{Yoora's Pov}
Non appena mi stendo sul letto, sento un forte male al gomito e al fianco destro.
Credo sia la caduta di oggi, anche se credevo non essermi fatta nulla.
Mi alzo delicatamente per togliermi le scarpe e preparare i vestiti per il ritorno a casa di stasera.
Dovrei chiamare i miei genitori, ma adesso, nonostante ci tenga a loro, non me la sento di doverli chiamare e raccontargli come sto. Lo farò domani mattina.
Sento bussare alla porta, dove poco dopo spunta fuori la testa rossa di Taehyung .
Ha preferito restare a cena con noi, in modo da salutarmi per bene.
Mentre Yoongi, Hoseok e Namjoon verranno a prendere me, Jimin e Seokjin, dove insieme andremo a casa mia.
All'inizio non ero molto felice di mostrare a loro il luogo in cui abito, ma solo dopo qualche minuto mi sono ricordata che loro, molto probabilmente, sanno già dove abito.
<Yoora?> mi richiama Taehyung, risvegliandomi dai miei pensieri.
<Stai bene?> chiede accarezzandomi una coscia.
Annuisco e sorrido imbarazzata, per il suo tocco così ingenuo nei miei confronti, ma delicato e piacevole allo stesso tempo.
<Abbiamo ordinato da mangiare poco fa, abbiamo preso un po' di tutto. Spero che ti piaccia almeno qualcosa... guai a te se non lasci il piatto vuoto> dice con tono minaccioso, ma allo stesso tempo tenero.
Alzo le mani in aria, come in segno di arresa.
<Mangerò, tranquillo Tae. Non sarei nemmeno dovuta essere->.
<Qui. Yoora, tu saresti dovuta essere qui da sempre> blocca la mia frase.
Abbasso la testa e inizio a giocare con le lunghe dita di Taehyung.
Sono così affusolate e perfette, non esistono mani più belle delle sue.
Non so cosa dire, come rispondere alla sua frase.
Lo abbraccio.
Lo abbraccio e quasi piango sulla sua spalla.
<Ah la piccola Yoora che piange sulla spalla del suo nuovo amico> mi accarezza i capelli, lasciando dei piccoli baci su di essi.
<Sei sempre stato un mio amico. Solo... ero così presa da Jungkook che non ho mai capito veramente chi altro avessi intorno> dico sinceramente.
Solo ora capisco quanto Jimin e Taehyung siano due persone davvero fantastiche.
Mi hanno accolto dopo tanto tempo e mi stanno dando forza a stare qui e a continuare a sorridere, nonostante io stia respirando la stessa aria che respira il ragazzo che ho amato.
<Ora andiamo in cucina, Jimin e Jin potrebbero cominciare ad ubriacarsi senza di noi> dice ridendo.
Alzo la testa dalla sua spalla e afferro la sua mano che ha appena teso verso di me.
Andiamo in cucina e ci mettiamo seduti a tavola, mentre Jimin e Jin finiscono di apparecchiare.
I tre ragazzi si mettono a parlare tra loro, lasciandomi involontariamente in disparte.
Inizio a guardare il corridoio, specialmente quel poco che riesco a vedere della camera di Jungkook.
Non so se sia in casa, se sia fuori o se sia di sotto nella sua stanza a sbizzarrirsi con colori e pennelli.
Vorrei alzarmi e andare a vedere, ma qualcosa mi frena. Probabilmente la paura di ritrovarmelo alle spalle, pronto a scagliarmi mille parole infuriate.
Ma quando sento i miei piedi prendere il possesso nel mio corpo, il rumore della porta d'ingresso rimbomba in un silenzio, appena stato creato, facendomi restare incollata alla sedia.
Un silenzio che sentivo solo io.
Cappotto nero e cappello dello stesso colore, le mani in tasca e lo sguardo basso.
Jungkook.
Si rifugia in camera sua, chiudendo la porta a chiave, poi... di nuovo silenzio.
<Yoora> mi richiama Jin.
Mi giro di scatto verso di lui e gli sorrido leggermente.
Mi guarda con occhi quasi tristi, forse delusi, forse infranti.
Ma quegli occhi sono solo lo specchio dei miei.
Si alza dalla sedia e si inginocchia davanti a me, prendendo le mie piccole mani bianche come il latte.
<Se fossi in te busserei a quella porta. Dovresti cominciare a sciogliere quel nodo che ha al cuore> si riferisce a Jungkook.
Mi giro un'altra volta verso camera sua, per poi tornare a guardare Jin.
<Non posso. Mi odia>.
Jimin e Tae si mettono davanti a me, tutti e due con le braccia incrociate e le sopracciglia corrugate.
<No, mi dispiace> dico sapendo già cosa vogliano farmi fare.
Jimin sussurra qualcosa ai due ragazzi e in un nano secondo, mi ritrovo davanti alla porta di Jungkook.
Uno di loro bussa, per poi scappare via come dei bambini.
Il giro di una chiave.
La maniglia che si abbassa lentamente.
Il suo petto che si alza e abbassa velocemente.
Le sue braccia sporche di sangue.
Il suo sguardo macchiato di odio.
<Che vuoi?> chiede scontroso.
Non rispondo, ma rimango a guardare le sue braccia. Sembrano ferite gravemente, come dei tagli profondi.
Lo nota, nota il fatto che io stia guardando proprio il suo sangue sporcare quella pelle perfetta.
Nasconde le braccia dietro la schiena e si allontana leggermente da me, ma non chiude la porta e non distoglie lo sguardo dal mio.
<Cos... cos'hai fatto li?> chiedo riferendomi alle sue ferite.
Lui sbuffa e si raddrizza leggermente.
<Ho fatto il mio lavoro, ora puoi andare> cerca di chiudere la porta, ma la blocco con un piede.
Non avevo nemmeno intenzione di farlo, non ci ho nemmeno pensato.
<Fammi vedere, sembrano gravi> mi faccio coraggio nel parlare.
<Sono abituato> risponde.
Dai suoi occhi riesco a percepire il dolore che sta sopportando, ma è troppo orgoglioso per ammetterlo.
Entro in camera sua, sotto il suo sguardo confuso e sorpreso, sedendomi sul letto.
<Non me ne vado finché non ti avrò pulito le ferite. Se non ti muovi prenderai una grossa infezione> dico indicando uno spazio nel letto di fianco a me.
Rimane fermo alla porta per qualche secondo, poi, per grazia divina, si avvicina a me e segue i miei "ordini".
Prendo l'occorrente per medicarlo, so dove lo nasconde.
Lascio che stenda le braccia verso di me.
Sfioro le sue vene in superficie, è così nervoso.
Comincio a medicarlo ma, ad ogni taglio da pulire, lascia fuoriuscire un gemito di dolore che risuona in tutta la stanza.
<Potresti essere più delicata?> chiede con tono scontroso.
Alzo lo sgaurdo verso di lui e corrugo sopracciglia e fronte.
<La prossima volta non ti metterai a giocare con lame da coltello. Fai tanto il grandone e poi sei quello che torna a casa ferito> dico tutto d'un fiato.
Il suo sguardo si addolcisce, come se dovesse essere offeso per ammorbidire i muscoli.
Si mette a ridere, una risata roca e bassa.
Il mio cuore perde un battito, la mia mente una percentuale di controllo.
Ora c'è solo silenzio.
Solo i nostri sguardi rancoranti.
Una sua mano, ora pulita, comincia a salire verso il mio viso, con una lentezza disarmante.
Si appoggia sulla mia giancia e mi avvicina a lui.
I miei occhi cessano di rimanere aperti, mentre le mie mani salgono lungo il suo petto.
Lo sento. Il suo cuore sta aumentando di velocità quanto il mio.
Riesco a sentire il suo caldo respiro, poi il suo profumo.
Poi tutto sembra svanire.Se posto ogni 3 giorni e non 2, è perché sono in ritardo con i capitoli pronti. Non appena mi porterò avanti, ricomincerò a postare ogni 2 giorni.
Buonanotte💜
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𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•
FanfictionVERSIONE CARTACEA DISPONIBILE SU AMAZON KDP (LINK IN BIO) ~Sequel di Your Killer Bunny~ Ed è proprio quando pensi che sia tutto fallito, che sia tutto un ricordo, una promessa infranta, che lui torna a salvarti. . . •Vi auguro una buona lettura e s...