{Yoora's Pov}
Ho perso una delle cose che non avrei mai dovuto perdere.
Ho paura di aver deluso i miei genitori, ma prima di tutti, ho deluso me stessa.
Ho perso il lavoro da una settimana circa e non sono ancora riuscita a reagire e ad uscire di casa.
È come se mi vergognassi di questa perdita, dove l'unica vincitrice, è stata la debolezza.
Mi sono lasciata prendere dai problemi, non opponendomi per niente a loro.
Eppure, ora, mi sento più libera.
Ho più tempo per me, non mi devo preoccupare di sorridere falsamente ai clienti, non devo più fare pena a nessuno. L'unico problema sono i soldi che dovranno darmi i miei genitori, con il loro lavoro e sforzo.
Si sono accertati di stare tranquilla, di riprendermi da tutto e di ritornare a lavoro una volta che sarò in pace con me stessa.
Per fortuna, sono stati comprensibili e disponibili nel aiutarmi.
Jungkook ha iniziato ad inviarmi messaggi tutti i giorni, mentre gli altri organizzano qualcosa a tutte le ore, cercando sempre di invitarmi.
A proposito di loro, sento il telefono squillare da parte di Taehyung.
Lo afferro e rispondo.
<TaeTae> dico imitando un tono infantile.
Lo sento ridere dall'altra parte, per poi iniziare a parlare.
<So che sono giorni che insistiamo a chiamarti ma->.
<Niente da fare Tae, non sono in vena ultimamente>.
Lo sento sospirare dall'altra parte, sussurrando qualcosa.
<La ragazza che lavorava con te, mi ha accennato qualcosa su quello che è successo... non puoi buttarti giù per un lavoro, Yoora> dice con tono dolce.
Ne sono consapevole, ma mi sento quasi inutile.
<Lo so Tae, ma passerà. È solo una delusione>.
<Allora facciamola passare. Sono da te fra un quarto d'ora, insieme a Jimin e Jungkook. Ti voglio fuori casa già pronta, capito? Non vorrai mica che->.
<Non sfonderai nessuna porta, ho capito Taehyung. Sarò fuori di casa fra quindici minuti> gli dico sorridendo alla fine.
Riesce sempre a motivarmi e farmi sorridere con poco.
<Perfetto, a dopo> dice prima di riattaccare.
Vado in camera mia e cerco qualcosa da mettere. Non so dove andremo e non so nemmeno se fuori fa freddo.
Prendo dei jeans neri e una felpa viola, snickers bianche e sistemo i capelli in una coda bassa.
Quando sono pronta, scendo di sotto, metto il cappotto, prendo la borsa ed esco di casa, aspettando sugli scalini dell'ingresso.
Ci sarà anche Jungkook e non sarà facile fare finta che tra noi non ci sia nulla. Taehyung e Jimin non sanno niente, come tutti gli altri d'altronde. Anche se... non c'è molto da sapere, io e Jungkook non stiamo insieme. Non so cosa siamo e se saremo qualcosa, ma per il momento m'importa solo che tra noi vada bene.
Dopo qualche minuto, una macchina nera lucente si ferma davanti casa mia, cominciando a suonare il clacson in modo ripetitivo.
Non l'ho mai vista, sembra nuova.
Esco dal cancello di casa e mi fermo davanti alla macchina, ha i finestrini oscurati e non riesco a vedere chi c'è al suo interno.
Spero sia Taehyung.
Entro in macchina e sospiro di sollievo non appena vedo i ragazzi.
<Bella?> chiede Tae.
Mi allaccio le cinture e annuisco.
<Da quando hai una macchina nuova?> gli chiedo.
<Da stamattina> si mette a ridere Jimin.
Mi giro verso il sedile di fianco al mio e sorrido leggermente non appena Jungkook mi sfiora una mano.
Vorrei abbracciarlo, mi mancava vederlo.
<Dove andiamo?> chiedo non appena partiamo.
Taehyung e Jimin si guardano, per poi lanciare uno sguardo a me e a Jungkook attraverso lo specchietto.
<Perché comincio ad aver paura?> chiedo ridendo.
<In realtà non sappiamo nemmeno noi dove andare. Sappiamo solo che rimarrai a cena da noi, è un obbligo> mi dice Jimin, girandosi verso di me con un espressione minacciosa.
<Non riesci ad essere credibile, Jimin> gli dice Jungkook.
Effettivamente ha ragione, ad oggi Jimin non farebbe paura a nessuno.
<Sto andando a caso per le strade, decidete dove dobbiamo andare> ci ordina Tae.
<Andiamo a trovare i tuoi genitori, Tae! Voglio vedere Yeontan> esclama Jimin sbattendo le mani ripetutamente.
È così infantile che sarebbe paragonabile ad un bambino felice.
Taehyung scrolla la testa e si mette a ridere leggermente.
<Volete davvero vedere i miei genitori? Anzi, il mio cane?> chiede sorpreso dalla richiesta di Jimin.
<Si! Si sono trasferiti a Seoul solo per te, andiamo a trovarli> esclama di nuovo il grigio.
Guardo Jungkook leggermente spaventato, non ho idea a cosa stia pensando, ma non sembra convinto della proposta di Jimin.
Gli afferro la mano, senza farmi vedere dagli altri, e gli sorrido per tranquillizzarlo.
<Andrà tutto bene> gli dico mimando con il labiale.
Lui annuisce e ricambia il sorriso.
<Quindi andiamo dalla famiglia Kim?> chiedo senza distogliere lo sguardo da Jungkook.
<A quanto pare> dice Taehyung svoltando in una via.{Jungkook's Pov}
<C'è qualcuno?> chiede Taehyung entrando in casa, seguito da noi altri.
Rimango per ultimo, mentre lascio che Jimin e Yoora mi nascondino alle loro spalle.
Una giovane signora sbuca fuori da un corridoio, con un grembiule a pois bianco e lilla.
Ha i capelli corti e mori, gli occhi scuri e piccoli, mentre il naso e le labbra ricordano quelle di Tae.
Deduco sia sua madre.
<TaeTae?> chiede spalancando le braccia.
Il suo viso si illumina in un colpo solo, mentre gli occhi si fanno leggermente lucidi.
I due si abbracciano, stringendosi calorosamente.
<Yeontan?> chiede guardandosi intorno.
<Tuo padre lo ha portato a fare una passeggiata. Torneranno presto> spiega sua madre, per poi girarsi verso di noi.
Si alza in punta di piedi per guardarmi, ma cerco di nascondermi dietro i folti capelli di Jimin.
Yoora nota quello che sto cercando di fare e mi afferra per la felpa, trascinandomi in mezzo a lei e a Jimin, lasciandomi una leggera pacca sulla coscia.
Ci inchiniamo e ci presentiamo alla madre di Tae, avvicinandoci a lei una volta detto i nostri nomi.
<Di Jimin mi ricordo bene, ma gli altri due... non li ho mai visti giusto?> chiede guardando me e Yoora.
<No, mai> risponde Tae.
Mi sento a disagio e come se stessi per piangere. Il viso tranquillo di quella donna, mi ricorda quello di mia madre quando stava insieme a me e mio fratello.
L'abbraccio che si sono dati lei e Tae, i loro sguardi, mi fanno riportare ad anni fa.
Quando tutto era bello e andava bene.
Guardo Yoora e cerco il suo sostegno tramite uno sguardo, ho bisogno di andare un attimo via con lei.
Le afferro una mano e le faccio gesto di seguirmi.
<Dove possiamo trovare un bagno?> chiedo a Taehyung.
Lui mi guarda confuso per poi spiegarmi dove andare.
<Grazie, mi scusi> mi riferisco a sua madre.
Trascino Yoora con me, senza dirle nulla.
<Jungkook> sussurra non appena siamo da soli.
La guardo, probabilmente con gli occhi lucidi, non riesco a parlare, ma neanche a stare zitto.
<Scusa... ma non riuscivo più a star li> spiego lasciandole la mano.
Mi fa segno di sedermi sul bordo della vasca, per poi inginocchiarsi davanti a me.
<Credo di aver capito a cosa ti riferisci, l'ho capito fin da subito> dice con tono comprensibile.
Non credevo fosse così chiaro.
Rimango in silenzio, abbassando lo sguardo per cercare di non trasmettere più tristezza a Yoora.
Continua a guardarmi accarezzandomi i capelli e spostandoli dalla fronte, mi dispiace rovinarle la giornata in questo modo.
Rimaniamo così per un po', finché qualcuno bussa alla porta.
<Tutto bene ragazzi?>._________________________
Oggi, e nel prossimo capitolo, conosciamo i genitori di Tae e il piccolo Yeontan.
L'unico problema è Jungkook, che ancora non ha "dimenticato" sua madre.
Riguardo a Yoora e il suo lavoro... il signor Min l'aveva già avvisata, ma lei non è riuscita a "migliorare".
Essendo un po' paranoica e molto sensibile, si è lasciata mettere giù di morale molto facilmente.
Ma presto ritornerà come prima, se non meglio.Scusate se ultimamente sono inattiva, ma vi prometto che tornerò e mi farò perdonare.
♡♡♡

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𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•
FanfictionVERSIONE CARTACEA DISPONIBILE SU AMAZON KDP (LINK IN BIO) ~Sequel di Your Killer Bunny~ Ed è proprio quando pensi che sia tutto fallito, che sia tutto un ricordo, una promessa infranta, che lui torna a salvarti. . . •Vi auguro una buona lettura e s...