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{Yoora's Pov}

<No giuro! è stato davvero imbarazzante> si mette a ridere portandosi una mano davanti alla bocca.
<Non ho potuto fare altro che scappare dalla sua stanza e correre in giardino>.
Parlare con Minho mi mancava tanto, nonostante tutto quello che è successo, sento di potermi fidare. Voglio dimostrare che Jungkook si sbaglia e che Minho non è ciò che pensa.
Anch'io all'inizio ho dubitato, ma voglio credergli, voglio dargli fiducia e continuare ad essere la sua solita amica.
<Era da tanto che non parlavamo dei nostri ricordi imbarazzanti> dico stendendomi a terra, mentre guardo il cielo limpido e pieno di sfumature chiare.
Porto le mani sotto la testa e sospiro, nonostante io cerchi di distrarmi, qualsiasi cosa mi ricorda Jungkook e tutto quello che abbiamo passato insieme.
Anche i ricordi di pochi anni fa, quando ancora non eravamo niente a differenza di quello che siamo ora... o che eravamo.
<L'altra sera ho visto il tuo ragazzo, era in un pub da solo a bere. Sembrava->.
<Felice>.
<Distrutto... sembrava davvero distrutto> finisce la sua frase.
Si stende anche lui sul grande tappeto d'erba e si gira verso di me cercando il mio sguardo, solo per fare domande e ricevere risposte che non vorrei dare.
<Non voglio entrare nella tua vita personale, ma per caso->.
<Non lo so, non so cosa sia successo fra noi. Anzi lo so, ma non capisco più nulla> lo precedo.
Mi giro di fianco verso di lui e finalmente lascio che i nostri sguardi si incrocino.
Lo vedo sorridere leggermente, un sorriso spento, fatto per compassione.
<Qualunque cosa sia successo, non sembrava indifferente> dice accarezzandomi una guancia.
Lo so, lo sento che in fondo non mi ha dimenticata. Credo in lui come credo in noi, devo solo continuare a farlo e dargli tempo. Perchè prima o poi tornerà giusto? mi aveva fatto una promessa.
<Yoora> mi richiama dai miei pensieri.
Riporto lo sguardo nel suo e gli chiedo di andare avanti.
<Credi veramente che sia ancora la persona giusta per te?> chiede.
Mi metto seduta di scatto e sospiro tramando, confusa e scioccata dalla sua domanda.
Lo guardo mentre anche lui si mette seduto, per poi portare le mani verso le mie spalle e stringerle forte. Credo si sia pentito della domanda e che risolva tutto prima che io perda la fiducia in lui.
<Scusa, scusami tanto. Sono solo spaventato e dispiaciuto per te, Yoora. Non ti meriti di soffrire tantomeno di correre dietro a qualcuno che non è adatto a te> mi avvicina a lui, facendo appoggiare le nostre fronti.
<Voglio proteggerti fino alla fine> sussurra.
Proteggermi da cosa? non ha nulla da cui proteggermi.
Lascio perdere le sue parole e abbasso lo sguardo verso terra, allontanandomi di poco da lui.
<Ho capito, è meglio cambiare discorso> appoggia due dita sotto il mio mento, per poi alzarmi il viso all'altezza del suo.
<Che ne dici di andare a casa mia? voglio prepararti una cena e stare con te tutta la sera> dice sorridendo.
Lascio perdere i vari pensieri e decido di lasciarmi andare, accettando la sua proposta con tanto di sorriso sincero.

<Con quel grembiule sembri proprio un ottimo cuoco> mi accomodo a tavola, mentre aspetto che Minho finisca di preparare la cena.
Si gira verso di me con una pentola fra le mani, sorridendo per le mie parole.
<Il ragazzo perfetto, vero?> chiede ingenuamente, dimenticandosi della mia situazione.
Scuoto la testa come per eliminare i pensieri e ritorno a sorridere per non dare sospetti.
<Si, il ragazzo perfetto>.
Lo guardo mentre ancheggia a ritmo di musica, con in mano piatti e posate che porta in tavola per apparecchiare. Sembra cavarsela anche in cucina, per il buon odore che si sente per tutta la casa e per la sicurezza che ha nel preparare il tutto.
<Per la fantastica occasione, ho deciso di preparare semplici, ma buoni, piatti tipici> dice portando a tavola varie pentole piene di cibo.
<Abbiamo del Naengmyeon, del Bibimbap e il famoso e classico Kimchi> spiega prendendo il mio piatto per riempirlo.
Gli faccio un piccolo applauso per le buone pietanze che ha preparato, come ha detto lui, semplici ma davvero buone.
Quando abbiamo tutti e due i piatti pieni, iniziamo a mangiare partendo dal Kimchi.
<Spero sia buono, l'ho preparato ieri pomeriggio per le cena, ne avevo fatto talmente tanto che, come vedi, ne è avanzato> spiega arricciando il naso alla fine.
Finisco di mandare giù il mio boccone, per poi congratularmi per l'ottimo Kimchi.
Iniziamo a parlare di vari argomenti, non accorgendoci del tempo che passa e delle pietanze che finiscono in poco tempo.
Abbiamo passato tre ore a tavola, solo per mangiare, bere e parlare di quello che ci passa per la testa. Non mi succedeva una cosa così da tempo, soprattutto durante l'ultima settimana passata da sola chiusa in casa, con ogni tanto qualche breve visita da parte di Kiree.
Porto le braccia in aria per allungarmi i muscoli e per sgranchirmi un pò, per poi portare le mani sulla pancia piena e sorridere soddisfatta della buona cena.
<Ti vedo piena e felice> dice Minho sporgendosi sul tavolo verso di me.
<Si, grazie Minho>.
<Non ringraziarmi così in fretta> quasi sussurra abbassando la testa.
Inizio a guardarlo confusa, sembra aver detto qualcosa di davvero sbagliato.
<Perchè non->.
<Perchè la serata è appena iniziata, hai ancora tanto per ringraziarmi> si alza dalla tavola con un espressione strana in viso, e una risata nervosa.
Mi prende la mano e mi trascina in salotto, dove mi fa sedere su una poltrona in pelle.
<Voglio mostrarti una cosa... aspettami qui ad occhi chiusi> dice nervoso.
Credo sia così solo perchè voglia mostrarmi un qualcosa di davvero importante per lui, altrimenti non riuscirei a spiegare il suo nervosismo improvviso.
Porto i palmi delle mani davanti agli occhi e aspetto che torni con quello che vuole mostrarmi.
Sento i suoi passi allontanarsi e poi riavvicinarsi in poco tempo, comincio ad essere nervosa anch'io.
Rimango immobile per qualche minuto, aspettando che Minho torni, quando credevo di averlo vicino a me.
<Resta così> sussurra all'improvviso al mio orecchio, facendomi sobbalzare leggermente.
Sento un rumore strano, poi un qualcosa ricadermi sul collo, come se fosse una goccia d'acqua.
<Minho?> lo richiamo.
Un'altra goccia, poi, un forte dolore al collo, come se mi avesse appena inniettato qualcosa.
<Min... Minho>.
<Perdonami Yoora>.

{Jungkook's Pov}

Da quando non provo più il bisogno di chiamarla o cercarla in generale, mi sento un'altra persona. Mi sembra di star tornando al vecchio Jungkook.
Quello menefreghista, arrogante e con un forte carattere. Mi sento di nuovo protetto dallo stesso scudo che mi ha accompagnato per anni, quello che mi ha abbandonato al ritorno di lei.
Da una parte sembra essere positivo, dall'altra vorrei solo smettere di cambiare e tornare ad essere quello che ho sempre voluto.
Guardo fuori dalla finestra, mentre fumo l'ultima sigaretta rimasta in casa, con la speranza di potermi addormentare da un momento all'altro per non pensare a nulla.
Sono giorni che cerco di svendere tutto quello che mi è rimasto, e ci sono riuscito finalmente, ma i soldi non bastano comunque.
Mancano tre giorni e inizierà la nuova settimana, da li in poi dovrò stare più che attento e proteggere chi ho attorno.
Proverò a richiedere altro tempo, per poi farla finita e rinunciare all'orgoglio nel caso ci sia bisogno di aiuto.
Finita la sigaretta chiudo la finestra e mi stendo sul letto, ma non appena mi metto comodo, sento il telefono squillare.
<Capo?> chiedo a me stesso ad alta voce.
Rispondo subito e porto il telefono all'orecchio.
<Jeon, da quanto tempo> lo sento ridere.
Sotto la sua voce sento un rumore strano, credo sia in macchina.
<Cosa vuoi?> chiedo con tono arrogante.
Strano che mi abbia chiamato prima del tempo scaduto.
<Quello che voglio l'ho già qui con me>.
Perdo un battito, in che senso.
Rimango in silenzio e inizio a pensare a cosa si possa riferire. Non può aver rubato i soldi mentre ero in casa.
<Cosa vorresti dire?> chiedo confuso.
Sento la sua risata e poi delle urla, sembrano familiari.
<Non hai davvero capito, Jeon? Eppure credevo la conoscessi abbastanza> torna a ridere.
Improvvisamente collego tutto... non può essere, non erano questi gli accordi, avevo altri tre giorni per rimediare il tutto.
<Yoora> sussurro cominciando a tremare.
<Bingo!> esclama.
<Sai, ero stanco di aspettare, così ho deciso di prenderla prima del previsto. Mi dispiace Jungkook, non avresti mai dovuto lasciarla sola. Le hai spezzato il cuore, dopo questa non ti amerà più> carica sull'ultima frase.
Prendo la prima cosa che mi capita per le mani e la lancio al comodino, facendo cadere tutto quello che si trovava sopra, persino una nostra foto a New York.
La raccolgo subito e la stringo al petto, per poi iniziare a sbraitare contro l'uomo che ora ha in mano la mia ragazza. La mia Yoora.
<Lurido bastardo, non osare toccarla!> esclamo.
<Mi dispiace, l'ho già fatto. Ma tranquillo, per ora sta più che bene>.
Sento altre urla, poi il mio nome.
<Il tempo scorre Jeon... vediamo se riuscirai ad arrivare in tempo>.
<No! Non->.
Riattacca la chiamata e il silenzio piomba in camera.
Lascio cadere il telefono dalle mani, mentre inizio a tremare ancora di più dalla rabbia.
Avrei dovuto proteggerla, mi ero promesso di farlo, lo avevo promesso anche a lei.
Se solo l'avessi ascoltata, se solo avessi fatto si che tutto si rimediasse.
Ora è da sola ed indifesa, fra le mani di quel maledetto che mi ha rovinato la vita.
<No!> prendo il telefono e lo lancio contro la porta, per poi portare le mani fra i capelli, sperando di trovare una soluzione il prima possibile.
Non so nulla, non ho idea di dove si trovi l'azienda. Devo scoprirlo prima che le succeda qualcosa, ma ho bisogno di aiuto.
È il momento di muoversi sul serio e di mettere fine a questa storia.

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Benvenute/i all vero inizio della fine.
Alla parte più importante e problematica della storia.

Cosa ne pensate?
Come credete vada a finire la storia?

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora