Il quadro maledetto pt.1

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I fiori sugli alberi sbocciarono, i peschi impregnarono l'aria del loro profumo e Haejung si meravigliò che qualcosa in quella cittadina fosse ancora viva.

Non sembravano vivi i dodici ragazzi che passavano le giornate a Little Hangleton, costretti a seguire gli ordini di un potente mago oscuro.

Il tempo scorreva velocemente e non li stava aspettando, non aveva dato loro il tempo di capire e prepararsi.
Non aveva dato loro l'occasione di scegliere, nemmeno quando Yuta entrò contento nella sala da pranzo.

«Ottime notizie! Tra qualche settimana irromperemo a Hogwarts!» esclamò, sedendosi poi al tavolo mentre gli altri lo stavano aspettando.
Mark strabuzzò gli occhi e Taeyong fermò il corvonero per un braccio «cosa intendi?»
«Intendo che entreremo nella nostra vecchia scuola. Sono emozionato, cazzo! Li faremo tutti fuori!» poi ridacchiò e il discorso finì lì, perché nessuno aveva il coraggio di chiedere qualcosa.

Haejung si alzò prima degli altri, quando finì di mangiare
«esco fuori, devo controllare la scopa perché credo di averla rigata.» disse, indicando il corridoio dietro di lei che portava all'ingresso.

La ragazza sbuffò quando effettivamente, sul manico rivestito d'acciaio, vi era un lungo graffio bianco.
«Mi chiedo perché le scope per i ricchi non siano semplicemente di legno.» borbottò, prendendo la bacchetta per rimuovere l'intelaio.
Non era brava a rivestire i manici, non sapeva dove mettere le mani, ma quel taglio le dava ai nervi e aveva bisogno di toglierlo da davanti agli occhi.

«Vedo che non sei pratica, ti serve una mano?» chiese Yuta, facendo bloccare la ragazza dalla propria mansione.
Il corvonero le si avvicinò e prese la scopa, finendo il lavoro che Haejung aveva iniziato, mentre quest'ultima rimaneva gelata sul posto.

«Ultimamente mi stai evitando. Perché?» chiese poi, sorridendole e dandole il manico.
Haejung non lo guardò in viso ed ebbe il coraggio di fare qualche passo indietro, prima che Yuta la fermò tenendole un braccio.

La serpeverde alzò di scatto la testa e in preda al panico urlò di essere lasciata.
Yuta ridacchiò «Non dirmi che sei stata tu a fare la spia con Silente. In realtà avrei dovuto immaginarlo, non poteva essere nessun'altra.» concluse, ghignando.

Mark e Hanse arrivarono correndo e staccarono Yuta da Haejung, tenendolo fermo per le braccia.
Pian piano anche gli altri arrivarono, e il cortile si riempì di ragazzi che non avevano la minima idea di cosa aveva e di cosa avrebbe fatto Yuta.

Il corvonero non cercò di liberarsi dai due mentre Mark chiedeva a Haejung se stesse bene.

«Certo che sta bene, cosa doveva capitarle?» domandò retoricamente Yuta e Hanse gli girò il braccio, facendolo gemere dal dolore.
«Stai zitto»
«Haejung sei una persona morta, cazzo! Se dovessi toccarti nuovam-» ma non finì la frase, perché Mark lo spinse a terra.
Hanse gli poggiò un piede sul petto per non farlo alzare «tu non tocchi proprio nessuno» e Mark strinse i pugni per non pestarlo «ma che cazzo ti dice la testa?»

«Cos'è successo?» si fece avanti un Taeil confuso, seguito da Jinsoul con un giornale in mano «c'entra questo?»
Mostrò il foglio scritto e le immagini di uno Yuta con la divisa da Quidditch accanto alla figura nera di una ragazza rannicchiata a terra.

Haejung si riprese e si avvicinò a Jinsoul, prendendole il giornale e leggendo.
Jaemin aveva ragione, Silente aveva fatto finalmente qualcosa: aveva fatto sapere a tutti che tipo fosse Yuta, ma il giornale lo aveva comunque elogiato con quel ritratto.

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora