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~Sequel di Your Killer Bunny~
Ed è proprio quando pensi che sia tutto fallito, che sia tutto un ricordo, una promessa infranta, che lui torna a salvarti.
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•Vi auguro una buona lettura e s...
La stanza è ormai piena di fumo, per non parlare delle mille sigarette a terra. In più ci sono pennelli rovesciati sul tavolo, colori secchi per colpa dei tappi mancanti e della mia poca attenzione su di loro. Scendo qui solo per restare da solo, senza che gli altri mi vengano a disturbare e a dirmi di cominciare a trovare un lavoro serio. Facile per loro, non sono più come me. Non siamo più una squadra. Hanno tutti un lavoro, una bella paga e una vita da persone normali. Ci stavo riuscendo anch'io a diventare come loro, ma il passato ha deciso di incatenarmi allo schifo e all'illegalità per sempre. Manette che nessuno può spezzare, specialmente io. Manette che hanno già avuto delle piccole crepe, ma che si sono ricostruite non appena hanno avuto la meglio sul mio cuore. Quelle dannate e vere crepe dentro al petto, quelle che mi hanno distrutto, legandomi ancora di più al destino e alla negatività. Crepe che mi hanno spezzato l'anima buona che avevo ritrovato, buttandomi a forza di pugni, in un buco nero pieno di tristezza e solitudine. Ma d'altronde è colpa mia giusto? Sono stato io a decidere se liberarmi della cura alle mie crepe o no. L'unica cura che ha funzionato fin dall'inizio. Non ho nemmeno voluto combattere per riaverla, convincendomi che sarebbe dovuto andare così. Lei di nuovo nella sua vita, io nella mia. Lei salva da questo schifo e io qui a pulirmi le mani dopo ogni mio atto illegale, uscendone pulito... ma comunque colpevole. Afferro la maschera bianca sul divano, passando il pollice sulle varie linee di sangue ormai secco. Chissà di chi è fra le tante persone. Rimango a guardarla per vari minuti, finché non sento dei passi vicini. <Jungkook?> sento dal piano di sopra. Non rispondo, non mi alzo nemmeno per tornare in camera mia e lasciare questa stanza. <Jungkook c'è un cliente>. Non appena sento quella parola, mi alzo di scatto e corro verso la botola aperta. Appena sono in camera mia, chiudo la botola a chiave e la nascondo sotto un tappeto, nonostante lo sappiano tutti in casa della sua esistenza. Mi sistemo la felpa e infilo le mani nelle tasche, avviandomi verso il salotto dove mi sta attendendo il cliente. Lo vedo seduto sul divano, con Jimin al suo fianco che cerca di tenerlo indafarrato durante la mia attesa. <Yoonjin> lo chiamo. Il ragazzo si gira verso di me e, con un gesto della mano, zittisce Jimin. <Jungkook, non vedev->. <Taci. E seguimi. Veloce> gli ordino andando nel mio ufficio. Da quando Seokjin si è trasferito da un suo familiare, ho trasformato la sua camera in un ufficio. In modo che possa parlare di affari senza portare il cliente in varie stanze della casa, solo per non farmi sentire dagli altri. Mi siedo sulla sedia nera in pelle, dietro alla scrivania in legno scuro, accendo una sigaretta e appoggio i piedi su una pila di libri di fianco a me. <Parla> ordino al ragazzo con tono freddo. Lo vedo irrigidirsi sotto il mio sguardo, mostrando la sua timidezza e impotenza. <Sicuro che gli altri non ci possano sentire?> mi chiede a bassa voce. Scrollo la testa e lascio cadere un po' di cenere sulla scrivania. <Sono qui per parlarti del capo e dei soldi. Jungkook, quello non scherza con te> comincia a raccontare. Lascio nascere un ghigno sul viso, non ho paura del capo. <Lui e suoi sporchi soldi aspetteranno>. Yoonjin si porta le mani ai capelli, sussurrando qualcosa fra se e se. Un ragazzo più intelligente non poteva mandarmelo? <Ti prego, se non torno con almeno un quarto della somma, mi uccide quello> inizia a supplicarmi. Butto la sigaretta nel porta-ceneri e appoggio i gomiti sulla scrivania, avvicinandomi ancora di più a lui. <Non sono io a morire qui, quindi non mi importa di quello che ti possa fare> lo indico <quindi, non appena sarai tornato da lui, digli da parte mia che lui e suoi soldi possono finire a fanculo, nel caso avessero fretta>. Mi allontano, ritornando nella posizione precedente. <E se non fosse così, può benissimo venire a cercarmi. Vediamo se ha le palle di venirmi contro>. Lascio cadere il silenzio da parte di ognuno, mentre mi alzo dalla sedia per andare ad aprire la porta. <Ora esci e fatti un bel viaggietto all'inferno, dopo non esserti fatto valere dal caro capo> dico mentre spalanco la porta, invitando Yoonjin ad uscire dall'ufficio. Prima che possa uscire di casa, mi afferra per il cappuccio della felpa e mi avvicina a lui. <Non mi fai paura Jeon> sussurra a denti stretti. <Ah no?>. Tiro silenziosamente fuori la pistola che porto alla cintura dei jeans, posizionandola alla sua vita. Lo vedo irrigidirsi una seconda volta in questa giornata, allontanandosi poco dopo. <Ora sparisci> sbatto la porta, una volta aver finito di parlare con il ragazzo. Faccio per tornare in camera mia, quando Taehyung mi blocca la strada. <Che vuoi?> chiedo in modo scontroso. Rimane immobile a fissarmi, leggermente schifato e deluso nel vedermi e sentirmi. <In quale altro casino ti sei cacciato?> chiede con fare ovvio. Alzo gli occhi al cielo e nascondo la pistola che avevo ancora fra le mani. <Nessuno. Non sono cazzi tuoi>. <D'accordo Jungkook, d'accordo. Non saranno nemmeno cazzi miei quando sarai nei guai fino al collo. Tanto non conta più niente per te, vero?> sparisce dalla mia vista, facendomi rimanere fermo in piedi. Mi riprendo dalle sue insulse parole dopo un paio di secondi, rifugiandomi in camera mia. Non ho bisogno di nessuno.
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Se ogni tanto aggiungo qualche parola scurrile, è perché potrebbe dare più effetto alla frase e sarebbe anche umano. Sono la prima a non sopportare quando ne mettono troppe durante le storie, quindi non ne metterò in ogni capitolo. Ecco, ci tenevo a chiarirlo perché so che può dar fastidio, anche se per come le metto io, non fa mai male.
Per chi non avesse capito dove si trovi Jungkook all'inizio del capitolo, è nella stanza in cui lui e Yoora hanno creato il loro quadro pieno di colori.
Pensavo di cambiare le copertine, ma non ho trovato molto. A voi piacciono quelle che ci sono ora o dite che è ora di cambiarle?