L'inizio di un accordo

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«Allora, mi dici il motivo per cui hai fatto entrare Han?»

Haejung abbassò la voce, nonostante nella sala comune dei Serpeverde non ci fosse nessuno a quell'ora.

Taeyong era seduto sulla poltrona, le gambe poggiate su una sedia spostata dal ragazzo stesso.

Haejung aveva le gambe incrociate, la postura perfetta ed attendeva impassibile una risposta.

«Mio padre la mattina stessa mi ha mandato un gufo. Ho dovuto chiudere le selezioni per i battitori cosicché potesse entrare solo lui.» Iniziò, girò di poco la testa verso la ragazza accanto a lui e la guardò.

Lei aveva già gli occhi puntati sull'amico, attenta al discorso, ed alzò un sopracciglio. «E perché?» domandò solo, spronando Taeyong a continuare.

Il serpeverde si avvicinò alla ragazza, abbassando ulteriormente la voce «É Han, Haejung. Per quanto ne sappia, il padre potrebbe anche essere il braccio destro del Signore Oscuro.» tornò composto, abbassando le gambe della sedia ed alzandosi.

Haejung lo guardò dal basso, la bocca leggermente aperta.
Ricordò come la sua famiglia avesse parlato degli Han, ricchi e facoltosi, al fianco del Signore Oscuro da tempi immemori.

Sospirò, Taeyong se n'era andato da alcuni secondi ma lei rimase seduta sul divano a pensare.

Era la mezzanotte e un quarto di sabato, non aveva sonno e doveva finire la relazione di Trasfigurazione entro il giorno dopo.

Si alzò dunque dal comodo posto e si avviò verso la sua camera.

Le luci erano spente e andò a tastoni per trovare l'interruttore. Potè così notare che tre letti su quattro erano occupati dalle sue compagne di stanza che beatamente dormivano.

Prese lo zaino accanto al suo armadio e uscì, tornando nuovamente nella sala comune.

Dalla biblioteca di quel pomeriggio si era portata dietro due libri, quelli che riteneva più interessanti -e ovviamente più leggeri.

Prese i fogli, la penna, e iniziò a leggere un libro dall'inizio.


Quel sabato mattina sul tardi Haejung si sentì scuotere energicamente, trovandosi costretta ad aprire gli occhi e a porre fine alla sua dormita.

Si girò da sotto le coperte e si trovò il viso di Minhee a pochi centimetri dal suo. Quando la ragazza fu sicura che l'amica si fosse svegliata, si rialzò dritta e si allontanò «Muoviti, è quasi mezzogiorno!»

Haejung mugolò qualcosa e richiuse gli occhi ma Minhee le tolse le coperte di dosso e la tirò per un braccio.

Lei aprì nuovamente gli occhi di scatto e lanciò un urlo, sorpresa «Okay mi alzo, mi alzo! Lasciami!»

Con fatica, data la stanchezza dovuta alle ore piccole, lasciò il letto e si diresse verso il bagno.

All'una e qualche minuto, entrambe lasciarono la sala comune dirigendosi verso la Sala Grande per il pranzo.

«Dove sei stata questa notte?» Chiese Minhee curiosa.

Haejung sbadigliò, portandosi una mano davanti alla bocca, poi parlò «In sala comune a finire la relazione. Mi mancano cinque pagine»

«Oh, e a che ora sei andata a dormire?»

«Penso fossero state quasi le quattro» alzò lo sguardo verso le scale, davanti al corridoio dove camminavano, per via delle urla che catturarono la sua attenzione.

«Vieni un attimo» fece segno a Minhee di seguirla e si diresse verso un gruppo di tre persone attorno ad un ragazzino.

Minhee la seguì accelerando il passo, non capendo la situazione.

Haejung si fermò vicino al gruppo e notò che fossero dei Grifondoro.
Stavano parlando di compiti, forse avevano intenzione di copiarli dal ragazzino accerchiato.

«Cosa sta succedendo?» incrociò le braccia al petto e guardò uno per uno i tre ragazzi. «Andatevene» aggiunse, tirando fuori dalla tasca della gonna la bacchetta.

L'avrebbe usata se ce ne fosse stato bisogno, ma ovviamente i grifondoro la ascoltarono senza obiettare e scapparono via.

Haejung sorrise vittoriosa e ripose la bacchetta al suo posto, poi si girò verso il malcapitato.

Lo squadrò da capo a piedi: era leggermente più basso di lei, portava i colori dei corvonero ed aveva lo sguardo impaurito.

Sussurrò un piccolo "grazie" ma la ragazza lo sentì limpidamente.

«Prego- iniziò, il solito sorriso superbo sul volto- Mi devi un favore adesso.»

Il ragazzo annuì esitante, Haejung aveva pensato alla questione per tutta la serata precedente, quando le immagini del pomeriggio tornarono nuovamente ad infastidirla.

«Perfetto! Dovrai fare in modo di trovarti in situazioni pericolose ed io verrò in tuo aiuto, come una persona altruista e gentile farebbe» annuì al proprio discorso, Minhee accanto a lei la guardò confusa.

«S-situazioni p-pericolose?» Balbettò il ragazzo, spaventato. Pensò che fosse stato meglio essere importunato nuovamente dai ragazzi più grandi per i compiti.

Haejung percepì il terrore nello sguardo del corvonero e sospirò, pensando a come fare per convincerlo. Alla fine, optò per una mezza verità.

«Vedi, devo mostrare ad una persona che so essere gentile. Tu dovrai fare finta di finire in situazioni spiacevoli, cadere dalle scale, versarti del latte bollente addosso o qualunque cosa ti venga in mente. Appena mi vedi, fai qualcosa! Poi io ti aiuterò»

«Su chi devi fare colpo questa volta?» Minhee prese parola e la guardò con un sopracciglio alzato.

«Ma su nessuno! Che ti salta in mente» esclamò, gesticolando con una mano per poi girarsi nuovamente verso il ragazzino che la guardava con gli occhi spalancati.

Si avvicinò al suo orecchio per non farsi sentire da Minhee e gli sussurrò «È per una buona causa, mi aiuti?» si scostò leggermente e quando lo vide annuire, continuò «Nei paraggi, oltre a me, devi esserci anche Na Jaemin. Capito chi?»

Il corvonero annuì nuovamente ed Haejung gli sorrise tornando composta. «Come ti chiami?»

«Baek Jaewook» rispose, abbassando lo sguardo.

«Ma quanti anni hai?» Chiese invece Minhee, sentendosi esclusa.

«Dodici.»

«Oh, è al primo anno!» continuò ed Haejung rimase interdetta.

«Se sei al primo anno, come lo conosci?» Chiese poi, riferendosi a Jaemin.

«Ho una lezione con la sorella e lui l'accompagna sempre in classe»

Haejung si voltò verso l'amica e, notando il suo sguardo perso e in procinto di fare una domanda, la prese subito per il braccio distraendola «Noi andiamo, decido io quando l'accordo finisce. Tu preoccupati di essere un bravo attore.» Guardò per un'ultima volta Jaewook che annuì, lasciandolo poi nel mezzo del corridoio.

Dopo qualche metro arrivarono alla Sala Grande, Minhee diede un'occhiata all'orologio immenso all'entrata.

«Riusciamo a fare tardi anche per il pranzo» sbuffò, scostandosi poi dall'amica che la teneva ancora per il braccio.

Haejung non rispose, continuò solamente a camminare verso la Sala e poi verso i suoi amici, sedendosi in un posto libero.

Davanti a lei apparve una zuppa di lenticchie ed iniziò a mangiarla, mentre attorno i suoi amici si consultavano su nuove strategie di Quidditch.

Quando finì il primo, allungò la mano verso il bicchiere e ne bevve il contenuto, alzando la testa. Il suo sguardo finì sul tavolo dei Grifondoro e, proprio davanti a lei, Jaemin rideva e scherzava con il suo gruppo di amici.

Posò il bicchiere nuovamente sul tavolo ed assottigliò lo sguardo. Pensò al momento in cui sarebbe andato da lei a chiedere scusa, a dirle che l'aveva sottovalutata e che in realtà fosse una delle persone più gentili.

Sorrise al pensiero e tornò al suo pranzo, addentando un pezzetto della carne nel piatto.





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Ehilaaa🥰
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Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora