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{Yoora's Pov}

Sento il campanello suonare con insistenza, non ho idea di chi possa essere, ma spero in una persona.
Non appena apro la porta noto la figura della mia amica, con braccia conserte e una strana espressione sul viso.
<Kiree?>.
<Si, mi devi delle spiegazioni Lee Yoora> mi afferra il polso e mi trascina in salotto, facendomi poi sedere sul divano con una leggera punta di arroganza.
<Non perderò tempo va bene? Cos'è successo con Jungkook?> chiede senza darmi tempo di metabolizzare.
Non le ho fatto capire nulla riguardo alla litigata con Jungkook, dopo quell'evento non ho più scritto a nessuno se non a Taehyung.
<Niente, cosa pensi sia successo?> le chiedo cercando di rigirare la domanda per capire cosa sa o non sa.
Alza gli occhi al cielo e sbuffa.
<Ieri sono andata a casa sua per vedermi con Jimin e gli altri, mentre passavo davanti al suo ufficio, l'ho visto lanciare cose e tirare pugni al muro e alla scrivania. Mi ha chiesto si mi avessi mandato tu da lui, ecco perché sono qui a chiederti cosa sia successo> spiega velocemente, non volendo perdere tempo.
Non posso mentirle, ma allo stesso tempo mi vergogno per quello che ho fatto. Non vorrei fraintendesse e che pensasse male di me.
Abbasso lo sguardo verso le mie mani e cerco di perdere tempo restando in silenzio, ma non dura a lungo, visto che vengo abbracciata da lei e incitata a parlare.
<Sai che puoi fidarti di me e che non ti devi vergognare di nulla> è come se mi leggesse nel pensiero.
Annuisco e mi allontanto da lei per cominciare a parlare e a raccontarle la mia versione.
<Ricordi Minho? Di lui ti ho parlato poco> le chiedo prima di iniziare.
La vedo annuire per poi farmi gesto di proseguire.
<la farò in breve. Ci stavano frequentando come amici, o almeno io stavo facendo così. Durante una sera è arrivato a casa mia ubriaco e mentre eravamo qui in salotto mi ha quasi aggredita, ma per fortuna non è stato troppo invadente. Lo è stato si, ma senza fare chissà cosa. Qualche giorno dopo mi portò una scatola di rose, di cui fino a ieri non avevo mai visto il suo interno , Jungkook l'ha trovata e ha letto il bigliettino che si trovava insieme alle rose. Inutile dire che è venuto a conoscenza di tutto e che si è arrabbiato con me come non ha mai fatto... per questo ieri era così arrabbiato nel suo ufficio> sento le lacrime ofuscarmi la vista, non voglio piangere, non davanti a Kiree. È solo colpa mia e non voglio apparire come vittima.
<Yoora, mi dispiace> riesce solo a dire.
Allunga le braccia verso di me e mi circonda, stringendomi forte come se avesse paura di farmi scappare.
Avevo bisogno di lei, ma non sapevo come chiamarla. Probabilmente avrei continuato a far finta di nulla stando male e con dei grandi pesi dentro, con il bisogno di essere tolti anche solo con un piccolo sfogo.
<Grazie Kiree, non volevo annoiarti con i miei problemi> dico, mentre lascio che le lacrime scendano lungo le mie guance.
<Non scherzare Yoora, sai che sono qui. Sai che si sistemerà tutto>.

{Jungkook's Pov}

<È tutto quello che ho, ormai ho finito tutto. Mi rimangono solo queste>.
Tiro fuori dalla borsa una piccola busta di plastica, con dentro varie pasticche di colori e dimensioni diverse, con il mio marchio sopra.
Guardo la ragazza davanti a me, supplicandola con lo sguardo di accettare le mie ultime dosi di droga.
Mi servono quei soldi il più presto possibile, il tempo è ormai scaduto e mi rimane poco per riuscire a salvare tutti.
<No, quelle non mi->.
<Ti prego> ripeto per la millesima volta in quei cinque minuti.
Lei alza lo sguardo verso di me e mi guarda confusa, il mio comportamento non è di certo quello che si aspetta da una persona come me.
<Non credevo fossi così... così compassionevole. Ho sentito parlare di te da molte persone, tutte hanno sempre detto di quanta paura riuscissi a far provare> apre il suo zaino nero e prende i soldi che mi aspettano, non distogliendo lo sguardo dal mio.
So di essere conosciuto, sono sempre stato fra i primi in questa città, se non in tutta la corea del sud. Uno dei pochi a non essere mai stato preso nonostante i tanti omicidi e il resto.
<Prendi questi e tieniti le ultime tue dosi, sono tutti quelli che ho e sono di più di quelli che ti aspettano. Almeno dammi quello che voglio> dice porgendomi i soldi.
Le do quello che le aspetta e accetto la sua somma ringraziandola varie volte.
<Non ringraziarmi, non è da te farlo> si mette leggermente a ridere.
Sorrido e distolgo lo sguardo dal suo, ho davvero perso il Jungkook che ero una volta.
Sento la sua mano poggiarsi sulla mia spalla, cominciando a dare delle leggere pacche.
<Spero di rivederti, non sembri male, anzi sei davvero carino> dice sorridendo.
La guardo imbarazzato e mi allontano di poco da lei, tornando ad avere lo spazio che avevamo da inizio incontro.
Non posso... non posso darle corda.
<Ciao->.
<Minji> dice per poi darmi le spalle e iniziare a camminare.
<Ah Jeon> mi richiama prima di andare via del tutto.
<Si?>.
<Credo ti stiano seguendo> sussurra facendo gesto di girarmi.
Annuisco leggermente e mi giro, appoggiando una mano sulla pistola che nascondo.
Non c'è nessuno, nemmeno un'ombra che mi permetta di credere alla ragazza. Ma non ho bisogno di prove, so benissimo di essere inseguito e osservato di continuo. Probabilmente non sono al sicuro nemmeno quando sono a casa, visto che sanno dove abito.
Nascondo i soldi nella borsa e vado dalla parte opposta, in modo da non scontrarmi con nessuno.
Avendo ancora la ferita alla spalla, non sono in grado di proteggermi più di tanto. Non dovrei nemmeno essere qui, stando in mezzo alla persone ho rischiato varie volte di far riaprire la ferita, tra spallate e spinte frettolose.
Ora che ci penso non ho nemmeno il kit che Jin usava per cucirmi le ferite, l'ho dimenticato da Yoora e non ho intenzione di andarlo a prendere.
Chiamerò uno dei ragazzi e li obbligherò a farlo al posto mio, sperando che accettino e che non facciano troppe domande.
Se Taehyung dovesse venire a scoprire della nostra litigata, se la prenderebbe solo con me e userebbe questa scusa solo per rinfacciarmi altre cattiverie e darmi altre colpe.
Prendo il telefono dalla tasca e chiamo Jimin, sperando che risponda, ma parte la segreteria. Decido di provare con gli altri, tranne che con Taehyung. Non risponde nessuno, o almeno, non come voglio io.
Sono tutti o a lavoro, o in giro o non rispondono proprio. L'unico libero era Hoseok, ma ha cominciato a fare troppe domande a cui non posso rispondere, così ho lasciato perdere.
Dovrò andarla a prendere da solo. Sarà veloce e indolore.

Scavalco il suo cancello di casa e arrivo alla porta d'ingresso, dove inizio a bussare in modo delicato. Non vorrei essere qui, vorrei tornare indietro e aspettare che qualcuno si convinca a farlo al posto mio, ma ricaverei solo domande e nessun kit.
Sento la maniglia abbassarsi da dentro e poco dopo aprirsi la porta, rivelando il suo viso stanco.
I suoi occhi sono gonfi e rossi, le sue labbra sono tutte rovinate e piene di piccoli tagli.
Sembra non riconoscermi nemmeno, sembra essersi dimenticata di me.
Non reagisce, mi guarda impaurita e senza fiato.
<Entra> dice facendomi spazio.
Rifiuto portando le mani in avanti, sorprendendola.
<Sono qui per il kit> dico con tono impassibile.
Vederla così mi fa male, davvero male. Vorrei prenderla e tenerla fra le mie braccia. Ma qualcosa mi dice di non farlo, di non poterla perdonare. Almeno non così in fretta. Ha spezzato ogni mio sentimento, facendo sparire la metà di ognuno.
<Ah si, arrivo subito> sparisce dietro la porta e torna poco dopo con il kit in mano.
Lo allunga verso di me e cerca di far sfiorare le nostre mani, ma non ci riesce per colpa mia.
La ringrazio in modo freddo e torno indietro verso il cancello, devo andare via prima che io cambi idea e accetti le sue scuse.
<Jungkook aspetta!> mi richiama inseguendomi.
Continuo a camminare fino al cancello, ma quando sono pronto a scavalcare di nuovo, vengo fermato dalle sue mani.
<Ho bisogno di parlare con te, non capisco più nulla, non sento più niente e tu sei l'unico che mi può aiutare> dice alle mie spalle.
Non mi giro, resto zitto mentre guardo dalla parte opposta a lei.
<Ti prego, Jungkook> mi supplica tirandomi per la maglietta.
Prendo forza e mi giro verso di lei, guardando ancora una volta il suo piccolo viso.
<Non posso aiutarti, se non senti nulla ci sarà un motivo>.
La vedo aprire bocca per parlare, ma la richiude poco dopo sospirando.
<Non sento nulla perché non ti ho più accanto>.
<Io non ti ho mai avuta> dico subito dopo le sue parole.
Si immobilizza sorpresa, mentre i suoi occhi si fanno lucidi.
Farla piangere è l'ultima cosa che voglio, ma non riesco a stare zitto.
<Non è vero, ho sempre cercato di dare il massimo per te, ma non sono mai arrivata ai tuoi livelli. Questo non vuole dire che tu non mi abbia mai avuta sul serio> dice alzando di poco la voce.
Afferra di nuovo la mia maglietta e mi trascina con forza verso di lei.
Afferro i suoi polsi e li stringo senza farle male, nonostante tutto, non riesco a liberarmi da lei.
<Permettimi di spiegarti tutto, hai completamente frainteso. Avevi ragione sai? Forse non dovrei fidarmi di lui>.
<È tardi Yoora>.
<No, non è tardi. Ti amo ancora Jungkook... l'ho sempre fatto>.
Vedo due sue lacrime rigarle il volto, dovrei crederle ma ora non riesco.
Non capisco più nulla, cosa voglio o non voglio. Averla qui davanti è un'altra cosa, ora che sono più tranquillo.
Avvicino una mano al suo viso per toglierle le lacrime, ma mi fermo subito tornando indietro e liberandomi dalla sua presa.
<Jungkook> mi richiama sottovoce.
Questa volta non mi ferma, ed io non mi giro nemmeno per guardarla un'ultima volta.
Scavalco il cancello e trattengo vari dolori.
La spalla ora sembra non fare più male nemmeno dopo mille sforzi.
Ora, l'unica cosa a far male, è il mio cuore ferito.


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...eh

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora