40

3.9K 212 23
                                    

{Jungkook's Pov}

<Fattela da solo, io vado a farmi un giro dell'hotel>.
Poco dopo sento la porta della stanza sbattere in modo violento, è veramente andata a farsi un giro.
Alzo gli occhi al cielo e comincio a tirare dei pugni al muro del bagno, fino a farle sanguinare leggermente. Lo so che ragire così è ingiusto e da immaturi, ma sono stanco di dover tenere tutto nascosto e fingermi sereno quando in realtà non lo sono per niente.
Mi ha chiamato ancora, ma questa volta non era lui, il capo. Si è arreso dopo l'ultima chiamata e ha lasciato chiamare uno dei suoi cinquanta schiavetti. Credo sia lo stesso ragazzino di qualche settimana fa, quello a cui ho dato un pò di soldi.
Tutto quello che ho è solo la metà che devo ancora dare, il resto li ho usati per portare qui Yoora insieme a me. Sono anche stato stupido ad esagerare con hotel e tutto il resto, ma se devo fare una cosa, la voglio fare bene e Yoora se la merita una bella settimana a New York.
Dopo aver finito la doccia, mi vesto e mi asciugo i capelli, per poi prendere le chievi, il telefono e uscire dalla stanza.
Spero sia andata al ristorante e che non stia girando per tutto l'hotel, come aveva detto di fare. Scendo al piano in cui spero nella sua presenza, ma non c'è. Provo a chiedere ai camerieri ma non l'hanno vista, forse non ci hanno nemmeno fatto caso.
Comincio a salire piano per piano, ma non riesco a trovarla. Questo hotel è troppo grande per cercare una persona minuta come lei, spero non sia uscita per le strade di New York.
Arrivo in un piano mai visto, ho il fiatone per quante scale ho fatto invece di prendere l'ascensore e perdere tempo. In fondo alla grande sala ci sono delle poltrone in velluto rosso che si affacciano alle grandi vetrate.
Comincio a correre verso quella direzione e finalmente la intravedo rannicchiata su una poltrona. Sta guardando fuori, lo riesco a capire dal riflesso delle vetrate. Il suo sguardo è perso nel vuoto, proprio come quando pensa.
Mi avvicino a lei stando attento a non farmi sentire, voglio guardarla attraverso il riflesso ancora un pò. Vorrei abbracciarla, ma in questo momento non me lo merito, le ho risposto in modo troppo arrogante, non se lo meritava.
<Ti ho cercata per tutto l'hotel> dico alle sue spalle.
Si gira di scatto e il suo sguardo perde il vuoto che aveva dentro.
Si alza dalla poltrona e si ferma in piedi a guardarmi, mentre io la raggiungo ancora di più, per poi prenderle un polso e trascinarla verso di me.
<Mi hai fatto spaventare>.
Non riesce a guardarmi, mi fa male vederla così spaventata.
<Yoora, guardami> appoggio le dita sotto il suo mento e le alzo il viso.
Ha lo sguardo leggermente spaventato e deluso, non volevo spaventarla prima.
<Scusa> sussurra come se la colpa fosse sua.
Non deve scusarsi, non ci sono motivi, lei ha solo reagito al mio comportamento da immaturo.
<No... scusami tu, non avrei dovuto prendermela con te per dei inutili problemi> sussurro le ultime due parole.
<Non sono inutili probl->.
<Ma facciamo finta si> non la faccio finire.
Mi guarda con un espressione dispiaciuta, sa bene che non sono problemi inutili e superficiali, ma voglio che finga sia così. Non deve stare male per me, lo è stata abbastanza ed è momento di far basta.
<Ora andiamo, dai> dico cominciando a camminare verso l'uscita della sala.

{Yoora's Pov}

Siamo appena tornati in camera e nessuno dei due ha parlato più di tanto durante la cena.
Ho chiamato i miei genitori e ho mostrato a loro ancora Jungkook, abbiamo parlato con loro fino a che non sono arrivati i nostri ordini, poi siamo rimasti da soli in silenzio.
Mia madre sembra aver approvato Jungkook, gli ha detto di essere un bel ragazzo e, all'apparenza, anche una brava persona. Mio padre invece ha fatto ben capire di essere geloso, probabilmente è solo molto protettivo nei miei confronti e non vuole che io stia male in futuro, nel caso succeda qualcosa con Jungkook. Ma sono sicura che presto lo accetterà anche lui.
Prendo dei vestiti per dormire e vado in bagno per cambiarmi, struccarmi e farmi una doccia veloce.
Non parlare con Jungkook è davvero difficile, ignorarlo ancora di più. Non capisco nemmeno perchè ci stiamo comportando così, probabilmente è l'imbarazzo per la discussione di prima. Non è orgoglio, perchè ci siamo detti scusa a vicenda prima di andare a cena, è davvero solo questione di imbarazzo.
Dopo essere uscita dalla doccia, tolgo un po' di vapore dallo specchio e rimango a guardarmi per un pò. Non lo faccio mai, difficilmente resto a guardare il mio riflesso dopo aver finito di struccarmi o lavarmi in generale. I capelli si stanno allungando sempre di più, facendo scomparire la Yoora con il caschetto di qualche anno fa. La frangetta arriva poco sopra gli occhi e non più pari alle sopracciglia. Non sono cambiata molto in questi ultimi anni, sono rimasta simile a quando avevo 16/17 anni, quando ancora andavo a scuola.
Un pò mi pento di aver smesso con gli studi, il mio sogno era quello di laurearmi, in modo da rendere felici e soddisfatti anche i miei genitori. Ma dopo tutto quello che è successo, ho cambiato idea e mi sono chiusa in me stessa.
Sospiro, come se potessi mandar via ogni pentimento, ma purtroppo non è così e devo accettare questo fatto.
Prendo i vestiti di oggi ed esco dal bagno, torno in camera da letto e metto a posto i vestiti usati durante questa giornata.
Mi guardo intorno per cercare Jungkook, è appoggiato alla colonna mentre guarda le luci di New York. Con questo silenzio, si riescono a sentire i clacson dei taxi e delle macchine, mentre sfrecciano di fretta sulle strade della grande città.
Mi siedo silenziosamente sul letto e guardo Jungkook di spalle, ha le braccia incrociate al petto mentre regge un calice di vino in mano.
Sembra non essersi accorto di me, ma ho come l'impressione che non gli cambi nulla se io lo stia guardando o meno.
Credo sia normale trovarsi in queste situazioni ogni tanto, soprattutto dopo aver perso l'abitutide di coinvivere sotto lo stesso tetto, perdendo ogni tipo di contatto... fino ad arrivare a riconoscere poche cose di ognuno.
Di lui riconosco l'arroganza, l'insicurezza, la paura di far soffrire gli altri, la freddezza in certi momenti... ma anche un tipo di dolcezza che ha solo con me, l'essere protettivo e la voglia di fare quando si sente libero da ogni problema.
Ora non lo è, non è libero.
E' incatenato in una cella a me sconosciuta per un atto di cui non ne capisco la vera gravità. E' rinchiuso fra quattro mura e non riesce a liberarsi nemmeno mentalmente. Finge ogni giorno per tenere lontano chi vuole rischiare e liberarlo.
Eppure, ogni tanto, riesco a percepire la sua vera serenità. Deve solo combattere per ritrovarla del tutto, ma ha bisogno di aiuto e, di quello, non ne vuole da nessuno. Specialmente da me.
Beve l'ultimo sorso di vino e lascia cadere la testa indietro, appoggiandola alla colonna a cui si sta reggendo in piedi.
Lo sento sospirare, ma non in modo normale, sembra star tremando. Mi chiedo cosa gli passi per la testa, cosa lo renda così nervoso durante una delle notti più belle che può passare.
Afferra la bottiglia mezza piena che ha a terra e versa ancora un pò di vino nel bicchiere, se continuerà così la finirà tutta e non ho idea di quanto riesca a reggere l'alcol.
<Jungkook> lo chiamo, non voglio che beva solo perchè è una delle poche cose che lo possa tranquillizzare.
Non risponde, non si gira neanche, ritorna a bere come se io non esistessi.
Mi alzo dal letto e vado verso di lui, prendendo la bottiglia di vino e rovesciandola nel lavandino del bagno.
Quando torno in stanza, lo trovo appoggiato alla colonna mentre mi guarda con la testa bassa e un sopracciglio alzato. A primo impatto riuscirebbe a farti paura. Il suo sguardo è cupo e vuoto.
<Perchè non stai dormendo? è tardi> dice, finendo l'ultimo sorso di vino.
Rimango ferma a guardarlo, sto cominciando a sentire una punta di timore in corpo.
<Potrei farti la stessa domanda> rispondo a bassa voce.
Abbassa un attimo lo sguardo sul calice, per poi ripuntarlo nel mio, quasi non lo riconsco.
Sta solo scherzando, vuole farmi paura e prendermi in giro subito dopo... dev'essere così.
Vado verso il letto e sposto le coperte.
<Sei stanco, vieni a dormire> gli dico indicando la sua parte del letto.
Scrolla la testa e si gira di nuovo verso le vetrate, dandomi le spalle.
<Che ti prende, Jungkook> sussurro senza farmi sentire da lui.
Prendo coraggio e gli vado incontro appoggiando una mano sulla sua spalla, con la speranza che si giri e faccia come gli ho detto poco fa. Ha bisogno di dormire e rilassarsi per essere sereno all'indomani.
<Non ho sonno>.
<Ma devi provare a dormire, sei stressato Jungkook. Guarda come sei ridotto> dico senza pensare alle parole.
Si gira di scatto verso di me e si libera dalla mia mano sulla sua spalla.
Il mio respiro aumenta all'improvviso diventando affannato, come se avessi appena fatto una lunga rampa di scale tutte di corsa. Non sopporto questa sensazione e Jungkook sembra notarlo.
Mi afferra per le spalle e si abbassa all'altezza del mio viso.
La sua espressione è cambiata del tutto, sempre essersi liberato di qualche strano incantesimo.
<Scusa, non volevo farti paura> sussurra a poca distanza da me.
<Era da tanto che non bevevo qualcosa di abbastanza forte> spiega.
E' solo ubriaco, non vuole farmi del male, ma per un attimo ne ho avuto paura nonostante la fiducia che ho in lui.
Mi accarezza il viso e, lentamente, si avvicina alle mie labbra lasciando che si incastrino fra le sue. Ora sono più tranquilla, le mie erano solo piccole paranoie. Ma sento comunque una strana sensazione.
<Non bere mai più per un pò di nervoso> dico allontanandolo da me.
<Promettimelo Jeon, promettimelo>.
Sorride sulle mie labbra e annuisce per poi lasciare che i nostri mignoli si incrocino.
<Te lo prometto>.
Mi sento leggermente più tranquilla, ma fatico darlo a vedere. L'odore di alcol che ha in bocca mi tiene lontana, anche se in realtà vorrei l'incontrario.
Porta le braccia attorno la mia vita e io attorno al suo collo, per poi essere sollevata in braccio e portata sul letto.
<Buonanotte Jungkook>.
<Buonanotte Yoora>.

______________________________
La fine è un po' insolita, ma penso ci stia. Non poteva essere tutto rosa e fiori, Jungkook aveva bisogno di un piccolo sfogo attraverso l'alcol.

Quando Yoora ha svuotato la bottiglia di vino in bagno e poi è tornata in camera dove ha trovato Jungkook guardarla in un modo "spaventoso".
Io mi sono immaginata questo sguardo.
(Solo lo sguardo, non tutta l'espressione)

Non so voi, ma a me mette ansia e allo stesso tempo mi piace

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non so voi, ma a me mette ansia e allo stesso tempo mi piace.
È così inquetante.

Ok... addio.

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora