulla, volevo solo sapere se fosse già entrata anche lei nel casino in cui ti sei cacciato> il suo tono si fa freddo, ora percepisco un senso di rabbia.
Resto in silenzio e smetto di mangiare, mi si è creato un nodo in gola che non riesco a mandare giù.
<Tae->.
<Non dire nulla, ti prego. So già cosa vorresti dire, come vorresti difenderti> mi blocca.
Ha ragione, non è la prima volta che succede. Mi conosce fin troppo bene, ma non sa del fatto che sono cambiato.
<Hai ragione, ma questa volta non voglio difendermi. Non ne avrei il diritto dopo quello che ho fatto>.
Per un attimo lo vedo bloccarsi, stringere i pugni e lasciare cadere la forchetta sul piatto, causando un forte rumore che spezza il silenzio in tutta la casa.
Poi, alza lo sguardo verso di me e si mette leggermente a ridere.
<Non mi interessa quale siano le tue intenzioni, voglio solo che Yoora stia lontano da quello che tu consideri il tuo mondo. Non ti permetto di farle del male inconsapevolmente, chiaro?> si alza dalla sedia e mi punta il dito contro.
Si sta solo sfogando, in fondo ha perso tutta la stima nei miei confronti. Me lo merito.
<Non le farei mai del male, piuttosto perdo la vita> alzo di poco la voce.
<Ti auguro di farcela Jungkook, davvero> e se ne va come se niente fosse, lasciandomi immobile.
Ce la farò... devo farcela.

{Yoora's Pov}

Scendo dalla macchina e aspetto che lui faccia la stessa cosa, intanto, saluto Jimin e Taehyung attraverso i finestrini.
<Quando vuoi chiama, per qualsiasi cosa> mi dice Jungkook, afferrandomi per la vita.
<Lo so, ora vai a divertirti. Ci sentiamo stasera> dico dandogli un veloce bacio.
Sarei dovuta andare con loro a pranzo, ma ho preferito tornare a casa e stare un po' da sola.
Ho dormito davvero poco e sono troppo stanca per tenere gli occhi aperti per ancora qualche ora, in più, devo un attimo staccare la testa da qualcosa.
Non l'ho detto a Jungkook, non volevo farlo preoccupare.
Quel ragazzo di ieri... era come se mi conoscesse. Mi ha dato questa impressione, e la cosa mi spaventa.
Forse ho sbagliato a non dirlo a nessuno, d'altronde è fin troppo strana come cosa.
Magari è un caso, un qualcosa di normale. Ma non saprei giustificare le sensazioni che ho provato. Quel ragazzo sapeva di me.
Ma come?. Lo sapeva e basta.
Entro in casa e chiudo subito la porta alle spalle, ho persino paura di ritrovarmi sola, solo perché sto ripensando al suo sguardo fisso nel mio.
Vado in camera mia e mi stendo sul letto, mettendomi il più vicino possibile al muro, come se mi potessi sentire più protetta, ma in questo momento non riesco a stare tranquilla.
<Cosa mi sta succedendo?>

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𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora