In missione

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Haejung odiava difesa contro le arti oscure.
Per lei, dover combattere il male, era una cosa da perdenti e deboli.
L'oscurità poteva dare a chiunque qualunque cosa desiderassero, quindi perché la reprimevano? Perché non l'accoglievano a braccia aperte?

Eppure, mentre si sedeva in uno dei tanto tavolini della biblioteca di Hogwarts, con due libri sulle creature magiche oscure e il pensiero fisso della missione di Voldemort da dover portare a termine, si ritrovò ad invidiare chi avesse il coraggio di stare dalla parte del bene.

Jaehyun non vedeva l'ora di andare ad Hogsmeade e poter comprare una bottiglia di tè da dare come regalo alla sua vittima, così da avvelenarla senza che qualcuno potesse dargli la colpa.
Taeyong aveva già studiato a memoria la maledizione da fare ad un bracciale, poi lo avrebbe dato alla sua vittima che, toccandolo, sarebbe morta.

Haejung non riusciva a pensare ad altro se non al fatto che avrebbe tolto la vita ad un ragazzo della sua stessa età.
E benché fosse un nato babbano, non aveva nessun'altra colpa.

Non riuscì a ricordare da quando voleva dare una seconda possibilità ad un mezzosangue.
Sarebbe dovuta esser felice di avere uno di loro in meno.
Era il suo sogno: vivere in un mondo popolato completamente da purosangue.
In quel momento, però, le parve stupido e insensato.

Forse doveva farsi dare il permesso da Piton per poter leggere uno dei libri della Sezione Proibita. Gliene serviva uno su come uccidere senza lasciare tracce.

Alzò lo sguardo sui libri che aveva e ne aprì uno, cercando dall'indice ciò che le interessava: il Ceto.

La pagina 32 mostrava due foto in bianco e nero del mostro marino ed Haejung ne rimase disgustata.
Sfogliò le pagine dopo e, con grande gioia, notò che non erano tante e non c'erano altre fotografie.


Jaemin stava leggendo il libro di pozioni seduto sul suo comodo letto.

Donghyuck era in piedi davanti al proprio armadio e stava facendo svolazzare alcuni dei vestiti. Jaemin sbuffò e lo guardò «La finisci?»

Donghyuck si girò e, facendo finta di essere sorpreso, si indicò con la mano libera «Io? Perché?»

«Mi infastidisci, sto cercando di studiare» rispose con calma Jaemin, tornando alla lettura.

«Da quando studi? -Donghyuck inclinò la testa verso un lato poi ridacchiò- Certo che deve essere difficile vivere senza bacchetta» poi puntò il legno in direzione dell'amico e gli tolse il cuscino da dietro la schiena, facendolo svolazzare nell'aria.

«Hyuck accidenti sto studiando!» Jaemin gli imprecò contro ma il grifondoro parve troppo divertito dal piccolo dispetto, per cui non lo ascoltò.

Jaemin chiuse definitivamente il libro e glielo lanciò, colpendolo sul petto e dunque facendolo distogliere dal nuovo gioco. Donghyuck si piegò e si massaggiò il punto colpito, gemendo dal dolore.

Jaemin prese il cuscino da terra e, dopo averlo pulito, lo ripose sopra il letto. Poi andò a riprendersi il libro di pozioni «Non ho la bacchetta ma posso trovare altre soluzioni»

Donghyuck annuì e si rialzò dritto «Ho notato»

Qualche minuto dopo Jeno e Renjun corsero nella stanza dei due, che stavano scherzando tranquillamente seduti ognuno nei propri letti.

Renjun corse addosso a Jaemin e Jeno lo seguì, schiacciandolo tra i loro corpi ed il materasso.
«Non ci hai detto del tuo appuntamento!» esordì Renjun, una volta che Jeno si alzò dalla sua schiena.
Jeno invece gli diede una gomitata sul braccio e Donghyuck chiese spiegazioni.

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora