Azienda Lee

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Haejung fu svegliata dal sole debole che illuminava la stanza.

I raggi, anche se non forti, penetrarono dai vetri della finestra e la ragazza si coprì con le coperte e si rigirò dall'altra parte del letto.

Un elfo le saltellò vicino «Padrona si alzi!» la richiamò ma Haejung non rispose.

L'elfo non demorse «Suo padre, il padrone, la sta aspettando in sala colazione.» e con uno schioccò lasciò la camera.

Haejung si tolse le coperte di dosso e sbuffò.

Dunque, aveva seriamente intenzione di portarla all'azienda di famiglia.

Con molta calma e poca voglia di vivere quella giornata, Haejung si alzò dal letto e si diresse in bagno.

Un'ora dopo, lavata e vestita, si diresse a fare colazione.
Daehyun era ancora al tavolo, che leggeva un giornale dei maghi.

Haejung lo salutò educatamente e si sedette accanto all'uomo.

Afferrò la teiera e si versò il solito tè al limone nella tazza, poi prese una fetta di torta allo yogurt dal piatto.

«Dovresti provare quella alle nocciole, è più buona» le disse il padre, indicando la suddetta torta.

Haejung addentò il dolce preso ed annuì «Domani se ce n'è ancora la assaggerò» fece sapere, e l'uomo tornò a leggere.

L'azienda della famiglia Lee si estendeva nel centro di Londra, nascosta dagli occhi dei babbani.
Si occupava di comunicazione e marketing del mondo magico.

Haejung arrivò nell'immenso palazzo dalle grandi vetrate celesti e, seguendo il padre, vi entrò.

Alcuni si inchinarono rispettosamente al passaggio di Daehyun mentre Haejung guardava solamente davanti a sé.

Arrivarono all'ascensore e il padre premette il piano più alto.
«Nel mio ufficio conoscerai due bravi uomini che ti aiuteranno ad ambientarti.» disse solo e Haejung annuì.

Haejung era stata svariate volte nell'azienda di famiglia, da piccola, quando non trovava nulla da fare nel Manor.
Ma mai per imparare quel mestiere che non apprezzava.
Purtroppo, sospettava che prima o poi l'avrebbero trascinata in quel mondo.

«Haejung loro sono Choi Siwon e Park Jaesang, miei subordinati e occupanti del funzionamento dell'azienda.»

Haejung annuì e uno dei due, il più alto, si fece avanti «Io sono Siwon, ti mostro quello che facciamo e come lo facciamo» le fece segno di seguirla e, affiancato dal collega, iniziarono ad elencare le varie mansioni man a mano che entrarono nelle diverse stanze dell'edificio.


Jaemin tornò in camera dopo aver pranzato, spogliandosi della tuta che usava per casa e aprendo l'armadio.

Non avrebbe indossato nulla di più che un paio di jeans ed una maglietta semplice, ma anche in quel caso i pantaloni e la maglia dovevano esser perfetti per l'occasione.

Si girò verso la finestra quando sentì un picchiettare sul vetro.
Un gufo nero era appostato fuori aspettando che qualcuno aprisse e Jaemin lo fece subito entrare dentro.

«Ehi Lola» salutò, prendendo il bigliettino dalla zampa dell'animale.

«Andiamo insieme ad Hogwarts dopodomani?» Jaemin alzò gli occhi al cielo, aspettandosi una proposta del genere da Jisung.
Lo faceva ogni anno, ma almeno ogni anno cambiava amico con cui recarsi a scuola.

«Il tuo padrone è una rottura di scatole, lo sai?» domandò al gufo, fermo sul comodino.
«Comunque aspetta lì, ti vado a prendere qualcosa da mangiare.»

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora