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{Yoora's Pov}

<Scusa, non credevo fossi tu in macchina> dico a Jimin.
Nel tornare a casa mi sono scontrata in Jungkook, era allo stesso tempo preoccupato e felice di vedermi. Mi ha abbracciata per un nano secondo, preso le buste della spesa e iniziato a farmi delle domande e a dirmi di avermi cercata molte volte. Da ieri pomeriggio ad oggi, non ho ricevuto nessuna sua chiamata ed ora stiamo cercando di capire il perchè.
<Tranquilla, sembravi solo... speventata. Sta succedendo qualcosa?> chiede quasi a bassa voce.
Jungkook alza lo sguardo dal mio cellulare e lo punta su di me, incitandomi a rispondere.
<No, non->.
<Si Yoora, so leggere il tuo sguardo. Cosa sta succedendo?> chiede Jungkook non facendomi finire la frase.
A quanto pare è difficile mentire con lui, visto che è una delle pochissime persone capace di capirmi solo attraverso uno sguardo.
Abbasso la testa verso le mie mani, che come sempre, giocano fra loro per il nervoso che ho in questo momento. Non posso mentire, non posso più nascondere nulla, ma voglio che sia anche lui a parlare nel caso ci sia bisogno. E' arrivato il momento, no?.
<In realtà quello a dover sapere tutto dovresti essere tu, io sono solo dentro a questa faccenda. Non sto capendo nulla da un paio di giorni, in più, ieri è successo un qualcosa che mi ha scossa ancora di più> inizio a parlare, guardando verso Jungkook.
E' strano che non sappia nulla, non sembra nemmeno sospettare.
Sento la mano di Jimin posarsi sulla mia, credo stia cercando di mettermi tranquillità, d'altronde solo lui ci riesce bene in momenti come questi.
<Ti hanno fatto del male?> chiede Jungkook con i pugni stretti sul tavolo della cucina, sta già scoppiando dalla rabbia e ancora non ho detto nulla.
Chi dovrebbe avermi fatto del male?.
<No, non mi ha toccata nessuno, o almeno credo>.
<Cosa intendi con->.
<Jungkook, lasciami finire, non mettermi ancora più pressione> alzo di poco la voce, in modo da farmi intendere il prima possibile.
Non voglio essere sovraccaricata dalla sua rabbia e ansia, non adesso che tocca a me parlare.
<Qualche sera fa siamo andati tutti insieme a bere qualcosa in un pub, dovreste averlo presente visto che non è passato molto tempo> mi fermo per avere la loro approvazione, per poi procedere.
<Verso la fine, mentre ballavamo in quella grande sala, ho visto un ragazzo alle spalle di Jungkook. Mi stava fissando in modo strano, come se si fosse incantato, come se non avesse la paura di aver dato troppo nell'occhio. Poi, per un attimo, mi sono distratta e l'ho perso di vista, non vedendolo più per tutta la serata> mi fermo un attimo, per dare tempo a loro di pensare e ragionare su chi possa essere stato. Jungkook sembra aver qualcosa da dire.
<Ieri pomeriggio sono uscita per andare a casa di una persona e, verso pomeriggio tardi, mentre stavo tornando a casa, dal fondo della via ho visto una macchina nera davanti casa mia. Sembrava familiare e si capiva il fatto che non fosse solo parcheggiata, al suo interno c'era una persona ma per colpa dei vetri oscurati non sono riuscita a vedere chi. Non appena mi sono avvicinata, la macchina è partita a tutta velocità rischiando di investirmi. Per questo prima ho avuto un attimo di paura> guardo Jimin una volta finito di parlare, per poi tornare a Jungkook.
<In più non riesci a ricevere chiamate e messaggi solo da parte mia> dice Jungkook ritornando a guardare il mio telefono.
<Esatto>.
Ricomincia a cercare la risposta a questo piccolo problema, mentre Jimin stringe le mie mani fra le sue.
Ora, l'unica cosa che voglio, è sapere cosa stia succedendo e in quale guaio si è cacciato Jungkook. Questa volta sono pronta ad insistere e a fregarmene di una possibile litigata fra me e lui.
<Il mio numero risulta bloccato> gira il telefono con lo schermo rivolto verso di me, mostrandomi il motivo delle sue chiamate mai arrivate.
<Io non l'ho mai bloccato, perchè dovrei farlo?>.
Jungkook ritorna al telefono mentre Jimin si alza dal tavolo e inizia a camminare per casa.
Non ho idea sul fatto se sappia qualcosa o no, ma da come si comporta, sembra proprio non sapere nulla e di essere spaventato quanto a me.
<Da chi sei stata ieri pomeriggio?> chiede Jungkook non alzando lo sguardo.
Sblocca il suo numero e spegne il telefono, lasciandolo a me.
Non posso mentirgli... ma dirgli la verità sarebbe ancora peggio. In più ora non c'entra nulla con il fatto del numero bloccato, Minho non avrebbe una ragione per farlo, in più non mi ricordo di avergli dato il mio telefono.
<Non è importante> rispondo fredda.
<Lo è, Yoora. Ora tutto quello che ti succede può esserlo> tiene lo sguardo basso, non vuole trasmettermi il suo nervoso.
Guardo Jimin mentre cammina e testa bassa, cercando il suo aiuto, ma d'altronde non può fare niente per me.
<Da un mio amico>.
<E chi sarebbe questo tuo amico?>.
Non mi ricordo di avergli mai svelato il suo nome, nel caso, non avrebbe più senso tenerglielo in segreto.
<Minho, il ragazzo della galleria d'arte. Quello che tu hai quasi voluto picchiare> carico le parole sull'ultima frase.
Finalmente alza lo sguardo nel mio, facendo notare la vena sul collo ormai gonfia. Se non conoscessi i suoi limiti, in questo momento avrei paura.
<Perchè eri da lui? non ti avevo chiesto di non vederlo più?> alza di poco la voce.
Mi alzo di scatto dal tavolo e mi allontano da lui, incrociando le braccia e dandogli le spalle. Faccio un lungo sospiro dal nervoso per poi rigirarmi verso di lui, pronta a rispondere.
<Faccio quello che voglio, siamo solo amici ed ero da lui solo per organizzare varie cose per la sua galleria> questa volta sono io ad alzare la voce più di lui.
Vedo Jimin girarsi di colpo e raggiungermi, prendendomi per le braccia per provare a calmarmi. Sapevo sarebbe finita così, prima del previsto oltretutto.
Jungkook sbatte un pugno sul tavolo e si alza venendomi incontro.
<E se fosse lui uno degli stronzi che ti seguono?>.
<Non lo farebbe mai> rispondo subito.
<E' questo a fregarti, la tua ingenuità. Se sei stata tutto il pomeriggio con lui e tu non sei stata a bloccarmi, secondo te chi può essere stato? Guarda caso è da ieri che non ricevi più nulla da me. Apri gli occhi, Yoora, voglio solo proteggerti> butta fuori tutta la rabbia che ha in corpo, fino a non avere più forze per stare in piedi.
Si siede a peso morto sulla sedia e torna con la testa bassa, mentre i suoi respiri si fanno affannati.
<Jimin torna a casa, non voglio che tu mi veda in questo stato. Sono imbarazzante> dice senza guardare il suo amico.
Jimin annuisce, ma prima di andarsene, mi da un lungo abbraccio e mi accarezza i capelli, per poi uscire di casa lasciandoci soli.
Rimaniamo in silenzio per un pò, finchè lui non si decide a rialzare la testa per guardarmi. Rimango a braccia conserte, mentre aspetto che inizi a parlare.
<Sono preoccupato, Yoora. Sembra che la tua vita sia quella più in pericolo di tutte, ed io non so come fare per proteggerti. Non posso chiuderti in casa, non posso togliere i tuoi spazi. Posso fare poco per proteggerti senza starti sempre accanto> inizia a parlare.
<Prima ho reagito così perchè non mi fido più di nessuno, perchè può essere chiunque a poterti fare del male. Guarda me, ti saresti mai aspettata di ritrovarti in una situazione simile a quella di tre anni fa? sono il primo a farti del male e non riesci ad accettarlo. Voglio solo farti capire di non fidarti di nessuno, specialmente da quel ragazzo. Sono geloso si, se potessi ti chiuderei in una torre, ma lo dico anche per te e per la tua vita. Se non sei stata tu a bloccarmi, sarà stato lui. Non dirmi che non lo farebbe mai, perchè non è così> si alza dalla sedia e si avvicina a me, allungando le mani verso le mie spalle che stringe forte.
<Può essere chiunque, può sapere di te fin da prima di conoscerti. Ed io, stupido come sono, non ci ho mai pensato a proteggerti fin dall'inizio>.
Mi mordo il labbro inferiore dispiaciuta sulla discussione avvenuta poco fa, mentre penso a quanto io possa essere stata ingenua.
Con questo non vuol dire che Minho sia uno di quei ragazzi, ma di certo non sarebbe da escludere. Non ho prove, non abbiamo prove. Non possiamo fare nulla, e di certo, non posso cessare la nostra amicizia da un momento all'altro, nonostante Jungkook mi stia chiedendo solo questo.
Voglio scoprire, voglio capire con chi sto avendo a che fare.
Jungkook mi spinge fra le sue braccia ed io mi stringo a lui, cominciando a piangere sulla sua maglietta nera. Vuole solo proteggermi.
<Yoora> mi richiama a bassa voce.
Alzo la testa per guardarlo, incitandolo a continuare.
<Credo sia il momento di raccontarti alcune cose>.

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Quali cose secondo voi😌

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑩𝒖𝒏𝒏𝒚•𝑱𝒆𝒐𝒏 𝑱𝒖𝒏𝒈𝒌𝒐𝒐𝒌•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora