Carezze tra i capelli

129 19 1
                                    

Haejung rimase molto sulle sue quella settimana.

Yuta era riuscito ad insediarsi nei pensieri della ragazza giorno e notte, nonostante non si fossero ancora incontrati ad Hogwarts.

Jaemin l'aveva notata distante ma non sapeva cosa le fosse successo.
Haejung diceva fosse a causa dello stress delle materie scolastiche.
Persino Minhee non trovava più in quella "nuova" Haejung l'amica di sempre.
Mark era l'unico a sapere cosa stesse accadendo nella testa di Hajeung, e cercava di aiutarla come più riusciva.

«Tra mezz'ora inizia la partita, vieni?»
Mark era entrato nella stanza di Haejung mentre lei era pacificamente sdraiata sul proprio letto ad osservare il Lago Nero.

La serpeverde voltò la testa verso l'amico e scrollò le spalle «Non credo, ho freddo.»

In realtà il motivo era Yuta.
Era riuscita a non incontrarlo e a evitarlo per bene durante le lezioni in comune, ma in ogni partita lui la trovava sempre sugli spalti, tra i tanti studenti.

Mark si chiuse la porta della camera alle spalle e si avvicinò alla ragazza «va bene, allora rimango a farti compagnia»
Haejung lo notò avvicinarsi ma non rispose, si girò solamente a guardare i fondali bui.

Mark si sdraiò sul letto e poggiò un gomito sul materasso, sorreggendosi la testa e ammirando l'acqua dalla vetrata.

Passarono alcuni minuti in silenzio, fin quando Haejung non lo ruppe con un sussurro «non sei obbligato a rimanere, puoi andare»
Mark scosse la testa «ci saranno altre partite, non ti lascio da sola.»
«Donghyuck ti starà aspettando, comunque. Posso stare da sola, o credi che mi uccida?»
Mark spalancò gli occhi e si alzò di scatto, rimanendo però seduto «non dirlo neanche per scherzo»

Haejung lo guardò con la coda degli occhi, la voce senza emozioni «non stavo scherzando, stavo solo domandando»
«Non ho paura tu ti uccida, voglio solo che tu sappia che non sei da sola»
«Ero da sola quella sera, però» lo bloccò lei, prima che Mark potesse dire altro.

Il ragazzo sospirò, Hajeung gli stava facendo venire i sensi di colpa nonostante non avrebbe potuto fare nulla in ogni caso «mi dispiace, mi dispiace veramente tanto» mormorò ma la serpeverde non rispose.

Mark rimase a fissarla per altri minuti interminabili.
Lei sembrava pietrificata, con l'intero corpo steso su un fianco e lo sguardo puntato sullo stesso punto.
Mark si chiese a cosa stesse pensando, se stesse facendo bene a rimanerle accanto anche in silenzio, se mantenere la parola data e non dire nulla a Jaemin fosse un bene.
Jaemin era il ragazzo di Haejung, avrebbe saputo tirarla su. Eppure non c'era riuscito, e Mark era quasi certo che quel giorno nemmeno si fossero visti.

Allungò la mano verso il viso perfetto della serpeverde e glielo accarezzò delicatamente.
Poi passò ai capelli; lunghi e lisci, di un castano che splendeva sotto al sole.
Glieli snodò senza impiegare troppa forza -non che ci fossero molti nodi- e Mark li trovò estremamente morbidi.
Di nuovo partì dalla testa e sfiorò le ciocche leggere, posate sul cuscino e sulle coperte verdi.
Alla ventesima carezza, Mark si bloccò.

Haejung stava piangendo in silenzio, in assenza di suono.

Al giovane gli si strinse il cuore a vedere la propria amica in quelle condizioni, soprattutto se quell'amica fosse proprio Hajeung.
Forse neanche lei stessa si era mai vista piangere, a causa di qualcun altro poi.
Mark non disse nulla, si sdraiò di nuovo accanto a lei e le cinse il corpo con le proprie braccia, stringendola a sé.
Sperò che, in parte, il dolore di Haejung si fosse alleviato.


Mark si svegliò di soprassalto quando qualcuno entrò schiamazzando in stanza.
Si accorse di esser ancora stretto ad Haejung, che aveva gli occhi socchiusi e se ne stava stropicciando uno.

Il serpeverde lanciò un'occhiata omicida a Minhee, che alzò le braccia e sussurrò un flebile «scusate», uscendo di nuovo dalla camera.

Mark si alzò e adagiò meglio la ragazza sopra le coperte, spostandole alcuni capelli dal viso «dormi, ti farà bene.»

Haejung annuì, sempre con gli occhi chiusi, e Mark si diresse alla porta «ti vengo a chiamare per cena, sogni d'oro» poi uscì.

Taeyong, seguito da Johnny e Taeil, fermò Mark dall'entrare nella propria camera «com'è non sei venuto alla partita?»
«Non c'era neanche Haejung» continuò Taeil.

Tutti e tre erano ancora con le divise di Quidditch addosso, segno che il gioco fosse finito da poco.
Mark non seppe cosa dire, dunque si limitò al delineare la situazione a grandi linee «Ero con Haejung, infatti. Sta male e le sono rimasto accanto»

«Ha la febbre?» chiese Taeil, e notando lo scrollare delle spalle di Mark, Taeyong lo guardò male «Non siete andati in infermeria? Ho notato che é da qualche giorno che sta un po' moscia.»
«Non siamo andati, non penso voglia o lo avrebbe fatto da sola.» rispose Mark, sospirando. Ovviamente non era la febbre, il problema.
«Dovrebbe andare, invece. Madama Chips cura ogni cosa, chissà quanti ne avrà visti di ragazzi con la febbre in pieno inverno.» esplicò Taeyong e a Mark venne in mente che magari sì, l'infermiera avrebbe potuto aiutarla.

Haejung fu svegliata ad ora di cena da delle leggere scosse.
Ancora immersa nel sogno, non capì fosse la realtà e cercò di liberarsi da chiunque la stesse toccando.

Mark si spaventò quando vide le guance della ragazza rigate dalle lacrime, e gliele asciugò velocemente «Haejung, Haejung svegliati!» la mosse ancora un altro po', fin quando lei aprì definitivamente gli occhi.

Haejung si asciugò le gote sentendole bagnate e si alzò a sedere sul materasso, stiracchiandosi.
Sorrise a Mark, un piccolo stiramento delle labbra che per il ragazzo significò molto.

Allungò la mano e aspettò che Haejung gliela afferrasse, poi la tirò delicatamente per farla mettere in piedi.
«Vado in bagno» mormorò Haejung, e prese dei vestiti puliti ed entrò nella piccola stanza.

Mark l'aspettò seduto sulla poltrona, ripensando a quello stesso pomeriggio, prima di svegliare Haejung, quando Donghyuck gli aveva rivelato delle preoccupazioni di Jaemin.
Mark non aveva detto nulla nemmeno al proprio fidanzato, e il grifondoro non aveva chiesto niente in merito.
Ma Jaemin aveva il diritto di sapere, e sperò che Haejung glielo avrebbe raccontato quella stessa sera.

Jaemin avrebbe senz'ombra di dubbio messo in primo piano l'incolumità e la felicità di Haejung, e non avrebbe dato peso al fatto che avesse baciato un altro.
Jaemin l'avrebbe senz'altro aiutata mettendo da parte la gelosia e magari la rabbia dovuta al tradimento, perché per lui Hajeung era importante e non avrebbe lasciato che continuasse a vivere in quel modo.

Jaemin si era accorto che Haejung non ricambiasse i baci, che non ridesse più, che non parlasse molto, che lo evitasse spudoratamente da quando le aveva toccato la gamba quel lunedì.
Lei si era scansata come se la sua mano fosse fuoco, e all'inizio il grifondoro aveva creduto alla bugia degli amici che l'aspettavano a pranzo.
Era normale e giusto, lei li aveva lasciati senza dirgli nulla per salutare il ragazzo.

Ma le cose sembravano peggiorare di giorno in giorno, e il turbamento impresso nello sguardo di Hajeung era qualcosa di impossibile da non notare, per gli occhi attenti del grifondoro.




•••
Holaa

Aggiorno ora perché stamattina è uscita ridin' 🎉🎊
Che booop!

Spero il capitolo vi piaccia e al prossimo😽

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora